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"Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti [Processo Breve]

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"Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti [Processo Breve]

Messaggioda lucameni il 11/11/2009, 13:41

"11 novembre 2009
Così avremo il processo breve per gli incensurati; per gli altri, quelli già condannati, mettiamoci pure tutto il tempo che ci vuole. Entro 6 anni per l’incensurato deve arrivare la sentenza definitiva: colpevole o innocente; se non arriva, chissà quale sarà la formula? Prescrizione, fuori tempo massimo, squalificato (il giudice…).

Come al solito, pur di cavare Berlusconi dai guai, un sacco di delinquenti resteranno impuniti, le parti offese saranno fregate alla grande e la povera gente resterà a marcire in galera.

Fino ad ora i processi che si facevano per primi erano quelli con detenuti. Sei dentro? Ti processo subito. Perché magari sei innocente, anzi sei senz’altro innocente fino alla sentenza definitiva di condanna; e allora non devi stare in prigione un minuto di più di quanto strettamente necessario; alla sentenza definitiva ci dobbiamo arrivare nel minor tempo possibile. Anche perché ci sono i termini massimi di carcerazione preventiva; e se non mi sbrigo a farti il processo, finisce che esci per decorrenza termine e poi tutti si indignano per i giudici fannulloni che scarcerano i mafiosi.

Adesso, però, i processi che si debbono fare per primi sono quelli per gli incensurati: perché più di 6 anni non potranno durare e se non mi sbrigo non li finisco in tempo. Solo che gli incensurati, in genere, non stanno in galera in attesa del processo; sono, come si dice, a piede libero; proprio perché sono incensurati. E tuttavia prima si processeranno gli incensurati perché poi non si può più; e dopo i detenuti, che c’è tempo. Intanto se ne stanno in galera, magari da innocenti. E se si tratta di mafiosi che escono per decorrenza termini, pazienza.

Se poi scomodiamo un po’ di dialetto, viene da dire guagliò, accà nisciuno è fesso. Perché, in 6 anni, per una guida senza patente, uno scippo, un oltraggio al vigile urbano un processo lo si fa di sicuro. I problemi cominciano quando si tratta di processare un incensurato (ma guarda che combinazione, Berlusconi, con le sue sei prescrizioni, è incensurato) per falso in bilancio o frode fiscale. Perché, se cominciamo con le rogatorie alle isole Cayman e i sequestri di documenti in qualche caveau dell’Ossezia, in sei anni arriviamo sì e no al primo grado.

Ultima chicca: con questo sistema, Berlusconi & C. sempre incensurati saranno perché un processo per i reati che commettono loro non si riuscirà a fare mai. E così sempre al processo breve avranno diritto; in un circolo infinito. Ma proprio per scemi ci prendono?

Bruno Tinti

da Il Fatto Quotidiano n°43 del 11 novembre 2009 "
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda Stefano'62 il 11/11/2009, 14:24

Adesso qualcuno (anche tra noi,temo) dirà che è un paranoico anti berlusconiano,puntando il dito solo su di lui e sulla sua "ossessione",fingendo di non sapere che corrisponde esattamente a ciò che accadrà realmente.
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda pianogrande il 11/11/2009, 15:30

Oltre che il senso del pudore, hanno perso anche il senso del ridicolo.
Fini è entrato anche lui nelle "comiche" ("finali", appunto).

Accellerare i tempi della giustizia?
Basta (basti!) fare una legge che fissa i tempi massimi.
Vogliamo risolvere i problemi della sanità?
Facciamo un decreto d'urgenza che fissi i tempi massimi del ricovero ospedaliero.
Così la gente non ozia e guarisce più in fretta.

La gente non arriva alla fine del mese?
Accorciamo i mesi porca vacca!
Ueh!
Quest'ultima potrebbe funzionare!
Fotti il sistema. Studia.
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda trilogy il 12/11/2009, 19:28

certo che unendo prescrizione in due anni + immunità parlamentare si sono coperti da ogni rischio di finire in galera, a meno che qualche parlamentare del sud non venga arrestato per immigrazione clandestina in padania, o qualche padano non venga preso per immigrazione clandestina a roma.
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda cardif il 12/11/2009, 20:38

La cosa che più mi dispiace è che saranno i meno abbienti ad essere condannati, mentre quelli che potranno permettersi avvocati più capaci di scovare cavilli la faranno franca con la prescrizione. Chissà se non perfino quelli colti in flagrante.
Oltre alla ovvia stupidità dell'operazione: se si volesse che i processi arrivino a compimento si dovrebbe finanziare la Giustizia.
E, per salvarne uno, liberi tutti.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda franz il 12/11/2009, 23:58

cardif ha scritto:La cosa che più mi dispiace è che saranno i meno abbienti ad essere condannati, mentre quelli che potranno permettersi avvocati più capaci di scovare cavilli la faranno franca con la prescrizione. Chissà se non perfino quelli colti in flagrante.
Oltre alla ovvia stupidità dell'operazione: se si volesse che i processi arrivino a compimento si dovrebbe finanziare la Giustizia.
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Ed invece di discutere di questo fatto, che reputo di una gravità inaudita, qualcuno cerca di distrarci con il fondamentalismo islamico, rivangando quella storia dei 4 deficenti che sbraitavano sui morti di nassiria e continuando a discutere di simboli religiosi, processioni ad altre cose similari.

