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Polanski e lo Stato di Diritto

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Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda franz il 28/09/2009, 8:01

È triste vedere un noto regista, già colpito in passato dalla barbarie della violenza dei fanatici (la banda di Manson uccise sua moglie, incinta all'ottavo mese) e dei nazisti (fu rinchiuso nel getto di Crakovia e la madre mori' as Auschwitz) finire in carcere per una cosa accaduta 30 anni fa, tuttavia lo stato di diritto per essere tale non puo' fare eccezioni.
Nemmeno per meriti speciali. Si stupisce il ministro francese e si stupisce il mondo del cinema ma forse ci siamo abituati troppo al berlusconismo, che contempla che alcune persone speciali pensano di poter godere di una particolare immunità.
I francesi poi sono particolari per concedere rifugio a chi scappa da altri sistemi giudiziari. Lo hanno fatto anche per vari brigatisti rossi. Ma nel mondo globalizzato in cui a poco a poco cade anche il segreto bancario e finiscono certi paradisi, mi chiedo se ci sia posto per chi da rifugio a chi stupra una bambina di 13 anni (consenziente, si dice, ma come si puo' essere consenzienti a 13 anni, sotto l'effetto di droghe ed alcool?). Ci sono forti richieste in molti paesi per rendere imprescrittibili i reati di stupro su minori ma solo da noi un presidente del consiglio che frequenta minorenni rimane al suo posto. Altrove si farebbe un processo e se uno scappa si emette un ordine di catttura internazionale.

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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda pagheca il 28/09/2009, 9:28

sono rimasto anch'io disgustato da quello che ho letto sui giornali riguardo a questo caso. Disgustoso. Una ragazzina di 13 anni. Anche se fosse caduto in prescrizione (ovvio: dopo la condanna e' scappato...) e' vergognoso che questa donna non abbia potuto mai vedere giustizia perche' chi l'ha struprata era un "famoso regista".

Ho sempre sostenuto che l'essere umano e l'artista sono due "cose" diverse. Non me ne frega niente pensare che Pasolini fosse un pedofilo quando vedo (e apprezzo) Accattone, ma penso che se vieni accusato per un reato e vieni condannato devi essere trattato esattamente come tutti gli altri.

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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda ranvit il 28/09/2009, 12:26

Dopo 33 anni e con il perdono dell'interessata il tutto mi sembra eccessivo.


dal corriere.it :

IL PERDONO - L'accusa era appunto quella di aver violentato nel 1977, nella casa di Jack Nicholson, la 13enne Samantha Geimer, che oggi è una donna sposata e vive alle Hawaii. In un'intervista a Vanity Fair, ha detto di non serbare più rancore al regista: «Ho una vita felice e altrettanto auguro a Polanski». Lo stupro avvenne nell'estate 1977, dopo che Polanski invitò la giovane per un servizio fotografico nella villa californiana di Nicholson, promettendole una carriera da modella. Samantha Geimer spiega di aver compreso «che Polanski non avrebbe avuto un processo equo. Fin dall'inizio il giudice aveva affermato di volerlo sbattere in galera per 100 anni, voleva un processo mediatico». Oggi il regista ha nazionalità francese e dal 1989 è sposato con l'attrice Emmanuelle Seigner, con la quale ha due figli. Nel 1969 ha perso sua moglie, Sharon Tate, incinta di otto mesi, uccisa brutalmente insieme ad altre 4 persone dai seguaci della setta di Charles Manson nel quartiere dei vip di Bel Air, a Los Angeles. Pochi giorni fa è morta nella casa di reclusione di Chowchilla Susan Atkins, la seguace della setta che 40 anni fa accoltellò a morte Sharon Tate. Alla donna, 61 anni e in stadio terminale per un cancro al cervello, è stata negata a settembre la scarcerazione per motivi umanitari.




27 settembre 2009
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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda ranvit il 28/09/2009, 12:29

da repubblica.it :

Zurigo, 12:25

POLANSKI: POSSIBILE RILASCIO SU CAUZIONE
Roman Polanski potrebbe essere rilasciato su cauzione, ma il regista dovrebbe rimanere nel Paese. Lo ha reso noto una fonte del ministero della Giustizia svizzero. Il regista e' stato fermato a Zurigo su un mandato della giustizia americana per una presunta violenza sessuale su una 13enne avvenuta 32 anni fa. I legali hanno preannunciato battaglia per evitare l'estradizione negli Stati Uniti.


(28 settembre 2009)
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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda franz il 28/09/2009, 13:10

ranvit ha scritto:Dopo 33 anni e con il perdono dell'interessata il tutto mi sembra eccessivo.

