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Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Acquedotti italiani: lo spreco continua

Messaggioda franz il 19/11/2009, 18:05

http://www.cartalibera.it/publish/article_334.shtml
Enormi sprechi e furti negli acquedotti
By Pierangelo Rossi
Feb 21, 2008, 15:37

Circa un mese fa la Fondazione Civicum ha presentato i risultati di una Ricerca realizzata dall’Ufficio Studi di Mediobanca riguardante i costi, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici locali dei maggiori comuni italiani, che operano nei settori dell’energia, trasporti locali, igiene urbana, servizi idrici e aeroporti.

Questa ricerca ha riguardato 39 aziende, esaminate nel quadriennio 2003-2006.

Ora qui ci limitiamo ad evidenziare un problema macroscopico che è emerso da questa ricerca e che riguarda il settore dei servizi idrici. Infatti tra i numerosi dati raccolti salta subito all’occhio un importante indicatore della qualità della gestione del servizio idrico, cioè il dato relativo alle perdite calcolato come rapporto tra acqua fatturata ed acqua immessa in rete.

Occorre premettere che l’insieme di imprese considerate nella ricerca rappresenta circa il 30% del totale di metri cubi d’acqua immessi per l’intero Paese.

Complessivamente le aziende del settore idrico interessate nella ricerca hanno perso (“non fatturato”) nel 2006 circa 870 milioni di mc. d’acqua, pari ad oltre 400 milioni di euro.

Cosa significano queste cifre? Con l’acqua perduta sopra citata si sarebbero potuti distribuire 250 litri di acqua al giorno a 9,5 milioni di persone.

La differenza tra l’acqua immessa in rete e quella fatturata dipende da una serie di fattori: ad esempio perdite della rete per rotture delle condotte e degli organi idraulici (perdite fisiche o reali); prelievi abusivi, furti e malfunzionamenti dei contatori (perdite cosiddette amministrative, poiché l’acqua è stata in realtà fruita ma in modo improprio); poi ci sono gli usi d’acqua che non generano fatturazione (es. fontane pubbliche o utilizzi per il lavaggio delle condotte).

Chi sono i maggiori spreconi? Le perdite maggiori sono state registrate dall’Acquedotto Pugliese: il 50,3%, cioè più della metà. Poi ci sono le reti di Trieste con il 38,6%, e di Roma (Acea) con il 35, 4%.

L’acquedotto che ha le perdite più basse è quello della MM di Milano con il 10,3% e poi quello di Napoli con il 18,3%

L’Acquedotto Pugliese ha anche le perdite per abitante più elevate: 184 litri al giorno. La rete di Roma (Acea) ha il massimo delle perdite giornaliere per Km di rete (68 mc).

Certamente nella valutazione di questi dati occorre tenere in considerazione la lunghezza della rete e la morfologia del territorio: una rete di adduzione che va in profondità subisce maggiori perdite rispetto ad una rete più superficiale, così come una rete di distribuzione molto capillare ne ha più di una concentrazione presso poche utenze. Comunque le cause più importanti di queste perdite sono le carenze strutturali cioè la componente su cui agire maggiormente per contenere il livello delle dispersioni attraverso lavori di controllo e manutenzione.

Comunque a nostro avviso esistono margini di ricupero delle dispersioni non solo attraverso la riparazione delle falle, ma anche attraverso il recupero dell’evasione tariffaria, dei prelievi abusivi ed il generale miglioramento dell’efficienza dei contatori presso le utenze.

L’Ufficio Studi della Mediobanca conclude la ricerca e scrive: “In fatto di spreco di acqua l’Italia ha uno spiacevole primato: ne butta via il 14% più della Francia, il 36% più della Spagna, il 56% più della Gran Bretagna e il 311% più della Germania.

Signori, vogliamo tappare questi buchi?”.



Immagine

L’acqua in Italia è sempre più cara: nell’ultimo anno, si è registrato un incremento medio del 5,4% rispetto al 2007 e del 47% dal 2000 ad oggi. Lo riferisce un’indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato per uso domestico.

Il problema principale come si può immaginare riguarda lo stato degli acquedotti italiani: la rete è un colabrodo, in alcune aree quasi la metà dell’acqua si perde prima di raggiungere gli utenti finali. In generale, il settore idrico può essere preso a paradigma delle tante facce dell’Italia: al Nord si investe di più, le tariffe sono mediamente più basse, così come la dispersione, ma tre regioni sono in deroga per parametri microbiologici e chimici eccessivamente alti come l’arsenico.

