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VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda trilogy il 24/10/2010, 19:45

ranvit ha scritto:... Succede spesso che bravi "pensatori" non sappiano poi trasformare in pratica le pur proprie idee. In realtà si tratta di figure diverse. Solo rarissimi casi contraddicono questa mia convinzione.

Vittorio


Questo è verissimo, succede un po' in tutti i settori, non solo in politica. Tempo fa ho dovuto leggere una serie di cose sul mercato dei videogiochi. Qua c'è un personaggio che si chiama Miyamoto che ha rivoluzionato il settore. E' l'inventore del gioco super mario, del nintendo DS, della console Wii ecc. Lui è diplomato in arte, l'informatica non è il suo forte. Ma ha uno straordinario talento creativo e la capacità di leggere l'ambiente circostante in modo diverso dagli altri. Queste qualità creative unite alle competenze tecniche degli ingegneri della nintendo hanno trasformato belle idee in cose che funzionano.
In politica il problema è analogo, servono figure con competenze differenti e complementari.
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Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda franz il 24/10/2010, 22:55

trilogy ha scritto:In politica il problema è analogo, servono figure con competenze differenti e complementari.

Corretto. Purtroppo il settore è affollato e intasato da incompetenti, arrivisti, parolai, esperti di una sola cosa: la guerriglia per il potere. Magari qualcuno brilla piu' di altri o ha alcuni aspetti positivi, ma non ce la fa a tirar su la media.
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Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda pierodm il 25/10/2010, 0:25

C'è stato un libro, qualche anno fa, in cui si esaminavano i grandi successi industriali e commerciali dovuti al talento di gente completamente digiuna di marketing, e di grosse cappellate prese dagli esperti del settore: mi ricordo, francamente, solo l'esempio della Mini Minor, creta e imposta dal genio di Alec Issigonis che pare non fosse nemmeno ingegnere. Ma condivisi l'assunto sostanziale del libro, che mi sembrava ben confermato da ciò che era possibile verificare anche senza un'accurata ricerca.

La politica, però, è un settore molto particolare: servono, sono utili tutte le possibili competenze, tutti i talenti, ma nessuna è sufficiente a garantire il successo, né quello teorico, né quello elettorale, né quello delle realizzazioni pratiche.
Ciò avviene solo in parte per la ragione (piuttosto banale) che molte vicende sono affidate al caso o alla fortuna.
Una ragione importante, in realtà, è che la politica - sia come pensiero, sia come azione - agisce su una miriade di fattori, che è estremamente complesso, forse perfino impossibile, da "risolvere" in formule intellettuali dotate di qualche certezza: pensiamo spesso la politica come geometria piana, con i suoi segmenti, le sue rette, le sue equidistanze, le sue simmetrie, ma in realtà è una geometria ellittica, sferica, comunque non euclidea - una meta-geometria, che della meta-fisica raccoglie le suggestioni spesso più irrazionali, più arbitrarie. La necessità di essere aderente alla realtà umana, la politica non solo ne rappresenta tutte le sfaccettature esistenti, ma deve usare parametri per ricomprendere anche ciò che è soltanto possibile, senza potersi permettere di escludere tassativamente nemmeno l'impossibile.
In altri tremini, l'esistenza e l'opera di incompetenti, arrivisti, parolai, esperti di una sola cosa: la guerriglia per il potere è quanto di più realistico la politica è in grado di mettere in campo.
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Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda ranvit il 25/10/2010, 9:20

Trilogy : In politica il problema è analogo, servono figure con competenze differenti e complementari.


Beh, non solo in politica. Come gestore di aziende ho avuto modo di verificarlo : dare spazio ed ascoltare a chi "apre" a nuove idee e soluzioni ma scegliere la persona giusta per la realizzazione.

Anche nella vita. Io non ho fantasia e creatività degne di nota, ma forse proprio per questo ho una grande ammirazione per le persone fantasiose e creative. Ieri sera ho visto "Passion" un film-documentario di John Turturro su Napoli (definita da lui luogo unico al mondo) attraverso le sue canzoni dal 1200 ad oggi : mi ha affascinato la capacità di Turturro di captare l'energia di Napoli e dei napoletani. Non ne sarei stato mai capace ma mi piace che ci sia chi ci riesce. Forse Turturro non avrebbe mai saputo gestire le difficoltà aziendali cosi' come ho saputo fare io....

