franz ha scritto:Ricordo anche che chi fa previsioni a 40 o 50 anni di solito, finsce col fare figure barbine.
Vedi qui sotto come vedevano il futuro dei trasporti esattamente 100 anni fa.
guarda che chi fa previsioni sul futuro... e altro che 40 o 50 anni... sono proprio i "nuclearisti"... si ha la presunzione di affermare l'assoluta controllabilità di processi e sistemi che avranno una vita di centinaia di migliaia d'anni.
Su questo terreno eviterei davvero le battute.
Io dico che è ideologica perché la stessa meticolosità ad analizzare una tecnologia come il fotovoltaico, sparisce se si pretende di utilizzarla per il nucleare. Continuo a ripeterlo, ma vedo che l'osservazione non è colta... che significato devo dare a questo far finta di nulla se non ideologico?
Lo so benissimo che il fotovoltaico funziona con la luce, son mica cretino... so che necessitano delle alternative, infatti mica le ho escluse.
Dico semplicemente che, anche quel 15% o 25% che, chissà perché dovrebbe essere fatto di nucleare, può essere di gran lunga realizzato con scelte diverse.
Diavolo spelato, se deve essere 15% o 25% di nucleare vorrebbe ben dire che il restante 85% o 75% dovrebbe essere fatto da qualcos'altro no? e in quel caso da cosa?
La potenza nominale installata oggi è per 62.000 MW da termoelettrico, per 7.000 MW da idroelettrico, per 1.400 MW da cogenerazione e per altri 2.000 MW da eolico, geotermico etc... Che poi nominale non vuol dire effettivo... la potenza effettiva è del 37% in meno (dati Enel)... quindi un parco di pannelli solari di 810kmq darebbe una potenza effettiva di gran lunga superiore a quella attuale... praticamente il doppio... certo nelle ore diurne (quando serve di più, del resto).
Inserendo un 25% di nucleare si vuole ridurre l'impatto del termoelettrico (spero)... ma il 25% di nucleare vorrebbe dire 21.000 MW... rimarrebbero 41.000 MW che, stante la battaglia culturale e ideologica che si dovrebbe fare al fotovoltaico e alle fonti energetiche alternative per far passare la logica nucleare, finirebbe per rimanere sostanzialmente da termoelettrico.
Cioè al CO2 si aggiungerebbero tonnellate di merda puzzolente per 450.000 anni che non sapremmo nemmeno dove mettere.
Abbattere in maniera rilevante quei 62.000 MW da termico con un'operazione aggressiva con il fotovoltaico per uso abitativo o il termodinamico di Rubbia che lo abbiamo costretto ad andare a farlo in Spagna è invece possibile e straordinariamente efficace cominciando da subito e con risultati immediati e progressivi.
Nel campo dell'energia di "base" quella che deve essere disponibile sempre, non solo se c'è la luce o determinate condizioni atmosferiche, si possono fare altrettante iniziative ugualmente efficaci e realizzabili in tempi assolutamente contenuti rispetto al solito ipotetico nucleare. Nel campo idroelettrico, ad esempio, non è affatto esaurita la possibilità di intervento... non certo per la tradizionale tecnologia dei bacini che ormai è da considerarsi indisponibile, ma nel campo del minidroelettrico che sarebbe utile non solo ai fini energetici e di controllo del dissesto idrogeologico di tanti fiumi e torrenti del Paese.
Il geotermico nell'Italia vulcanica io penso che avrebbe una possibilità di sviluppo.
Trovo davvero stupefacente che venga considerata "sporca" la produzione di CO2 e "pulita" quella di U238... la prima riequilibrabile con una gestione del territorio che cementifichi di meno e si ricordi che esistono anche le piante, la seconda costruendo contenitori con la presunzione che durino qualche miliardo di anni. Un'apoteosi di arroganza, presunzione e imbecillità assolute.
Quando poi la produzione di CO2 da imputare alle centrali termoelettriche e a cogenerazione è "solo" un quarto della produzione totale di CO2... imputabile in misura maggiore al sistema di mobilità e agli impianti residenziali che proprio l'inserimento di tecnologie come il fotovoltaico e il solare termico contribuirebbero ad abbattere in modo straordinario... favorendo, ad esempio, lo sviluppo dell'auto elettrica o, perché no, ad idrogeno.
Del resto se fosse così "pulito" produrre energia attraverso il nucleare, perché la Francia che ne produce con quel sistema il 78% a livello di produzione di CO2 è dopo di noi di solo 3 o 4 posti ed ha una produzione pro-capite di CO2 di 1,7 tonnellate contro le nostre 2,1? Io, sinceramente credo sia possibile trovare soluzione a 30.000 tonnellate di biossido di carbonio eccedenti e non saprei proprio (ma non lo sa nessuno... questo è il punto) come porre soluzione a 110.000 metri cubi di scorie nucleari.
Insomma, io sono contrario al nucleare non per pregiudizio, ma perché non si può assumere la scienza come un "golem", la scienza non ha nulla di esoterico, la scienza sviluppa tesi e non crea le condizioni affinché quelle tesi siano indiscutibili. Oggi dire, come si fa, che il nucleare è sicuro, conveniente e praticamente innocuo è una barbarie scientifica. Ci sta che si sia convinti che non ci sia altra strada, ma almeno non si raccontino balle.
Perché il nucleare non è sicuro (per i canoni umani con i quali si ritiene una cosa sicura) e tanto meno è conveniente. L'idea che si possa pregiudicare le scelte di migliaia di generazioni dopo le nostre, a prendersi un'eredità che non dovrebbero essere costretti a prendersi lo trovo aberrante e quindi dal punto di vista scientifico inaccettabile.