In un paese che abbia un minimo di senso civico e di senso morale si farebbero le barricate per impedire un simile scempio.
Mah, ... forse ho già detto tutto :o

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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda Stefano'62 il 13/11/2009, 0:38

franz ha scritto:
cardif ha scritto:La cosa che più mi dispiace è che saranno i meno abbienti ad essere condannati, mentre quelli che potranno permettersi avvocati più capaci di scovare cavilli la faranno franca con la prescrizione. Chissà se non perfino quelli colti in flagrante.
Oltre alla ovvia stupidità dell'operazione: se si volesse che i processi arrivino a compimento si dovrebbe finanziare la Giustizia.
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Ed invece di discutere di questo fatto, che reputo di una gravità inaudita, qualcuno cerca di distrarci con il fondamentalismo islamico, rivangando quella storia dei 4 deficenti che sbraitavano sui morti di nassiria e continuando a discutere di simboli religiosi, processioni ad altre cose similari.

In un paese che abbia un minimo di senso civico e di senso morale si farebbero le barricate per impedire un simile scempio.
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Dai Franz,non facciamo dell'anti-berlusconismo che poi perdiamo le elezioni. :D
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda cardif il 13/11/2009, 2:33

Tra Franz e Stefano sono andato fuori strada.

Franz, la cosa inaudita è che i poveri saranno condannati e i ricchi no?
Oppure che per salvarne uno, liberi tutti?
Perché se il Parlamento dovesse varare questa schifezza senza tener conto del primo effetto, sarebbe segno di una insensibilità assoluta della casta e non sarebbe antiberlusconismo criticare.
Se lo facesse solo per il secondo fine, la critica sarebbe imputabile all'antiberlusconismo.

Mi pare pure, per quel poco che ho visto, che per tirar per le lunghe i processi non è necessario che gli avvocati siano bravi a trovare le ragioni di difesa; basta che siano molto prolissi, che scrivano centinaia di pagine di aria fritta. Così costringono i giudici a rinviare per "studiare" gli incartamenti.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda ranvit il 13/11/2009, 11:23

Premesso che si'....ci prendono per scemi, come del resto la non rinuncia alla candidatura di Cosentino a Governatore della Campania, perchè ritengono che l'elettorato ancora una volta non li punirà (del resto la punizione al Cs da parte dell'elettorato ancora non è finita...).

Comunque il problema della giustizia in Italia c'è e nessuno ha fin'ora fatto nulla per avviarlo a soluzione. In questo contesto ci puo' stare anche una forzatura come quella di dare dei termini ai vari gradi di giudizio....da qualche parte bisogna pure cominciare! E non è detto che cio' non provochi, comunque, l'avvio di un cambiamento.

Ieri sera ad annozero sentivo D'Avigo che ha sfornato un numero impressionante di cause enormemente superiore a quelle degli altri maggiori Paesi europei. Come mai? Forse in parte la cosa potrebbe risolversi con l'avvio del "filtro obbligatorio" per alcune categorie del processo civile? (Avevo avviato un 3d : viewtopic.php?f=22&t=2108 che non ha suscitato molto interesse).
Ma si sono mai ricercate le cause?
Sempre D'Avigo inoltre parlava di "regole" dei processi, uniche al mondo, che consentono per esempio a tutti di tentare la carta dell'appello....tanto se va male ti riconfermano l'uguale pena etc etc.
C'è mai stato qualcuno che ha fatto proposte in questo senso?
Per esempio gli stessi magistrati?

Belpietro (Libero) poi ha parlato dello scarso quantitativo di lavoro da parte dei magistrati....cosa che io ho piu' volte sottolineato....
Ma perchè mai lavorano cosi' poco? E perchè non timbrano il cartellino?
E perchè hanno cosi' tanti privilegi?
E perchè non pagano praticamente mai quando sbagliano per...cialtroneria (lascio da parte il caso dei corrotti).

Certo questo ddl fa schifo, ma chi non ha colpe?

Queste sono le mie ( di uno che tutto sommato continua a votare per il Cs...) veloci considerazioni, figuriamoci quello che pensano gli elettori (non militanti).

