pierodm ha scritto:Innanzi tutto lascerei da una parte i "ricchi" a livello megagalattico alla Bill Gates, perchè rappresentano un'estremizzazione che, involontariamente trasforma il discorso in una barzelletta.
Troppo comodo ...

Quei 100 sono proprio i capitani d'industria, non sono ricchi latifondisti che passano la giornata a grattarsi le palle mentre i soldi piovono loro addosso ma sono quelli che dirigono le aziende piu' grandi del mondo.
pierodm ha scritto:Il problema di cui parliamo - o almeno, io parlavo - consiste nel fatto che esistono due, tre, quattro tipi di esistenze, tipi di vita, di condizione, che sinteticamente possiamo ridurre a due: chi vive e chi sopravvive, chi è padrone di se stesso e chi ha un padrone, chi ha troppo e chi ha troppo poco o appena il necessario per tirare avanti continuamente assillato e ricattato da mille "creditori".
Nel modello competitivo che crea questo genere di distinzione, vige anche l'idea che un uomo sia misurato dalla propria capacità economica, dal grado di benessere che ha raggiunto: non è l'ideale, ma ci possiamo anche stare.
No, nego assolutamente. Ovvero, se per "modello" intendiamo un nostro (personale) modo di vedere e leggere la realtà (modellizzandola) allora sveli in tuo modello e cioè il tuo modo di voler vedere le cose.
Nel mio non esiste alcuna valutazione totale qualità umane e personali condotta sulla base della capacità economica.
Se questo esiste (non nego che qualcuno abbia questo genere di valutazione) è solo nella mente delle persone, non nel "modello". Ovviamente la credibilità di una persona (ed il valore dei suoi consigli, non della persona) è anche legata alle sue conoscenze ed al suo successo. Insomma non chiederei consigli su come fondare e dirigere una società a chi è fallito 26 volte (ma forse qualche cosa ha imparato) ma prefereirei chiederli a chi ha costruito imprese di successo.
Non è in gioco tuttavia il "valore" della persona ma quello delle sue competenze.
Quelle si' che vengono valutate e non è un caso che alla FIAT ci sia Marchionne e non il sottoscritto.

pierodm ha scritto:Solo che non è possibile - specialmente in una democrazia - che un uomo che guadagna mille euro al mese valga settanta volte, o settecento o settantamila volte meno di un altro. Non è solo ingiusto, ma è grottesco.
Concordo sulla valutazione (ingiusto e grottesco) ma dove e come puoi dare peso oggettivo questa valutazione?
In democrazia un uomo è un voto e nessuno vale settantamila volte piu' di un altro. A cosa ti riferisci, oggettivamente?
Parli di "valore" (economico?) oppure di "peso ed autorevolezza"? Per me sicuramente Gates è piu' autorevole di Bossi e vale quindi (per esempio i suoi consigli in economia d'impresa) assai di piu'. Ma anche saggi e filosofi come Bobbio o Popper valgono di piu' di Bossi(in realtà ogni confronto con Bossi è impari anche se lui come parlametare guadagna parecchio).
pierodm ha scritto:A chi chiede - solito ritornello - "la soluzione" rispondo con molta semplicità: invece di parlare a vanvera di "liberalismo", ci riflettessero sopra e confrontassero le speranze, le premesse, i meccanismi di questo benedetto liberalismo con la situazione socio-economica attuale.
A Franz vorrei dire che ha ragione: siamo italocentrici, e questo falsa la prospettiva, nel senso che ne aggrava alcuni aspetti, perché aggiunge le nostre nefandezze ai problemi di un sistema che ha, comunque, servi e padroni, cittadini di serie A e cittadini di serie B,C,D, ovunque.
Eppure io qui pretendo da chi critica la realtà (e le soluzioni altrui) che porti le sue di soluzioni.
Io qui in Italia, visto che ammetti la visione italocentrica, di libralismo non ne vedo l'ombra, nemmeno le tracce tipo lo stronzio 90 dell'accqua minerale. Vedo rendita, clientelismo, casta, stato e parastato, mafie, ruberie, ladrerie, sopprusi, illegalità, privilegi, sotterfugi. Insomma la carota nel culo di cui vai parlando non è assolutamente liberista ma un misto di mondo medioevale e di casta statale. Se qui fosse la patria del liberismo stai tranquillo che Marchionne non cercherebbe altri lidi e le altre imprese non farebbero la fila per trasferirsi altrove.
Franz