annalu ha scritto:Se invece questi compiti verranno svolti persone che hanno perso il lavoro, disposte a svolgerli con uno stipendio minimo che non è un "sussidio di disoccupazione", ma quasi, non si rischia di creare tutta una classe di lavoratori sottopagati?
Il volontariato, come giustamente dice Flavio, ha una sua dignità e peculiarità, e non entra in competizione diretta con i lavoratori stipendiati (anche se talvolta può accadere). Ma se è vero che ad un disoccupato un sussidio di disoccupazione che gli consenta di vivere va certo garantito, come si può chiedergli di lavorare con uno stipendio inferiore al minimo sindacale come "lavoro di disoccupazione"?
Mi sembrerebbe al limite più giusto chiedergli di prestare lavoro volontario in caso di necessità, piuttosto che offrirgli un lavoro sottopagato che potrebbe ineluttabilmente portare ad un abbassamento degli stipendi di tutto il settore.
Non so se sono stata chiara, ma questo mi sembra il nodo centrale del problema, senza scomodare troppo gli "-ismi".
Sei stata chiarissima.
In ogni proposta ci sono dei pro e dei contro che vanno previsti e "gestiti".
Per questo infatti per elaborare le leggi ci vogliono esperti che appunto mettano a posto i particolari e le contromisure opportune,io invece mi limito a proporre dei concetti,e a giudicare dall'esempio che fai circa il volontariato in cambio del sussidio sono sicuro che li hai capiti.
Comunque quello che avevo in mente io era fornire qualcosa di più di un semplice sussidio che a malapena ci si mangia,ma un vero e proprio stipendio normo-retribuito.
La razionalità non consisteva nel sottopagare il disoccupato,ma evitare di stra-pagare il burocrate raccomandato.
Riservando (per esempio) tutta una serie di impieghi nella PA non più a vita e ai soliti raccomandati stra pagati,bensì a tempo determinato e a "forza lavoro temporaneamente disponibile e adeguatamente qualificata" e in cambio di uno stipendio equo,più basso di quelli assegnati agli amici di....ma certamente non sottopagato.
Più piccioni con una fava:stop agli sprechi,stop ai burocrati inamovibili e lottizzati,e aiuto a chi ha bisogno.
Sul piano del welfare,sia pensioni sia "assistenza",dobbiamo dare di più,altro che di meno,e poche storie altrimenti il mercato interno affonda,perchè il suo nocciolo non sono i telefonini acquistati dal ceto medio,ma dal popolino che compra il pane tutti i giorni.
E' ai piani alti che bisogna segare,si chiama redistribuzione e quella che c'è non è sufficiente.
Obama docet.