Giovigbe ha scritto:Cardiff potresti spiegare brevemente e in modo divulgativo cosa è questa "imposta negativa"?
In particolare come evita che il "gioielliere" non paghi le tasse universitarie e abbia il posto all'asilo nido al contrario della maggioranza dei lavoratori dipendenti??
Mi corre l'obbligo

di rispondere, in quanto penso che la domanda sia stata rivolta a me, che però non sono la città del Galles; e nemmeno l'assicurazione, per la verità.
Prima domanda: la definizione di imposta negativa è riportata su Wikipedia, all'indirizzo indicato da
Franz.
Premessa: in Italia chi dichiara fino a 8.000 € attualmente non paga tasse (7.500 € se pensionato).
"La commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili per insufficienza di copertura gli emendamenti del Pd e del Pdl alla legge di Stabilità che avrebbero voluto rendere esenti dall'Irpef i redditi inferiori a 12.000 €."
Gli emendamenti proponevano di non far pagare tasse anche a chi guadagnava tra gli 8.000 e i 12.000 €. Un beneficio per questi redditi.
Oggi un dipendente con reddito di 8.000 € non paga nulla, con 10.000 € paga 603 €, con 12.000 € paga 1.063 € (di sola irpef e senza calcolare eventuali altre detrazioni per moglie o figli a carico).
Se fossero passati gli emendamenti, non avrebbero pagato nulla.
Ma, con questo meccanismo, chi ha un reddito inferiore a 8.000 € non riceve nessun beneficio.
Se si applicasse l'imposta negativa e venisse fissato ad esempio un importo di 10.000 € come minimo imponibile, chi ha un reddito inferiore, per esempio 8.000 €, otterrebbe dallo Stato la differenza, cioè 2.000 € di bonus.
Pagherebbe una tassa crescente chi ha un reddito superiore al minimo imponibile fissato.
Il meccanismo dovrebbe essere poi un po' più complicato perché il minimo imponibile potrebbe variare se si hanno persone a carico, o se nel nucleo familiare ci sono altri redditi.
Seconda domanda: non l'ho capita. Innanzitutto non è scontato che il gioielliere non possa avere un reddito inferiore a un suo dipendente, se ce l'ha; né che il suo reddito imponibile sia inferiore a 12.000 €.
Se così fosse, rientrerebbe come chiunque altro nel meccanismo di tassazione, mi pare ovvio. E avrebbe diritto allo stesso trattamento da parte dello Stato.
A due persone che dichiarano entrambe 10.000 €, mica lo Stato può dire a uno: tu sei gioielliere e mi devi pagare di più.
Anche se la differenza tra autonomo e dipendente c'è: il dipendente beneficia di una detrazione per cui paga 603 €, l'autonomo non ha detrazione per cui paga il 23% e cioè 2.300 €.
Per una verifica dei dati che ho scritto si può controllare l'Unico 2013, pagg. 69 e seguenti.
Se poi si ipotizza che il gioielliere debba necessariamente avere un reddito superiore, sta alla Finanza accertarlo.
C'è Serpico (la mega banca dati dell'Agenzia delle entrate), per questo.
Se volessero, attraverso il codice fiscale che viene assegnato alla nascita si ha l'elenco di tutti i beni mobili (escluso tricicli e bicicli) ed immobili in possesso di una persona. E potrebbero verificare se sono compatibili con i redditi dichiarati.
E questo per i gioiellieri, ma anche per dottori, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti e scusate se ne dimentico qualcuno.
Capisco che il caso del gioielliere fa scalpore per l'articolo che tratta, ma in questa lista non c'è:
http://www.eures.it/upload/1225382439.pdfNon difendo la categoria: non sono un gioielliere, lo giuro.
E' che se si punta solo sui gioiellieri sfuggono gli altri.
Non sono riuscito ad essere breve, ma almeno chiaro, spero.