Il problema non è il tempo trascorso e nemmeno il perdono ma il fatto che Polansky è giuridicamente latitante da 30 anni, per la giustizia americana. Se non si presenta in america al processo, il giudice americano non puo' prendere in caso il riesame e tenere conto del perdono della vittima. Non è contemplato il riesame in contumacia. Polansky ha presentato riesame per il caso ma non essendosi presentato davanti al giudice americano ha solo ottenuto che fosse rimesso un ordine di cattura internazionale. Che è stato eseguito. Se l'estradizione procedesse e fosse processato in USA, potrebbe sistemare per sempre il caso, oppure continuare a fare il latitante come ha sempre fatto.
Il perdono della vittima potrebbe essere solo considerata un'attenuante e Polansky rischia 50 anni di carcere.
Troppo, alla sua età.
Vogliamo sostenere che uno che violenta una tredicenne, dopo averla drogata ed ubriacata, puo' essere perdonato dopo un po' se dopo 30 anni anche la vittima ha in parte rimosso ed è disposta a perdonare?
Ciao,
Franz
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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda franz il 30/09/2009, 17:01

Si inaspriscono le polemiche tra mondo dell'arte e del cinema e i difensori dello stato di diritto.
Qualcuno è piu' "uguale" degli altri?


SVIZZERA
Arresto Polanski, Woody Allen e Scorsese criticano la Svizzera

La rete si scatena. I blog ne discutono da giorni. E il gotha dello star system hollywoodiano si mobilita e critica la Svizzera. Come vive Polanski in carcere: il cibo e 5 franchi al giorno. Il regista: "Ho visto di peggio"

BERNA - L'arersto di Roman Polanski sta scatenando la rete.
I blog di tutto il mondo continuano da giorni dibattere sull'opportunità o meno di arrestare il regista. Su Internet sono già nati dei gruppi per la liberazione di Polanski, il più gettonato è quello su faceboook Free Roman Polanski.

Negli Stati Uniti stanno facendo discutere le parole di un prete cattolico che in un articolo sostiene che se Polanski fosse stato un prete sarebbe stato mandato in carcere senza fare storie. Stanno suscitando clamore anche le dichiarazioni dell'attrice Woopy Goldberg che in un'intervista ha dichiarato che quello perpetuato da Polanski non sarebbe stato un vero e proprio stupro.

Le star si mobilitano - Ma a scatenare i media è stato soprattutto l'appello di molti colleghi come Woody Allen, Scorsese, Lynch i quali hanno firmato una petizione di protesta contro la detenzione del regista. ''Chiediamo l'immediato rilascio di Roman Polanski'', hanno scritto registi di fama mondiale come Woody Allen e Martin Scorsese aggiungendo: "L'arresto di Roman Polanski in un paese neutrale, in cui pensava di poter viaggiare senza ostacoli, fa spianare la strada ad atti di cui nessuno può prevederne gli effetti".

Sul fronte controtendenza si è schierato invece il regista Luc Besson, che ha espresso «affetto» nei confronti di Polanski ma sostiene che "la giustizia deve essere la stessa per tutti".

Polanski in cella - Polanski nonostante tutto tiene alto il morale. Il suo avvocato ha dichiarato che è il regista a tirare su di morale la moglie, che può vedere una volta alla settimana. "Ne ho viste di peggio", racconta il regista polacco, probabilmente pensando al periodo trascorso nel ghetto di Cracovia, o quando ha visto assassinare la sua prima moglie, incinta di 8 mesi e 4 suoi amici. Il giornale romando Le Matin ha contattato l'avvocato di Polanski, che gli ha raccontato come vive il regista nella sua cella.

Si tratta di una stanza è rudimentale, non è tanto diversa da quelle di tutti gli altri prigionieri meno famosi di lui. Dispone di un tavolo, un letto, un armadio a muro, un lavandino, il gabinetto e una televisione via cavo da cui vede varie decine di canali.

Con la tuta da ginnastica e 5 franchi al giorno - Al suo arrivo le guardie carcerarie gli hanno dato una tuta da ginnastica. Riceve 5 franchi al giorno. A colazione beve caffè e mangia pane burro e marmellata. una colazione che gli viene data dallo sportello sulla porta. A mezzogiorno il pranzo si consuma nel refettorio: la qualità del cibo nelle carceri svizzere è raramente contestata. Alcuni giorni, i prigionieri ricevono mezzo pollo. La sera, la cena è più frugale, spesso pane e formaggio.

Per quanto riguarda le distrazioni, il prigioniero ha diritto a una passeggiata di mezz'ora al giorno nel cortile. Con i suoi 76 anni, Polanski è un nonno in confronto agli altri denetuti, generalmente giovani. Con lui ci sono persone in detenzione preventiva, ma anche criminali incalliti, assassini.

