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Minimo vitale

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Minimo vitale

Messaggioda Robyn il 06/11/2015, 13:44

Il csx che non si occupa delle parti più fragili e deboli del paese non può chiamarsi csx.Per quel che riguarda il rmg è un'idea che bisogna incominciare a delineare con almeno le parti più facili da attuare.Per ex pagare una parte dell'affitto dando un contributo con un plafond massimo,l'assistenza sanitaria gratuita,assegni per i bambini che studiano se ci sono bambini ed altre agevolazioni per ex le utenze luce acqua gas tel.Per quel che riguarda l'assegno di 400 euro che avverrebbe con un prelievo sulla pensioni più alte anche qui si possono cercare delle misure compensative che coprano la parte che viene prelevata e data all'assistenza per ex con delle azioni a basso rischio il cui interesse copra la parte che viene prelevata.Ma il reddito minimo và integrato con le integrazioni al minimo se si hanno delle pensioni insufficenti oppure se si trova un lavoro la cui retribuzione è insufficente e quindi viene integrata al minimo per ex il part time.In questo modo c'è lo stimolo ad accettare un lavoro che più o meno deve essere quello che si vuole fare,perche la retribuzione offerta è più alta del rmg
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Re: Minimo vitale

Messaggioda pianogrande il 06/11/2015, 14:43

E' insidioso il discorso dell'integrazione al minimo del salario.

Il problema vero è che non dovrebbero esistere lavori che non permettano un minimo accettabile di livello di vita.

L'insidia sta nel fatto che i datori di lavoro potrebbero trovare personale anche a salario bassissimo che poi verrà integrato dallo stato.

Un aiuto di stato vero e proprio e un vero pozzo senza fondo per le finanze pubbliche.

L'integrazione del part time, poi, mi sembra davvero assurda.

Che facciamo?

Chi lavora meno di me guadagna come me?
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Re: Minimo vitale

Messaggioda trilogy il 06/11/2015, 15:05

Le domande di pianogrande hanno una sua logica. Dietro ai discorsi ci sono differenti visioni e modelli di welfare.

La questione è che in Europa ci sono 4 modelli di Welfare, frutto della cultura e della storia dei paesi:
il modello nordico, il modello centro europeo, il modello anglosassone e il modello mediterraneo.

Quello nordico prevede una serie di benefici base per tutti, per il solo fatto di essere cittadini del paese, pagati dalla fiscalità generale. E' un modello costoso ma che favorisce l'inclusione sociale. Il baricentro del sistema è sul cittadino.

Quello mediterraneo è un modello neocorporativo e prevede benefici differenziati a seconda della forza politica della corporazione a cui il lavoratore appartiene, pagati come sopra dalla fiscalità generale. E' un modello comunque costoso che favorisce la sperequazione sociale. Il baricentro del sistema è sul lavoratore.

Ora modelli puri, non esistono quasi più, ma la convivenza tra quello nordico e quello mediterraneo non è facile, sia per ragioni culturali che di costi. Quindi il paese deve fare una scelta strategica e culturale. Ieri la proposta di Boeri si è indirizzata a ribilanciare i diritti verso cittadini a scapito di alcune categorie. Infatti si sono subito alzati mormorii...:mrgreen:
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Piano dell'Inps contro la povertà targato Tito Boeri: reddito minimo di 500 euro per gli over 55 grazie a prelievi da 250 mila pensioni d’oro e da 4 mila vitalizi per cariche elettive. L'istituto ha messo on line una proposta normativa in 16 articoli, che tocca a 360 gradi il sistema previdenziale e assistenziale, dal sostegno di inclusione attiva per gli over55 al riordino delle prestazioni collegate al reddito, passando per il ricalcolo dei vitalizi. Inclusi gli interventi sull'uscita flessibile e le pensioni dei sindacalisti.

Tra le proposte anche il riordino delle prestazioni assistenziali, considerando la "cattiva selettività degli strumenti esistenti". "Ci sono costi limitati a carico di circa 230 mila famiglie ad alto reddito (appartenenti perlopiù al 10% della popolazione con redditi più alti)", spiega l'istituto, che si vedrebbero "ridurre trasferimenti assistenziali loro destinati

La proposta dell'Inps per introdurre la flessibilità nel sistema pensionistico prevede uscite a partire dai 63 anni con perdite non oltre il 10%. L'ente immagina uscite anticipate a 63 anni e sette mesi, con una riduzione dell'assegno che si applica alla sola quota retributiva e che tende ad assottigliarsi nel corso del tempo. Quindi le diminuzioni medie, spiega, "non eccedono il 10-11% e diminuiscono negli anni".

