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Alitalia: salvataggio o fallimento?

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Alitalia, la Ue dirà "no" al prestito ponte

Messaggioda franz il 23/10/2008, 8:31

Tracollo dei passeggeri in settembre
"Sì" condizionato alla privatizzazione. La compagnia di bandiera dovrebbe restituire allo Stato 300 milioni

Il calo registrato nel periodo più acuto della crisi della compagnia aerea
Crollo dei passeggeri a settembre -28,3%. Nei primi nove mesi dell'anno calo del 19,1%

Alitalia, la Ue dice no al prestito
Privatizzazione sotto esame

ROMA - Dati ancora in calo, con un picco negativo a settembre, per i passeggeri di Alitalia. Una notizia che arriva mentre da Bruxelles arriva un sì condizionato al piano di privatizzazione e un no al prestito-ponte da 300 milioni di euro versato nelle casse della compagnia di bandiera dal governo Prodi lo scorso aprile ed in seguito trasformato in capitale netto della società aerea dal governo Berlusconi con un secondo decreto. Sarebbero queste le decisioni che la Commissione europea si accingerebbe a prendere e che dovrebbero essere rese note entro metà novembre.

La scelte della Ue. Secondo fonti dell'esecutivo europeo vicine al dossier Alitalia, i servizi del commissario Ue ai trasporti, Antonio Tajani, non avrebbero riscontrato nel piano di privatizzazione elementi di per sè in contrasto con la normativa comunitaria. Ma, sulla scia di quanto deciso di recente per la privatizzazione della compagnia aerea Olympic, il via libera di Bruxelles sarebbe condizionato al rispetto degli impegni presi, a partire da quelli sul fronte della cessione degli asset.

Due le richieste già da tempo avanzate dalla Commissione Ue: gli asset in questione dovranno essere venduti a prezzo di mercato e tra la vecchia e la nuova Alitalia ci dovrà essere effettiva discontinuità.

Per quanto riguarda il prestito ponte sembrerebbe scontata oramai la bocciatura. Per i servizi del commissario Tajani il versamento di quella cifra sarebbe un aiuto di Stato illegale, incompatibile con le regole europee sulla concorrenza, visto che nell'erogare i milioni non sarebbero state rispettate le condizioni di mercato. A questo punto, il rimborso sarebbe inevitabile. Resta da capire se a carico della società commissariata da Augusto Fantozzi o della Cai di Roberto Colaninno.

Meno passeggeri. Secondo i dati dell'associazione europea delle compagnie aeree, Aea, a settembre il calo è stato del 28,3%, dopo una flessione del 21,4% a agosto. Settembre è il mese del picco della crisi della compagnia aerea: le stesse agenzie di viaggio sconsigliavano alla propria clientela l'acquisto dei biglietti, per via della durissima trattativa tra la Cai e i sindacati.

In termini di traffico, considerato il rapporto tra ricavi per passeggero a chilometro, il calo a settembre (rispetto allo stesso mese dello scorso anno) è del 25%. Mentre la capacità di posti offerti per chilometro, sotto la scure del "piano di sopravvivenza" per ridurre i costi, si è ridotta del 17,6%.

Lo scorso agosto, rispetto a agosto 2007, il calo del traffico si era attestato al -8,5%. Nei primi 9 mesi dell'anno (gennaio-settembre), rispetto allo stesso periodo del 2007, ad una riduzione del numero dei passeggeri del 19,1% corrisponde un calo in termini di traffico del 18,4% ed in termine di capacità del 12,8%.