Un'ora alla settimana con la moglie - I suoi contatti con l'esterno si limitano a un telefono fisso al quale ha accesso solo sporadicamente. Il cellulare e internet sono proibiti. Anche le visite sottostanno a regole: i diplomatici e gli avvocati possono venire spesso, invece sua moglie può vederlo solo un'ora alla settimana.

Negli stati uniti Polanski rischierebbe fino a 50 anni di prigione, ma gli esperti non credono che succederà. Bisogna opporsi con tutti i mezzi all'estradizione, il ricorso può durare mesi in svizzera e intanto Polanski potrebbe tranquillamente aspettare nel suo chalet di Gstaad.

s.f / s.r
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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda pagheca il 30/09/2009, 17:13

poteva pensarci prima, quando gli e' stata offerta la possibilita' di un accordo giudiziario.
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Re: Polansky e lo Stato di Diritto

Messaggioda incrociatore il 30/09/2009, 17:15

ovviamente tutti dovrebbero essere considerati uguali, non di meno lascia perplessi una giustizia che scatta così inflessibile dopo che non si apparentemente accorta di nulla per 30 anni.
Più volte, personalmente, mi ero posto la domanda alla quale solo l'altro ieri le autorità elvetiche hanno dato una risposta... ma se me l'ero posta io perché non se l'è posta per tempo anche chi di dovere?
Giusto, ma certamente strano.
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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda franz il 30/09/2009, 17:41

incrociatore ha scritto:ovviamente tutti dovrebbero essere considerati uguali, non di meno lascia perplessi una giustizia che scatta così inflessibile dopo che non si apparentemente accorta di nulla per 30 anni.

A quanto ho letto sono utili due considerazioni.
Una tecnica: è stato emesso un nuovo ordine di cattura internazionale. Innescato, pare, dal fatto che il regista abbia chiesto il riesame ma non si sia presentato davanti al giudice. Una cosa che è naturale indisponga il giudice e lo induca ad imporre un mandato di comparizione. In vari ordinamenti infatti non è ammesso il processo in contumacia.
Una politica: la situazione rispetto a 30 anni fa è cambiata e certi "paradisi" lo sono sempre meno.
Anni fa si potevano chiudere occhi, oggi invece si chiede che siano ben spalancati. Le stesse procedure di collaborazione tra polizie sono state migliorate ed implementate in questi anni, con l'ausilio di banche dati elettroniche.
Comunque pare sia meglio stare in cellla a Zurigo che in Turkia, soprattutto per chi i rapporti anali ama somministrarli ma non riceverli. :cry:

Il caso Polanski di certo non brilla, malgrado le giustificazioni addotte, che leggo nella sua wiki-scheda.
Tecnicamente è un latitante, che si è sottratto alla pena ed al processo di appello dell'accusa.
Secondo quanto ammesso dal regista nel plea bargaining (*), Polanski, ospite nella villa di Jack Nicholson, ebbe svariati rapporti sessuali con la tredicenne, compreso un rapporto anale, mentre questa era sotto gli effetti di droghe e alcool da lui somministrati.

Per questi reati fu condannato, oltre a un versamento monetario alla vittima, a passare 90 giorni in una clinica psichiatrica.[2]

Nella sua autobiografia, Roman by Polanski, pur ammettendo i fatti, Polanski sostiene che il rapporto sarebbe stato favorito dalla madre stessa al fine di favorire la carriera nel mondo cinematografico della figlia. Si tratta di quello che tecnicamente viene chiamato casting couch, ossia un atto di prostituzione col regista o col produttore per avere una parte in un film.

Il 1º febbraio 1978, dopo avere trascorso 42 giorni in clinica psichiatrica, preoccupato per la riapertura del caso da parte di un giudice di appello, si rifugiò a Londra, quindi in Francia. Da allora vive fra Francia e Polonia e non ha più messo piede negli Stati Uniti. La sentenza di appello non poté così essere forumulata.


(*) Il Plea Bargaining costituisce l'istituto di natura processuale che negli Stati Uniti d'America corrisponde, seppure con diverse connotazioni, al Patteggiamento italiano.

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Re: Polanski e lo Stato di Diritto

Messaggioda pagheca il 30/09/2009, 18:00

e' interessante notare come si tenda a chiudere un occhio nei confronti di una persona che si sia macchiato di un crimine cosi' infame, solo perche' "famoso regista".

Si provi a immaginare l'effetto sulla psicologia di una persona di quell'eta' di avere rapporti del genere, oltre quello di essere stata prostituita di fatto dalla madre, e di essere stata soggiogata da droghe e alcohol. Non capisco proprio come si possa trovare una scusa per questo. Quando sono stati scoperti crimini fatti da preti 50 anni fa sono tutti saltati su come ossessi invocando il carcere immediato (che spesso non e' venuto). Cerchiamo di ragionare con la nostra testa anche in questo caso per favore.

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