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: "Ci prendono per scemi?" di Bruno Tinti

Messaggioda trilogy il 13/11/2009, 11:32

Gli effetti collaterali del ddl: criminali favoriti, vittime penalizzate
Bolzano e Torino insegnano come si possono ridurre davvero i tempi
LUCA RICOLFI
ROMA
www.lastampa.it

Se il Parlamento approverà il disegno di legge sul «processo breve» ancora una volta Silvio Berlusconi potrà sottrarsi ai procedimenti giudiziari in cui è coinvolto, ossia processo Mills e fondi neri Mediaset. Questo, apparentemente, è il succo di quel che sta accadendo. Se fosse solo questo, però, non ci sarebbe proprio nulla di nuovo, visto che sono anni e anni che, di riffa o di raffa, il nostro dinamico presidente del Consiglio riesce a sgusciare come un’anguilla fra le trappole che i magistrati depongono gentilmente lungo il suo cammino.

E sono anni e anni che gli italiani lo rivotano e lo rieleggono serenamente, per niente turbati dal conflitto di interessi, dallo strapotere mediatico, dalla guerra alla magistratura. E invece non si tratta solo di questo. Liberare Berlusconi dai suoi processi era il succo del cosiddetto lodo Alfano, recentemente bocciato dalla Corte costituzionale. Se fosse passato, l’unico effetto tangibile sarebbe stata la non procedibilità del presidente del Consiglio, visto che le altre cariche dello Stato protette dal lodo Alfano non hanno guai con la giustizia. Con il «processo breve» è diverso. La sfida di Berlusconi alla Giustizia fa un salto di qualità. Perché se passerà il disegno di legge presentato ieri l’effetto più importante non sarà di salvare Berlusconi (che un modo per salvarsi comunque lo trova sempre) ma sarà di umiliare e scassare ulteriormente la macchina della Giustizia. Il processo breve, infatti, si applica ai processi futuri, ma anche a una parte dei processi in corso. Difficile dire fin d’ora a quanti e a quali, ma è certo che molti processi salteranno, con il duplice effetto di rimettere in libertà dei delinquenti e di non rendere giustizia alle loro vittime.

Una lista circolata in queste ore include quelli su scalate bancarie (furbetti del quartierino) e affare Telecom (dossier illeciti). Secondo i vertici del sindacato dei magistrati, sono a rischio di prescrizione una moltitudine di procedimenti che riguardano reati gravi quali: abuso d’ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d’ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d’autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino.

Forse i magistrati esagerano, ma è difficile negare che una sorta di amnistia, o di depenalizzazione di fatto, potrebbe graziare migliaia di imputati. Niente male per un governo che ha fatto della lotta alla criminalità uno dei propri obiettivi prioritari. Ma non è tutto. Insieme al danno arriva la beffa. Ci raccontano infatti che le norme sul processo breve vengono introdotte per «adeguarci all’Europa», che ci ha redarguiti innumerevoli volte per la lentezza dei nostri processi. Così, per una sorta di miracolosa «eterogenesi dei fini», una norma concepita per un fine particolare (salvare Berlusconi) si rivelerebbe, a ben guardare, di interesse generale (dare ai cittadini una giustizia più veloce). È vero, un po’ di delinquenti eviteranno il carcere ma almeno i cittadini avranno, finalmente, una Giustizia efficiente e veloce.

Basta però avere un minimo di conoscenza dei problemi della Giustizia per sapere che non è così. Se i processi sono lenti dipende certo anche dalle procedure, come amano pensare i politici, e dalle risorse economiche, come amano pensare i magistrati. Ma la causa più importante, nel senso che ha l’impatto più grande sulla durata, è la disorganizzazione degli uffici, sia nella giustizia civile sia in quella penale.

Lo dimostrano i rari esempi di ristrutturazioni di successo (Torino con il procuratore Maddalena e il presidente Barbuto, Bolzano con il procuratore Tarfusser), ma soprattutto lo dimostrano gli enormi divari di produttività fra distretti di Corte d’Appello (vedi cartine). Come è possibile che, a parità di risorse, l’output della giustizia civile di Torino sia 7 volte quello di Caltanissetta? Com’è possibile che, sempre a parità di risorse, l’output della giustizia penale in Lombardia sia 5 volte quello del Mezzogiorno? Stabilire per legge che i processi non possono durare più di un certo tempo massimo (6 anni, o qualsiasi altro «tetto») può avere un valore simbolico, di principio, ma di per sé non ha effetti pratici rilevanti se non quelli di vanificare una enorme quantità di lavoro già fatto e aumentare l’insicurezza dei cittadini.

Per questo capisco l’amarezza dei magistrati, che pure hanno non poche responsabilità nell’attuale disastro della giustizia. Ma ancora di più capisco l’amarezza dei cittadini, o perlomeno di quella parte di essi che si sente presa in giro. So bene che salvare o no Berlusconi dai processi che lo perseguitano è questione che non interessa a tutti, e su cui le opinioni divergono. Almeno, però, non ci vengano a dire che lo fanno per amore nostro.
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