cardif ha scritto:Gli ho telefonato e gli ho mandato il tuo testo.
A me ha mandato questa poesiola (ma non so se glie l'ha scritta il sommo poeta Bondi)
Se uno vuole "rimediare" lo deve fare bene. Un raptus è un raptus.
Si parla di conversione del "capo" al buddismo, non a quella del pentimento all'ultimo minuto ... (lì c'è già).
Con l'umiltà bisogna che ci vada di brutto ... deve convincere i bonzi, che non sono gonzi.
Se poi nel suo andare (no army, però) dovesse convincere i b.ones (che non sono né bonzi né gonzi),
che vada pure in compagnia.
"Che vadano! Che vadano tutti ... e cosi sia!".
Dallo scritto in tuo possesso si arguisce che non è ancora pronto per l'ascesa, però ... è sulla via di Damasco (quanto dire! Almeno non è fra noi!).
L'arrivo nel Tibet non è stato ancora fissato, né è prevedibile. La strada che porta al "risveglio" è lunga e irta di ostacoli. Per avere "l'illuminazione profonda" ha bisogno del "tantra", non bastano le numerose lampade dei centri di benessere e di tutti i suoi edifici in funzione e associate all'occorrenza, ci vuole solo spiritualità (una bazzecola per lui che ha tutto: se ne deve solo rendere conto e andarla a cercare, come ha cercato e trovato "l'amore" per il popolo, dopo il fatto di Piazza Duomo a Milano).
Sta provando una nuova barzelletta (spirito-sa) e finendo un nuovo inno, che lancerà nei cieli più azzurri.
Non c'è che dire il "capo" è votato all'etereo, all'impalpabile, all'inconsistente, all'inesistente, al nulla ... per gli altri, al momento!
Ha imparato anche a suonare i giganteschi corni tibetani, da fare invidia (come al solito, secondo i suoi stretti collaboratori).
L'al di là non dovrebbe sfuggirgli.