L'Inps interviene anche sulle pensioni dei sindacalisti, sollecitando una armonizzazione dei trattamenti dei sindacalisti con distacco (o aspettativa) dal settore pubblico al trattamento riservato agli altri lavoratori. I dirigenti sindacali, spiega, non potrebbero così più farsi versare contributi dall'organizzazione a "condizioni molto più vantaggiose di quelle riservate alla valorizzazione a fini pensionistici dei contributi versati dagli altri lavoratori".

Secondo fonti del governo, la diffusione della proposta di Boeri era concordata. Mentre, secondo fonti del ministero del Lavoro, la proposta è "un contributo utile al dibattito" ma "al momento si è deciso di rinviare perché" contiene misure "che mettono le mani nel portafoglio a milioni di pensionati, con costi sociali non indifferenti e non equi". Per evitare gli oneri, sottolineano le stesse fonti, "servono risorse" che ora non ci sono.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 398c9.html
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Re: Minimo vitale

Messaggioda trilogy il 06/11/2015, 15:32

pianogrande ha scritto:
L'integrazione del part time, poi, mi sembra davvero assurda.
Che facciamo?
Chi lavora meno di me guadagna come me?


scusa, prima avevo toccato il tema ma non avevo risposto.
La risposta è SI.
La logica che c'è dietro è che il wefare in gran parte è semplicemente un sistema di assicurazione collettivo.
Oggi tu lavori a tempo pieno e contribuisci tramite la fiscalità a sostenere un lavoratore part-time, magari involontario. Domani le parti potrebbero essere invertite. Lui lavora a tempo pieno e tu sei vittima di una crisi aziendale che ti consente di lavorare solo part-time e percepisci l'integrazione.

L'altro motivo per cui si trovano meccanismi del genere, anche nei paesi anglosassoni, è collegato alle politiche di reinserimento lavorativo. Hai una persona disoccupata che percepisce l'indennità. Se trova un lavoretto di poche ore, quello preferisce restare disoccupato con l'indennità statale o lavorare in nero.
Per evitare questi fenomeni negativi si cerca di conciliare in qualche modo e per un certo periodo indennità e salario.
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Re: Minimo vitale

Messaggioda pianogrande il 06/11/2015, 15:46

Tutto sommato potrei anche ammetterlo questo minimo garantito in nome dell'inclusione sociale (e ci aggiungo la prevenzione della micro criminalità e magari non solo quella micro).

Questo richiederebbe, però, la massima efficienza anti furbo.
Le furbate potrebbero essenzialmente essere: salario in nero, una parte di salario in nero e una parte in busta o basso salario reale tanto c'è l'integrazione.

Che il disoccupato (autentico) potrebbe così accettare anche un lavoretto di poche ore (più l'integrazione) è una idea positiva.

In ogni caso, c'è anche bisogno di un minimo salariale garantito almeno per chi lavora a tempo pieno.
Insomma, qualche requisito per dire ai furbi che tu non puoi prendere una persona e tenerla impegnata otto ore al giorno e mandarla a casa con quattrocentoventicinque Euro al mese (salvo inserimento, ma non eterno).
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Re: Minimo vitale

Messaggioda mariok il 06/11/2015, 15:50

L'ennesima proposta di riordino delle pensioni, che è ormai diventato un tormentone a cadenza annuale, gioca ancora una volta su un equivoco di fondo: quello della commistione tra la fiscalità generale e la previdenza.

A parte la solita mistificazione della definizione di "pensioni d'oro" di assegni pensionistici a partire dai 2.000 euro netti mensili, non si capisce in base a quale principio di equità solo una parte di contribuenti (appunto i circa 250.000 pensionati percettori di cosiddette "pensioni d'oro") debbano farsi carico di assicurare un reddito minimo agli over 55.

Se pure una revisione va fatta dei trattamenti pensionistici (anche se dubito che sia corretto farlo in maniera retroattiva), essa dovrebbe assicurare la proporzionalità tra i contributi versati e gli assegni percepiti compatibilmente con il pareggio del sistema, senza incidere sulla fiscalità generale (come le pensioni greche) ma nemmeno facendo cassa per coprire altre voci del bilancio pubblico, mantenendo una netta e trasparente separazione tra previdenza ed assistenza.