Settore in crisi. A parte la crisi di Alitalia, l'intero settore dà segnali di sofferenza. Secondo il segretario generale dell'Aea i dati sono "i più deboli in 25 anni, e con le maggiori economie ancora in una fase di passaggio verso la recessione non è possibile attendersi un recupero nell'immediato futuro" Negli ultimi anni sono stati vissuti altri momemti difficile, ricorda l'Aea, "dopo l'11 settembre, o gli effetti della Sars e della Guerra del Golfo" ma "oggi assistiamo alla prima perdita di traffico passeggeri dall'inizio degli anni '80 che sia attribuile essenzialmente a fattori economici".
( 22 ottobre 2008)
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda annalu il 17/11/2008, 14:01

Mi era rimasta impressa la domanda, credo di Pagheca, riguardante la "sostanza" del disaccordo tra sindacati e CAI riguardo ai criteri di riassunzione del personale.
Mi è capitato di leggerli, per cui ne riporto un brano, ed il link relativo:
Dal sito Disabili.com:
[...]
Nella riunione del 22 ottobre infatti sono state esplicitate alle oo.ss le modalità e i criteri con cui saranno selezionati e riassunti i dipendenti del Gruppo Alitalia e Airone al netto delle espulsioni già dichiarate.
Questa la proposta nel dettaglio:
-il personale sarà scelto con criteri di assoluta discrezionalità gestionale
-non saranno riassunti i part time
-non saranno riassunti genitori affidatari unici di minori
-non saranno riassunti lavoratori invalidi in possesso dei requisiti di legge 104
-non saranno riassunti genitori con figli invalidi a carico (legge 104)
-non saranno riassunti lavoratori con familiari invalidi a carico (legge 104)
-saranno valutate discrezionalmente le percentuali di assenze per malattia dell'ultimo triennio

-sarà valutata l'anzianità aziendale
E' davvero difficile commentare questa incredibile proposta della CAI che stravolge e straccia ogni tutela legale e normativa esistente in materia.
Gravissimo attacco contro invalidi, portatori di handicap, genitori monoaffidatari di minori, genitori con minori con handicap, part time per necessità, personale con ridotte capacità lavorative (anche a causa di infortuni sul lavoro)
Le volontà della CAI testimoniano inequivocabilmente di quale etica siano portatori questi signori e quali siano i loro veri valori morali [...]


Quando l'ho letto, non riuscivo a crederci!!!
Mettere così in chiaro discriminazioni a questo livello, non l'avrei creduto possibile: ovvio che la CAI non volesse renderle pubbliche, ma mi meraviglio dei sindacati!!!
Manifesti enormi si sarebbero dovuti fare, e le norme andavano scritte su tutti i giornali a titoli cubitali.
Perché nessuno lo ha fatto?
Esiste una spiegazione logica?

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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda ranvit il 17/11/2008, 14:09

Non si è mai vista un'azienda che alla nascita assume (a parte la quota obbligatoria di "diversamente abili") lavoratori che non potranno apportare un contributo "normale".

Non è l'impresa privata che deve garantire il welfare, ma lo Stato!

Vittorio
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda pagheca il 17/11/2008, 15:12

ah si? Strano perche' anche il solo fare domande di questo genere durante il processo di assunzione e' vietato in gran parte dei paesi europei.

per esempio, in UK (dal Disability Discrimination Act 1995 (c. 50).

Discrimination against applicants and employees
(1)It is unlawful for an employer to discriminate against a disabled person
(a)in the arrangements which he makes for the purpose of determining to whom he should offer employment;
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(b)in the terms on which he offers that person employment; or
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(c)by refusing to offer, or deliberately not offering, him employment.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(2)It is unlawful for an employer to discriminate against a disabled person whom he employs—
(a)in the terms of employment which he affords him;
(b)in the opportunities which he affords him for promotion, a transfer, training or receiving any other benefit;
(c)by refusing to afford him, or deliberately not affording him, any such opportunity; or
(d)by dismissing him, or subjecting him to any other detriment.
(3)Subsection (2) does not apply to benefits of any description if the employer is concerned with the provision (whether or not for payment) of benefits of that description to the public, or to a section of the public which includes the employee in question, unless—
(a)that provision differs in a material respect from the provision of the benefits by the employer to his employees; or
(b)the provision of the benefits to the employee in question is regulated by his contract of employment; or
(c)the benefits relate to training.
(4)In this Part “benefits” includes facilities and services.
(5)In the case of an act which constitutes discrimination by virtue of section 55, this section also applies to discrimination against a person who is not disabled.
(6)This section applies only in relation to employment at an establishment in Great Britain.