Vendola e Veltroni sono dei politici che ambiscono a gestire il Paese, ma non basta che sappiano analizzare e rappresentare (e certo a un ben altro livello che qualche nostro azzeccagarbugli...sia per la qualità che per la mancanza di cafoneria) i mali del Paese. Dovrebbero anche avere la capacità di offrire soluzioni e, se chiamati a farlo, realizzarle.
Un Leader politico per essere tale deve avere capacità straordinarie.
Viceversa si limitino a fare gli intellettuali.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda trilogy il 25/10/2010, 9:51

pierodm ha scritto:C'è stato un libro, qualche anno fa, in cui si esaminavano i grandi successi industriali e commerciali dovuti al talento di gente completamente digiuna di marketing, e di grosse cappellate prese dagli esperti del settore: mi ricordo, francamente, solo l'esempio della Mini Minor, creta e imposta dal genio di Alec Issigonis che pare non fosse nemmeno ingegnere. Ma condivisi l'assunto sostanziale del libro, che mi sembrava ben confermato da ciò che era possibile verificare anche senza un'accurata ricerca.

La politica, però, è un settore molto particolare: servono, sono utili tutte le possibili competenze, tutti i talenti, ma nessuna è sufficiente a garantire il successo, né quello teorico, né quello elettorale, né quello delle realizzazioni pratiche.
Ciò avviene solo in parte per la ragione (piuttosto banale) che molte vicende sono affidate al caso o alla fortuna.


Ok, questo è anche il pensiero di Nassim Taleb, che ha rivoluzionato il modo di guardare al successo e alla valutazione dei rischi :)

http://www.fooledbyrandomness.com/ilcig ... rriere.pdf

E' uscito anche il suo nuovo libro ancora non l'ho letto...
http://www.lafeltrinelli.it/products/97 ... Taleb.html

.....Tre anni dopo la pubblicazione de "Il Cigno Nero" Nassim Taleb fa il bilancio della vita del suo libro. In questi tre anni l’idea talebiana del cigno nero, ovvero come l’improbabile governa la nostra vita, si è diffusa presso milioni di lettori in tutto il mondo e ha fecondato la ricerca in campi molto diversi, dalla filosofia alla statistica, alla sociologia, alla psicologia, agli studi sul clima, alla medicina. L’idea si è rivelata meno feconda solo in economia, l’area più immediatamente vicina agli interessi dell’autore. Con ironia e scetticismo Taleb si sofferma sulla grande crisi esplosa nel 2008, e su coloro che dovrebbero analizzarla e curarla. Gli economisti continuano a ignorare l'esistenza dei cigni neri, ed essi sono irresistibilmente portati a replicare gli errori del passato. Robustezza e fragilità riassume tre anni di vita di un’idea forte, in grado di trasformare i nostri paradigmi mentali, tre anni che hanno anche trasformato, principalmente in meglio, la vita dell’autore. Taleb ha incontrato filosofi, scrittori, scienziati, uomini di stato, lettori comuni, e persino buoni economisti, si è confrontato con loro, ne ha ascoltato conferme e obiezioni, ha visto come è cresciuta e si è sviluppata la sua idea nel mondo.
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Re: VELTRONI: c'è una maggioranza silenziosa e stanca

Messaggioda gabriele il 25/10/2010, 14:12

pierodm ha scritto:C'è stato un libro, qualche anno fa, in cui si esaminavano i grandi successi industriali e commerciali dovuti al talento di gente completamente digiuna di marketing, e di grosse cappellate prese dagli esperti del settore: mi ricordo, francamente, solo l'esempio della Mini Minor, creta e imposta dal genio di Alec Issigonis che pare non fosse nemmeno ingegnere. Ma condivisi l'assunto sostanziale del libro, che mi sembrava ben confermato da ciò che era possibile verificare anche senza un'accurata ricerca.

La politica, però, è un settore molto particolare: servono, sono utili tutte le possibili competenze, tutti i talenti, ma nessuna è sufficiente a garantire il successo, né quello teorico, né quello elettorale, né quello delle realizzazioni pratiche.
Ciò avviene solo in parte per la ragione (piuttosto banale) che molte vicende sono affidate al caso o alla fortuna.
Una ragione importante, in realtà, è che la politica - sia come pensiero, sia come azione - agisce su una miriade di fattori, che è estremamente complesso, forse perfino impossibile, da "risolvere" in formule intellettuali dotate di qualche certezza: pensiamo spesso la politica come geometria piana, con i suoi segmenti, le sue rette, le sue equidistanze, le sue simmetrie, ma in realtà è una geometria ellittica, sferica, comunque non euclidea - una meta-geometria, che della meta-fisica raccoglie le suggestioni spesso più irrazionali, più arbitrarie. La necessità di essere aderente alla realtà umana, la politica non solo ne rappresenta tutte le sfaccettature esistenti, ma deve usare parametri per ricomprendere anche ciò che è soltanto possibile, senza potersi permettere di escludere tassativamente nemmeno l'impossibile.
In altri tremini, l'esistenza e l'opera di incompetenti, arrivisti, parolai, esperti di una sola cosa: la guerriglia per il potere è quanto di più realistico la politica è in grado di mettere in campo.


A mio parere il buon politico è colui che sa amministrare il sapere collettivo, capendo prima di tutto dove questo sta andando per poter sviluppare le innovazioni che da esso ne derivano.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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