Senza contare che questo tormentone grazie al quale ogni anno un pensionato (sia pure definito d'oro) debba interrogarsi di quanto verrà ridotto il suo reddito, è indegno di un paese civile.

Ultima nota: una recente indagine ha evidenziato che nella direzione INPS di Nocera Inferiore i dirigenti si sarebbero attribuiti premi "gonfiati" ammontanti a 400 milioni in un biennio; la domanda che il presidente dell'INPS dovrebbe porsi, al di là dell'inchiesta giudiziaria in corso in provincia di Salerno, quanto esteso è potenzialmente il fenomeno a livello nazionale ed a quanto ammontano i "premi" suscettibili di analoghi abusi; ma il prof. Boeri è troppo impegnato a fare il ministro del welfare in pectore per occuparsi di simili dettagli.
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Re: Minimo vitale

Messaggioda pianogrande il 06/11/2015, 18:05

"Senza contare che questo tormentone grazie al quale ogni anno un pensionato (sia pure definito d'oro) debba interrogarsi di quanto verrà ridotto il suo reddito, è indegno di un paese civile".

Sono perfettamente d'accordo e non ho mai problemi a dichiarare di superarlo anche io quel limite e non solo qui dove appaio con uno pseudonimo.

Il termine pensione d'oro è chiaramente infamante e andrebbe usato in relazione non solo all'ammontare della pensione ma al lavoro svolto e ai contributi pagati.

Può essere d'oro anche una pensione di mille Euro ed è sulla storia della pensione che deve esercitarsi la sua giustezza non sulla cifra.

In ogni caso, i provvedimenti retroattivi sono sempre odiosi.
Intanto perché non si eliminano tutte le possibilità di stipendi d'oro pensioni d'oro e liquidazioni d'oro (quelle non sembrano interessare Boeri) per il futuro?

Non sarebbe anche quello un risparmio e senza affibbiare marchi di infamia anche a gente che ha lavorato tutta una vita guadagnandoselo lo stipendio?
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Re: Minimo vitale

Messaggioda Robyn il 06/11/2015, 18:37

Il modello da seguire non può essere quello del welfare universale,perche il welfare universale costa e delle prestazioni offerte ne usufruisce anche chi non ne ha bisogno così è per il rmg,per l'assistenza sanitaria,per l'istruzione,prestazioni che oltre una certa fascia di reddito si pagano per intero tramite assicurazioni etc.Per le pensioni bisogna cercare un metodo compensativo anche perche si perderebbe di credibilità dopo aver promesso un certa prestazione previdenziale anche se non era sostenibile.Il rmg và dato solo a chi ne ha bisogno,quello legato alla cittadinanza è costoso e non ha senso dare un'assegno a chi non ne ha bisogno
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Re: Minimo vitale

Messaggioda Robyn il 08/11/2015, 18:50

La proposta Boeri è giusta da un lato perche elimina l'intermediazione politica che è causa di clientelismo e di ingiustizia.L'Inps in base a linee giuda ben definite stabilisce chi può avere diritto all'assegno di 400 euro e chi no.La parte difettosa della proposta Boeri è che è parziale si rivolge solo ad una fascia di beneficiari "gli esodati"ed esclude i giovani e le altre categorie cioè non si rivolge alla generalità di chi è in stato di disagio.Il problema della separazione fra previdenza ed assistenza è che una parte delle pensioni che non sono coperte da contributi sono coperte da risorse derivanti dalla fiscalità generale.Le risorse derivanti dalla fiscalità generale dovrebbero finanziare l'assistenza,quindi il rmg le integrazioni al minimo per retribuzioni e pensioni insufficenti,la formazione,altri aiuti come l'affitto,le utenze,assegni per i bambini che studiano.Adesso si possono cercare dei metodi compensativi che non alterano il trattamento previdenziale ma che allo stesso tempo sottraggano le risorse della fiscalità generale che vanno all'assistenza per esempio azioni a basso rischio il cui tasso di interesse copra la parte prelevata.Inoltre il rmg è di importanza vitale perche i giovani avendo una vita lavorativa discontinua non avranno pensioni sufficenti e non riusciranno a stimolare la domanda in età attiva con il rmg.Questo significa incrinare il sistema economico sul lato della domanda con ricadute sù tutti.L'esempio è quello di una barca che se affonda da un lato affonda per intero non si salva neanche chi stà bene e stà sul punto più alto apparentemente sicuro
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