pianogrande ha scritto:Per me, la domanda che si pone pierodm, sta alla base del significato di "essere di sinistra".
Chi governa, non seleziona una elite (che poi diventa la sua corte e lo aiuta a mentenere il potere) o, almeno, non può limitarsi a quello.
Chi governa governa tutto il paese.
stavamo parlando di economia (e mercato del lavoro) non di governo.
sono cose diverse, altrimenti useremmo lo stesso termine in modo interscambiabile, senza problemi.
L'economia ha per definizione l'obiettivo di selezionare i processi ottimali e quindi di tendere al meglio.
Non esiste destra e sinistra. Esiste solo ottimale e sub-ottimale.
La politica ha altri obiettivi (altrimenti sarebbe come l'economia).
All'interno della politica, il governo ha compiti particolari, tra cui trovare equilibri tra economia e politica.
Qui si' che tra destra e sinistra ci sono differenze.
Rimane il fatto che se tu invece della ottimizzazione dei
migliori nei processi produttivi avessi quella dei
peggiori questo stesso testo dopo qualche mese diventerebbe cosi': fgdklvn dv 4554z z t54t34578)6<9mn )U)= iowekrjwe4wri ())=) ôooo.
La qualità è importante per tutto: per produrre ponti che non crollano, computer che comunicano, carne che non sia marcia.
Il che non vuol dire che ora vada tutto bene (anzi, dobbiamo fare meglio) ma che se vuoi migliorarlo non devi fare altro che fare in modo che per ogni cosa prodotta ci siano dietro gli elementi migliori. Qui la politica ha poco da dire. Caso mai puo' occuparsi di chi rimane indietro per aiutarlo a riposizioanarsi. In fondo, anche se puo' non piacere, esiste sempre un migliore ed un peggiore (siamo tutti diversi, per fortuna) e quindi esiste la necessità di scelta.
Senza scelta non esiste economia e non esiste politica.
Quindi dovremmo capirlo tutti.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)