Al Sud invece non si investe, la rete è strutturalmente inadeguata, e anche se i parametri di potabilità sono migliori che al Nord, le continue interruzioni del servizio in molti casi non favoriscono il consumo dell’acqua di rubinetto. Il Centro, dal canto suo, si contraddistingue per le tariffe medie più elevate.

A fronte di una crescita costante delle tariffe, inoltre, la qualità del servizio è carente: si continua a far pagare il canone di depurazione anche in assenza del servizio; la dispersione idrica è ormai pari ad un terzo del volume di acqua immessa nelle tubature; il regime delle deroghe da transitorio rischia di diventare perpetuo.

Guardando la situazione più nel dettaglio, in positivo, si distinguono Veneto e Liguria, dove a fronte di investimenti alti, le tariffe risultano inferiori alla media nazionale, la dispersione idrica è bassa e non vi sono deroghe. In negativo spicca invece la Puglia, che a fronte di un livello basso di investimenti realizzati e deroghe dal 2004 ad oggi, presenta le tariffe medie più alte dopo quelle registrate in Toscana, ed una percentuale di dispersione di sei punti percentuali superiore alla media nazionale.

La Lombardia rappresenta invece la classica realtà dove la situazione per alcuni aspetti va molto bene ma potrebbe andare meglio: ad alti investimenti si affianca il più basso livello di dispersione, le tariffe sono molto inferiori alla media nazionale (Milano è la città dove in assoluto l’acqua costa meno e Lecco, Lodi e Varese sono tra le 10 città meno care), ma la regione è in deroga a causa della presenza di arsenico.

Sul fronte degli investimenti si conferma la situazione. Dall’ultimo Rapporto del Comitato di Vigilanza sull’Uso delle Risorse Idriche (luglio 2009) relativo a 54 Ato, al 2008 risultavano realizzati solo il 56% degli investimenti previsti, con immancabili differenze tra le regioni e all’interno delle stesse: se Liguria e Friuli hanno addirittura superato gli investimenti previsti, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata sono in fortissimo ritardo, e non a caso si caratterizzano per evidenti problemi di dispersione e discontinuità del servizio.

pubblicato il 09 novembre 2009
http://www.edilone.it/Acquedotti-italia ... x_258.html


In buona sostanza, visto che partiamo dalla constatazione che l'acqua è preziosa, sprecarne la metà durante il trasporto dalla fonte al rubinetto è un crimine. Chiunque lo commetta (pubblico o privato).
E' un crimine sprecarne anche solo il 25%, cone nel Nord Italia.
Dall'articolo emerge che dove si investe di piu', gli sprechi diminuiscono e le tariffe pure.
In realtà poi l'acqua rimane un bene pubblico, quindi tutte queste polemiche sulla privatizzazione dell'acqua sono infondate. È la gestione che ora diventa, salvo rari casi, forzatamente privata.

E la forzatura, l'imposizione per legge, è tipica dei governi illiberali.
E questo sia che si imponga la privatizzazione sia il suo contrario.

Comunque la situazione in Italia è grave, soprattutto al SUD e quindi credo che l'ingresso dei privati, con la logica dell'efficenza e del profitto, migliorerà la qualità e diminuirà gli sprechi.
Poi ovviamente si possono avere pregiudizi sulla gestione privata (e che diamine, mica solo sui neri, sugli zingari, sugli ebrei e sugli omosessuali possiamo averne) come anche sulla gestione pubblica ma qui si esce dalla razionalità e si entra nelle convinzioni personali. Nel concreto io posso solo vedere che la gestione pubblica italiana è fallimentare me tre sempre la gestione

Saluti,
Franz
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 20/11/2009, 8:48

302 voti a favore e 263 contrari
Bagarre alla Camera: passa
il decreto per privatizzare l'acqua

Manifestini con il disegno di un'Italia "disidratata". Di Pietro annuncia referendum abrogativo

ROMA - Il decreto "salva-infrazioni comunitarie", con le contrastate norme sulla privatizzazione dell'acqua, è legge. La Camera ha approvato la conversione con 302 voti a favore e 263 contrari. Il via libera al provvedimento ha scatenato una bagarre in aula.