questo per quanto riguarda i disabili, non certo i parenti di disabili che e' - ovviamente - ancora piu' assurdo.

pagheca

p.s. per chi ha difficolta' con l'inglese:

dal Decreto contro le discriminazioni verso i Disabili del 1995:
[...]
(1) E' illegale discriminare un disabile da parte del datore di lavoro:
(a) negli accordi fatti allo scopo di determinare coloro cui va offerto l'impiego
(b) nei termini nei quali si offre impiego a quella persona
(c) rifiutando di offrire, o non offrendo deliberatamente l'impiego.
[...]
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 17/11/2008, 16:16

annalu ha scritto:Questa la proposta nel dettaglio:
-il personale sarà scelto con criteri di assoluta discrezionalità gestionale
-non saranno riassunti i part time
-non saranno riassunti genitori affidatari unici di minori
-non saranno riassunti lavoratori invalidi in possesso dei requisiti di legge 104
-non saranno riassunti genitori con figli invalidi a carico (legge 104)
-non saranno riassunti lavoratori con familiari invalidi a carico (legge 104)
-saranno valutate discrezionalmente le percentuali di assenze per malattia dell'ultimo triennio

-sarà valutata l'anzianità aziendale
....
Esiste una spiegazione logica?

In effetti l'elenco è in gran parte agghiacciante. Soprattutto non credo sia ammissibile negare l'assunzione di lavoratori in base al fatto che hanno figli invalidi o familiari a carico o che siano genitori unici affidatari. Sono cose assurde ed indecenti, anche se nell'ultimo caso uno che da signle decide di prendere un bambino in affidamento è implicito che una certa scelta tra bambino e lavoro dovrà farla. O segue uno, o l'altro. Oppure cerca una sistemazione part time in una azienda che offre questa possibilità.

Non capisco nemmeno negare il part time ma ovviamente dipende dal settore di lavoro. Un pilota o una hosess part time non li assumerei nemmeno io. Il part time va bene per il lavoro di ufficio ma se un datore cerca un lavoratore a a tempo pieno e si presenta uno che ha solo disponibilità parziale, è evidente che non lo si assume e che questa non è discriminazione.

Sugli invalidi occorre una riflessione. Se una azienda cerca un magazziniere e si presenta uno senza un braccio, è chiaro che non lo assume e che questa non è una discriminazione. Idem per un pilota o uno stewart di volo. Bisogna quindi entrare nel merito del genere di invalidità in relazione alla attività lavorativa richiesta. Io credo che sia legittimo che uno che assume possa pretendere un certificato medico che attesti che la perona è completamente abile al lavoro. Se uno non è completamente abile al lavoro allora si puo' vedere in cosa si manifesta questa inabilità e come impatta sulla funzione che io sto cercando. Se ho bisogno di uno che mi assembla computer non credo che nessun "Disability Discrimination Act" possa impormi un lavoratgore senza braccia, dicendo che se non lo assumo sono uno che "discrimina". Se invece l'assemblatore è sordomuto posso mettere in atto procedure aziendali perché luoi possa lavorare da me senza problemi. Se sto cercando un centralinista è chiaro che allora il lavoratore sordomuto non va piu' bene.

Io piuttosto ho come l'impressione che nel grande circo degli sprechi del carrozzone Alitalia ci fosse di tutto (tanto pagava pantalone) e quindi in passato abbiano assunto con leggerezza anche persone che non potevano essere produttive per mansioni richeste.
Quindi capisco, solo sotto questo registro, le esigenze di discrezionalità su riportate.

Una azienda deve essere produttiva e se hai 100 dipendenti essi devono lavorare al 100%.
Se in Alitalia invece si erano col tempo concentrati tutti coloro che avevano necessità sociale di lavorare meno (ma a salario pieno) beh, allora ha ragione Ranvit.

