Vendola: "Se mi condannano mi ritiro". Ma se assolto 'si staccherà' da Bersani.
Nichi Vendola si prepara al suo D-day. Domani è il giorno della sentenza di primo grado dell’inchiesta barese che lo vede imputato per abuso d’ufficio. E in caso di condanna, il governatore pugliese ha già affermato che lascerà la politica. Non solo la gara delle primarie, ma tutta “la scena pubblica”, come ha sottolineato oggi al forum in diretta su Corriere.it. Nichi si prepara al suo grande giorno. Come? Mettendo fuori il ‘se stesso’ che, in caso di assoluzione, caratterizzerà la sua campagna per le primarie, assicurano i suoi. Un se stesso che ha preso linfa dalla sconfitta in Sicilia.
Strano ma è così. Perché al netto dell’amarezza per non aver superato la soglia di sbarramento per entrare all’Ars, al netto dell’autocritica e dei processi interni sulla scarsa presa di Sel in Sicilia, c’è un dato che Vendola ha cominciato a sottolineare già ieri sera da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. E cioè che nemmeno Pier Luigi Bersani può rallegrarsi oltremodo della vittoria siciliana. Non per Rosario Crocetta ma per gli alleati, dall’Udc a quelli nuovi che dovrà cercare nelle liste di Lombardo o Miccichè. “Meglio perdere ma dimostrare una diversità”, sostiene Vendola, facendo riferimento agli affari di mafia che hanno interrotto le giunte di Lombardo e Cuffaro, la prima appoggiata anche dal Pd, la seconda dall’Udc. “Unità non vuol dire accrocchio trasformista” interessato solo al “potere”, insiste.
Il governatore non fa sconti nemmeno all’alleato Bersani. La sua è una “proposta debole, un vorrei ma non posso, una social-democrazia che giorno dopo giorno prova a costruire compromessi deboli con culture liberiste che pure spadroneggiano anche nel centrosinistra”.
E’ su questo che insisterà Vendola se domani i giudici di Bari non lo condanneranno. Convinto di poter vincere alle primarie e soprattutto di poter contare sull’ondata favorevole che si scatenerà in caso di assoluzione, dopo l’annuncio che si sarebbe ritirato a “vita privata” in caso di condanna. “C’è chi, se condannato, pensa di scendere in campo. Io penso che mi difenderò da privato cittadino, per rispetto al partito e alle istituzioni, senza l’aiuto della ribalta mediatica”. Domani si vedrà.
http://www.huffingtonpost.it/2012/10/30 ... _ref=italy
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)