Liberalizzare per stimolare la concorrenza e abbassare i prezzi: è il vangelo del Governo Monti. Fra i diversi settori che potrebbero essere toccati (oltre alle farmacie, fra l'altro), anche quello delle licenze dei taxi. Questione scottante, che lascia sul tappeto diversi interrogativi sull'equità di un provvedimento del genere. La reazione dei tassisti, al momento, è un fermo nazionale per il 23 gennaio: una "serrata" per dire no alle liberalizzazioni annunciate dal'Esecutivo: una decisione arrivata al termine della riunione del "parlamentino" dei tassisti che ha visto riunite a Bologna 19 sigle.
LICENZE COSTOSISSIME - Il fatto è che molti tassisti hanno
comprato la licenza, il cui prezzo varia a seconda di diversi parametri. Per esempio, siamo attorno a 175.000 euro a Milano. C'è chi, per investire sul proprio futuro, ha ipotecato la casa pur di iniziare l'attività; e ora trema all'idea che il mercato possa essere liberalizzato, con nuovi soggetti in entrata senza sborsare un euro. L'obiettivo dell'Esecutivo Monti è quello di creare un mercato maggiormente competitivo, inducendo i tassisti ad abbassare le tariffe (che sono tra le più
basse d'Europa però), a beneficio dei cittadini che usufruiscono del servizio. Un modo, si dice, per dare una spallata alla presunta casta dei tassisti. Ma è così necessario liberalizzare il settore?
DIVERSI FATTORI IN GIOCO - Per rispondere, vanno valutati diversi elementi. Intanto, secondo fonti sindacali, un taxi carico dal primo al sessantesimo minuto fa incassare mediamente 26 euro l'ora. Cui togliere 5 euro per il carburante, 2 euro da accantonare per la "tredicesima" e altri 2 euro per il "Trattamento di fine rapporto". Non c'è da arricchirsi, insomma. E se si parla di numero di taxi, a Milano ce n'è uno ogni 269 abitanti, in
media europea. A tutto questo, va aggiunto che il costo per comprare la macchina è a carico del tassista, idem le riparazioni e il carburante, mentre malattie e ferie non vengono pagate da nessuno, per non parlare di radio, commercialista e varie assicurazioni (Rc auto e accessorie). In più, una vera e propria concorrenza è vietata per legge: esistono prezzi imposti, obbligo di servizio, limite di ore, divieto di ricerca e di fidelizzazione del cliente.
IL "MITO" DELLA TARIFFA - È sempre viva, poi, la "leggenda" dei tassisti italiani che sono i più cari d'Europa. In realtà, Roma e Milano hanno
tariffe basse se raffrontate alla media europea: è il frutto di un'indagine condotta da EuroTest, un progetto europeo che raggruppa i maggiori automobile club di 16 Paesi (tra cui l'Aci) e prevede prove annuali riguardanti il settore della mobilità. Stando allo studio, un percorso tipo di 7 km, effettuato in città con una pausa di circa 5 minuti dovuta al traffico, a Roma e Milano si pagano rispettivamente 11,22 e 12,18 euro. Mentre a Ginevra e Zurigo, le più costose del Vecchio Continente, servono ben 28,77 e 31,35 euro: il triplo. A Lisbona solo 7,88 euro; e la palma di miglior rapporto qualità prezzo è a Barcellona con 10,92 euro. Tuttavia è sulla
qualità che si dovrebbe discutere, qui i risultati sono stati opposti:
Milano è tra le TOP, Roma è risultata una delle peggiori.PRESE DI POSIZIONE - Intanto, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, riferendosi allo sciopero dei tasssiti, afferma: "È sbagliato cominciare da questo livello di agitazioni, ma non accetterò che siano i tassisti il capro espiatorio delle liberalizzazioni: anche ai tempi di Prodi, delle "lenzuolate" di Bersani, non si facevano le liberalizzazioni sulle banche e sui poteri forti, e ora si vanno a fare sui poveracci per andare a colpire ancor di più una categoria che rischia l'impoverimento". Non la pensa così il Codacons, secondo cui quella del 23 gennaio "è una protesta del tutto infondata. La liberalizzazione nel settore dei taxi è un provvedimento atteso da decenni, che può realmente portare benefici non solo agli utenti, ma anche agli stessi tassisti. Non esiteremo a presentare una raffica di denunce in Procura, così come avvenuto nel 2007, quando un elevato numero di taxi bloccò per ore e ore la circolazione stradale a Roma".
http://www.sicurauto.it/news/liberalizz ... -equa.html