Ciao,
Franz
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda ranvit il 17/11/2008, 19:33

Caro pagheca, come ho ricordato nel mio intervento precedente (non so adesso) ma fino a pochi anni fa c'era l'obbligo di assumere circa il 15% di diversamente abili....e mi pare che basti come contributo di una impresa privata!

Per quanto riguarda lo UK, io ho gestito per circa 10 anni (tutti gli anni '90) una società inglese a Londra e non ho mai avuto di questi problemi....neanche del 15% come in Italia. Nè i vari consulenti del lavoro me ne hanno mai fatto cenno.

Per il resto vale quanto dice franz.

Nello specifico comunque, mi sembra di aver letto che nell'attuale accordo sull'applicazione degli accordi precedenti non compaiano affatto tutte le cose agghiaccianti di cui parlava annalu.
Chi ne sa di più?

Vittorio
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda pagheca il 17/11/2008, 20:25

ranvit ha scritto:Caro pagheca, come ho ricordato nel mio intervento precedente (non so adesso) ma fino a pochi anni fa c'era l'obbligo di assumere circa il 15% di diversamente abili....e mi pare che basti come contributo di una impresa privata!

Per quanto riguarda lo UK, io ho gestito per circa 10 anni (tutti gli anni '90) una società inglese a Londra e non ho mai avuto di questi problemi....neanche del 15% come in Italia. Nè i vari consulenti del lavoro me ne hanno mai fatto cenno.

Per il resto vale quanto dice franz.

Nello specifico comunque, mi sembra di aver letto che nell'attuale accordo sull'applicazione degli accordi precedenti non compaiano affatto tutte le cose agghiaccianti di cui parlava annalu.
Chi ne sa di più?

Vittorio


Scusa vittorio, ma una delle cose poche per cui mi riconosco nella sinistra e' la solidarieta'. Dai per scontato che una persona disabile sia "inferiore" agli altri in tutto. E' un concetto obsoleto e anche profondamente ingiusto e discriminante. Il mio dipartimento per esempio non ha fatto nessuna opera di bene nominando full professor un ricercatore focomelico che peraltro e' un ottimo docente e non si e' mai fatto intimorire dalla sua "diversita'".

Quello che e' agghiacciante e' il fatto che ancora oggi, in un forum che gravita a sinistra, non si riconosca il semplice fatto che un conto e' assumere il piu' adatto per un certo mestiere, un conto discriminare a priori categorie che hanno il solo difetto di essere diverse dalle altre. Mi spiace, caro Vittorio, ma su questo ho pochi dubbi e ti consiglio di riflettere profondamente su questi semplici criteri, perche' e' a forza di fare distinguo che noi di sinistra ci siamo persi.

Siccome poi sono convinto che sia sterile continuare a rimarcare le cose all'infinito, soprattutto in un forum, mi fermo qui. Ma certo che abbiamo proprio perso le nostre radici senza trovarne altre...

saluti
pagheca
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda ranvit il 17/11/2008, 20:49

Caro pagheca, evidentemente io non ho il dono del farmi capire.
Ma quando ti dico che le imprese sono obbligate ad assumere il 15% della forza lavoro attingendo dalle "categorie protette", lo percepisci o devo dirlo in altro modo?
Assodato allora che le imprese hanno già questo obbligo come solidarietà, cosa altro vuoi debbano fare le imprese?

A me pare che la sinistra abbia ben altri problemi. Quando un Paese del ricco occidente, come ancora è l'Italia, non riesce a garantire il lavoro neanche a laureati non appartenenti alle categorie protette (sempre fatto salvo il 15%...).
Io ho due figlie : una laureata da tre anni che fa la segretaria in una piccola concessionaria di auto. L'altra al secondo anno di specialistica a Tor Vergata (tutti 30) che sta avvicinandosi sempre piu' al...nulla che le si prospetta.

Ma di quale sinistra parliamo? Quella che ha contribuito (con l'appoggo sindacale) con tutti i suoi lacci e lacciuoli alle pessime condizioni della struttura economica del Paese?