CONTESTAZIONI E BAGARRE IN AULA - I 25 deputati dell'Italia dei valori hanno iniziato a sventolare manifestini con il disegno di un'Italia "disidratata" e la scritta: «Giù le mani dall'Acqua». Il presidente Gianfranco Fini ha subito invitato i parlamentari a «mettere via i manifestini». Dal settore della maggioranza si sono poi levate grida, «Scemi, scemi», dirette ai banchi dell'Idv. Per tutta risposta qualcuno ha urlato: «Baciamo le mani don Silvio».

DI PIETRO ANNUNCIA UN REFERENDUM - Rilevando che questo decreto «piace solo al presidente del Consiglio e ai suoi amici», Di Pietro ha annuncia contro di esso un referendum abrogativo; e, parlando della possibilità di riduzione dei tempi dei processi, rileva: «Vorrei un presidente del Consiglio che non commetta reati, non un premier che non si fa processare». Per questo rilancia la manifestazione del 5 dicembre, che va anche «contro la deriva delle privatizzazioni».

19 novembre 2009
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda Robyn il 21/11/2009, 12:22

Secondo me non si possono utilizzare le inefficenze per privatizzare.Se l'acqua si disperde bisogna fare lavori di manutenzione alla rete idrica.Se ragioniamo allo stesso modo per istruzione e sanità dove le inefficenze ci sono,si rischierebbe di privatizzare anche quelle.Quello a cui bisogna stare attenti e che le lobbyes riescano a strumentalizzare le inefficenze per mettere le mani dove non si possono mettere.Privatizzare monopoli naturali pubblici altro non porta che ad elevazione dei prezzi oltre che a inefficenze.Infatti se non ci sono competori che costringono ad una maggiore concorrenza ,e quindi ad una riduzione dei prezzi,questa si riflette anche sulla qualità del servizio,nel senso che non c'è nessun altro operatore che offra un servizio di qualità migliore.Ma alla fine a rimetterci sono sempre i più deboli che non possono permettersi di pagare prezzi alti Ciao Robyn
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda Robyn il 21/11/2009, 12:58

Lo stesso vale per la liberalizzazione degli affitti.Non è che c'è la diminuzione dei prezzi ma l'elevazione.Infatti non è che si possano costruire immediatamente nuovi alloggi pubbici che permettano la diminuzione deei prezzi.La legge ad equo canone aveva calmeriato i prezzi.Quindi o si costruiscono e si ristrutturano una gran quantità di alloggi o altrimenti si ripristina la legge ad equo canone Ciao Robyn
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 21/11/2009, 13:20

Robyn ha scritto:Secondo me non si possono utilizzare le inefficenze per privatizzare.Se l'acqua si disperde bisogna fare lavori di manutenzione alla rete idrica.Se ragioniamo allo stesso modo per istruzione e sanità dove le inefficenze ci sono,si rischierebbe di privatizzare anche quelle.

Non è un rischio. è una certezza. Qualdo il settore pubblico è inefficente, è normale che si presenti un privato che cerca di dare un servizio migliore, al prezzo di mercato. Prezzo che potrebbe essere piu' alto. Ma solo perché quello pubblico era troppo basso. Dobbiamo poi intenderci su sia il prezzo (Alto? Basso? Giusto? Sbagliato?) Esiste per me un solo prezzo equilibrato ed è quello di mercato. Se l'acqua pubblica costa poco ma è marrone e piena di batteri fecali ed atrazina, preferisco un prezzo piu' alto ma un'acqua sana e limpida. Se questa acqua sana me la dà il comune, bene, altrimento devo poter accedere ad acqua sana e limpida fornita da altri.
Franz
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 21/11/2009, 13:22

Robyn ha scritto:Lo stesso vale per la liberalizzazione degli affitti.Non è che c'è la diminuzione dei prezzi ma l'elevazione.Infatti non è che si possano costruire immediatamente nuovi alloggi pubbici che permettano la diminuzione deei prezzi.La legge ad equo canone aveva calmeriato i prezzi.Quindi o si costruiscono e si ristrutturano una gran quantità di alloggi o altrimenti si ripristina la legge ad equo canone Ciao Robyn

Non cambiamo argomento, per favore (e come tuo solito). Poi l'equo canone ha distrutto il mercato degli alloggi e ne paghiamo tutti ancora le conseguenze. Quindi è pure un pessimo esempio :shock:
Franz
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda pianogrande il 21/11/2009, 21:11

