Loredana Poncini ha scritto:Anche se in vacanza (ma con il pc portatile ed il modem tim !) non ce la faccio a star zitta leggendo il ping-pong di questo 3D fra Piero e Franz, fra la priorità all'istanza sociale e quella, all'opposto, data alla libertà individuale di darsi da fare sino a crescere in modo illimitato, percependo miliardi mentre la stragrande maggioranza delle persone tira a campà.
Come non parteggiare con Piero?
Come non sperare che lo scandalo dei trilioni dei pochi paperon de' paperoni buchino i forzieri ed irrorino i nullatenenti, con microcrediti che permettano l'avvio di attività capaci di far vivere bene le famiglie?
Carissima, francamente io non cerco affatto di convincere Piero e lui non cerca affatto di convincere me.
Discutiamo ormai da piu' di 10 ani e ci conosciamo.
Devo ammettere che 30 anni fa la pensavo come lui ma il tempo che passa e le esperienze fatte mi hanno portato a cambiare gradualmente idea. E intendiamoci, non intendo convincere nemmeno te o altri. La discussione non necessariamente porta al fatto che uno dei due cambi idea. Qualche volta puo' capitare ma è raro. Piu' facile che il cambiamento avvenga riflettendo, mettendo assieme cose lette ed anche discusse. Sicuramente tante discussioni aiutano, magari anche dopo anni.
Alcune cose sui concetti da te espressi. Non per convincerti ma per aiutare future riflessioni. Tue o di altrio occasionali lettori.
Tu credi veramente che travasando la ricchezza (trilioni dei pochi paperon de' paperoni) verso la "stragrande maggioranza delle persone tira a campà" le cose cambierebbero per questi ultimi? E credi veramente che le proporzioni siano quelle?
Io ritengo che a metà tra i pochi ricchi e i sempre meno poveri (almeno nei paesi occidentali) ci sia una stragrande maggioranza di gente benestante, con macchina (anche piu' d'una) e TV lcd, telefonini, computer, casa (al 70% comprata). Una stragrande maggiornaza di persone che oggi vive mediamente fino a 80 anni, in un contesto di sanità e di educazione ben diverso da quello di un secolo fa (quando i paperoni esistevano ma non erano cosi' ricchi). Ok, in questi due anni di crisi si vede benissimo che si sta peggio (e questo smaschera ogni illusione di decrescita come obiettivo auspicabile) e che quindi abbiamo tutto l'interesse alla crescita economica. Altra cosa che dimentichi (come tutti) è che 100 anni fa eravamo sul pianeta circa un miliardo e mezzo mentre oggi siamo quasi a 6 miliardi e 800 milioni. Questo grazie al sistema di crescita (piu' o meno turbo) economica basato sul mercato, sull'investimento in ricerca, sulla formazione e sulla salute.
Questo non perché nascono piu' bambini di prima ma perché le condizioni igeniche e sanitarie hanno abbattuto la mortalità infantile e la massiccia industrializzazione dell'agricoltura ha portato
cibo per 5 miliardi di persone che 100 anni fa non potevano sopravvivere. Anche se nascevano, morivano in pochi mesi o anni.
Nella storia del pianeta non è mai successo che la popolazione quadruplicasse in un secolo.
Allora personamente ritengo che se un calciatore guadagna 20 miliardi e Marchionne guadagna 200 milioni (non lo so e non mi interessa) sia tutto sommato un'offesa morale accettabile per i benpensanti considerato che i vantaggi del sistema portano benessere non solo ai ricchi ma anche alla stragrande maggioranza del globo.
Certo, c'è un 10-15% che rimane indietro (40% nei paesi poveri non ancora industrializzati) e qui dovrebbe essere appunto un problema sviluppo e di ridistribuzione. Essa si puo' fare solo perché c'è un forte sistema che produce. Se hai una macchina potente, puoi trainare una grossa roulotte e se hai una trabant al massimo traini un carretto del latte.
Ma qui viene il bello. Il piu' grande ricco del paese, quello che ha l'azienda piu' grande ed il maggior numero di dipendenti è lo
Stato. Raccoglie tasse da tutti noi (evasori a parte) e raccoglie circa la metà della ricchezza nazionale. Il suo compito, oltre a garantire sicurezza, strutture, educazione e servizi sanitari è anche quello di garantire la socialità, di aiutare i poveri. In effetti il piu' grande forziere da bucare, cara loredana, è quello dello stato italiano, ben piu' capiente di quelli vaticani o degli altri paperon de paperoni.
È stato calcolato che se lo stato distribuisse direttamente al 25% piu' povero della nazione l'intero ammontare della spesa sociale, ognuno riceverebbe un po' piu' di 15'000 euro a testa netti. Il calcolo è vecchiotto (l'ho trovato in vecchie lire) ma non dovrebbe essere dificile attualizzarlo. Considerato che l'ammontare della spesa pubblica in Italia è sempre stato oscillante attorno al 50% del PIL (ora siamo al 52%) non credo che il calcolo sia cambiato molto. Va solo aggiornato con l'inflazione. Come vedi qui non stiamo parlando di trasferire i trilioni di pochi ricchi (5% della popolazione) alla ""stragrande maggioranza delle persone tira a campà" pari ovviamente nella tua visione al 95%. Sarebbero bruscolini. Qui stiamo parlando di trasferire trilioni dello stato (che amministra la metà del PIL) verso il 25% piu' povero. Ma nessuno di voi credo, se appartiene a quel 25%, ha mai visto i 15'000 euro all'anno. Se poi consideriamo che chi è sotto la soglia di povertà è circa il 10-12% della poplazione, facendo un rapido calcolo mentale possiamo arrivare a capire se se diamo lo stesso importo alla metà delle persone (12% invece di 25%) questi prenderanno il doppio. 30'000 euro. Ma lo stato, i cui forzieri sono effettivamente un po' bucati, a chi li dà tutti quei soldi, visto che è evidente che il 12% povero della nazione quei soldi non li vede? Se posso darti una piccola informazione, una famiglia svizera (marito, moglie, due figli agli studi) che vive sotto la soglia di povertà (ipoteticamente a reddito zero) riceve in sussidi diretti e assegni di studio circa 50'000 euro all'anno.
Questo con uno stato che "pesa" sull'economia solo il 35% del PIL. E i manager guadagnano molti milioni anche li'.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)