Vittorio
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 18/11/2008, 1:08

annalu ha scritto:Mi era rimasta impressa la domanda, credo di Pagheca, riguardante la "sostanza" del disaccordo tra sindacati e CAI riguardo ai criteri di riassunzione del personale.Mi è capitato di leggerli, per cui ne riporto un brano, ed il link relativo:

.... non vorrei discriminare troppo ma un comunicato del CUB trasporti non mi sembra poi il massimo come credibilità, visto che le altre organizzazioni sindacali (di cui sinceramente mi fido maggiormente) non dicono nulla ed hanno firmato l'accordo. Mi pare quindi che forse stiamo discutendo di aria fritta.

Rimane comunque un valido esercizio di discussione teorica tra noi.
Ma solo teorica perché nella pratica una azienda eventualmente queste cose non le dice. Ma le scelte le deve fare.
Chiunque faccia una selezione del personale "discrimina", in qualche modo.

Ovviamente se io dicessi prima che non assumo bianchi, neri, zingari e disabili sarei un imbecille, anche perché magari sono loro i migliori.

Ma se uno non dice nulla non sapremo mai chi è stato discriminato.
E la discriminazione la vedranno gli altri, in base ai loro pregiudizi.

Facciamo un esempio.
Devo scegliere tra un lavoratore bianco ed uno di colore.
Scelgo il secondo. Il primo allora dice che è stato discriminato. Ci credete?
Il contrario è piu' credibile, vero?

Ho bisogno di un lavoratore. Si presentano in due, un ebreo ed un disabile.
Scelgo il disabile. Chi ho discriminato?

Devo scegliere tra tre lavoratori: uno "normale", un rumeno, un disabile.
Se scelgo il primo sono uno che discrimina oppure ho solo scelto quello che a mio giudizio mi sembra il piu' adatto?

Ripeto, se un industriale dice prima, pubblicamente, che intende discriminare intere categorie sociali ha qualche rotella fuori posto per cui non ritengo credibile il comunicato del CUB.
Se proprio volesse farlo, non lo direbbe. O quindi si tratta di estrema onestà o di estrema stupidità.
O forse il problema non sta li ma è che diamo troppa credibilità nei CUB/COBAS ed ai loro comunicati.

Ciao,
Franz
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda annalu il 18/11/2008, 16:35

franz ha scritto: [...]
Ovviamente se io dicessi prima che non assumo bianchi, neri, zingari e disabili sarei un imbecille, anche perché magari sono loro i migliori.
[...]
Ripeto, se un industriale dice prima, pubblicamente, che intende discriminare intere categorie sociali ha qualche rotella fuori posto per cui non ritengo credibile il comunicato del CUB.
Se proprio volesse farlo, non lo direbbe. O quindi si tratta di estrema onestà o di estrema stupidità.
O forse il problema non sta li ma è che diamo troppa credibilità nei CUB/COBAS ed ai loro comunicati.

Ciao,
Franz


Credo invece che le cose stiano proprio come il CUB le ha descritte.
Se leggi le condizioni riportate sul sito, quando si riferisce che non verranno riassunti madri sole, invalidi o parenti di invalidi si fa sempre riferimento alla legge 104: questa legge stabilisce che tali categorie di lavoratori abbiano diritto a tre giorni mensili di assenza retribuita. La condizione è quindi nota senza bisogno di chiedere nulla agli interessati, e sono quei tre giorni ciò di cui la CAI non vuole assumersi l'onere.
Se questa condizione sia giuridicamente accettabile, non so e ne dubito, ma è stata posta.
Quanto al part-time e ad altri vincoli, mi è difficile capire, perché una compagnia aerea non necessita solo di piloto e di hostess, ma anche di personale di terra.
Non so se di persone con problemi in Alitalia ce ne fossero troppe, come ipotizza Franz. Quello che è certo è che la CAI non ne vuole nessuno, nemmeno quel 15% di cui parla ranvit.

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