Franz.
Come un prezzo più alto può significare (per definizione?) un'acqua più sana e pura?
Io sono disposto a pagare anche un prezzo più alto per un'acqua più sana e pura.
Se, però, mi arriva una schifezza ad un prezzo decuplicato cosa faccio?
Questo è il vero problema che non si risolve passando al privato.
Chi controlla?
Chi fa rispettare i parametri?
Chi gli fa il mazzo al privato?
Mi puoi rispondere che questo vale anche per il pubblico ma, allora, dove sta la sostanziale differenza?
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda Robyn il 21/11/2009, 21:41

Non credo che ci sia gente disposta a pagare un prezzo più alto,ed anche se c'è,poco interessa perche se c'è chi può pagare un prezzo più alto per l'acqua c'è anche chi non può permetterselo.In merito ai bandi gara che poi sono dei contratti che il pubblico contrae con il privato dovrebbe essere che si prevede che ,le tariffe sono queste e basse,i lavori di manutenzione sono questi,l'acqua dev'essere portata ovunque a prescindere dai costi.Se solo si viola una sola clausola del contratto c'è la risoluzione del contratto stesso e comunque sia,il contratto dev'essere reciso in qualsiasi momento senza giustificato motivo.Basta fiducia in bianco ai privati.In merito alla liberalizzazione degli alloggi,i prezzi dei canoni di locazione sono aumentati perche l'offerta di alloggi era ed è di gran lunga inferiore alla domanda di chi cerca alloggio.Lo vuoi?Si.Bene allora il prezzo è questo,prendere o lasciare.Quindi per colmare questa lievitazione dei prezzi bisogna costruire più alloggi pubblici possibili e mettere il prezzo in concorrenza agli alloggi privati.In merito a Franco De Benedetti,ideologico sarà lei e tutti quelli che gli vanno dietro.Ma la povera gente che deve fare?Gli alloggi costano,l'acqua costa,il lavoro è precario,i redditi sono bassi.I poveri non hanno una pazienza infinita Ciao Robyn
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 21/11/2009, 21:56

pianogrande ha scritto:Franz.
Come un prezzo più alto può significare (per definizione?) un'acqua più sana e pura?
Io sono disposto a pagare anche un prezzo più alto per un'acqua più sana e pura.
Se, però, mi arriva una schifezza ad un prezzo decuplicato cosa faccio?
Questo è il vero problema che non si risolve passando al privato.
Chi controlla?
Chi fa rispettare i parametri?
Chi gli fa il mazzo al privato?
Mi puoi rispondere che questo vale anche per il pubblico ma, allora, dove sta la sostanziale differenza?

1: non "per definizione" ma per mercato. Le cose che valgono (la qualità) si pagano di piu'.
2: se ti arriva una schifezza non la consumi e ti rivolgi ai NAS. Oppure alle ASL.
3: la differenza sta nella possibilità di concorrenza, che attui in pochi minuti, andando da un altro. Senza concorrenza puo' capitarti l'acqua buona o quella cattiva ma l'alternativa è solo l'acqua in bottiglia. Oppure una cisterna sotto casa (come si fa sulle isole) e l'acquisto di varie tonnellate alla volta. Visto che costa, poi non la sprechi. Oggi ne sprechiamo troppa, perché non costa quasi nulla.

Franz
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 21/11/2009, 22:01

Robyn ha scritto:Non credo che ci sia gente disposta a pagare un prezzo più alto,ed anche se c'è,poco interessa perche se c'è chi può pagare un prezzo più alto per l'acqua c'è anche chi non può permetterselo.

Dai su non raccontiamoci palle: abbiamo il televisore, abbiamo la macchina, un paio di telefonini a testa, un computer e non possiamo pagare l'acqua? :o
Robyn ha scritto:In merito alla liberalizzazione degli alloggi,i prezzi dei canoni di locazione sono aumentati perche l'offerta di alloggi era ed è di gran lunga inferiore alla domanda di chi cerca alloggio.

Già :D Chissà come mai? Ogni tentativo di imbrigliare il mercato, si risolve in un boomerang.
I poveri sarebbero piu' ricchi se imposte e contributi (soprattuto questi ultimi) fossero piu' bassi e se il welfare funzionasse come a nord delle alpi.
Franz
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