LA TRATTATIVA
Grecia, niente accordo su pensioni
Juncker convoca l'EurogruppoI partiti che sostengono il governo accettano le nuove misure di austerity da cui dipendono gli aiuti di Europa e Fmi ma bocciano i tagli alle pensioni integrative. Pronta la "proposta" per i creditori privati: i bond saranno rimborsati per il 50% del loro valore. Eurogruppo convocato per domaniLo leggo dopo
Grecia, niente accordo su pensioni Juncker convoca l'Eurogruppo Il premier greco Lucas Papademos
MILANO - Non c'è accordo in Grecia sulle riforme che chiede l'Europa ma l'Eurozona non ha intenzione di aspettare ancora e convoca un Eurogruppo per oggi: al termine di otto ore di riunione tra governo e partiti, non si riesce a superare l'impasse sul nuovo rigore che la troika Ue-Bce-Fmi chiede ad Atene in cambio dei nuovi aiuti da 130 miliardi di euro.
A dividere è soprattutto il nodo pensioni, con i tagli a quelle integrative. Il premier Lucas Papademos spera di risolvere trattando ancora con la troika nella notte, e anche i partiti cercano di superare lo stallo rivedendosi domattina, a poche ore dalla riunione di Bruxelles. Nessuno sembra volersi assumere la responsabilità di "scelte dure che segneranno il futuro della Grecia per i prossimi 50 anni", ha detto il leader dell'estrema destra (Laos) Karatzaferis al termine dell'incontro.
Dopo giorni di decisioni rinviate ad Atene ed ultimatum lanciati a Bruxelles, il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker ha convocato i ministri dell'Economia della zona Euro per oggi alle 18, sperando che per allora il governo greco sia in grado di annunciare l'intesa con i partiti sulle riforme che l'Europa chiede per sbloccare i nuovi aiuti. La trattativa che si trascina ancora non è facile e, viste le prime anticipazioni sulla bozza d'accordo, si capisce il perchè: è previsto un taglio del 20% del salario minimo e riduzione delle pensioni; migliaia di licenziamenti, 15.000 dei quali nel settore pubblico; fusioni del fondi previdenziali; privatizzazioni di 6 importanti partecipate per incassare 50 miliardi; tagli alla spesa farmaceutica dall'1,9% al 1,5% del Pil.
La pazienza dei Paesi dell'Eurozona è finita: la Germania non vuole concedere nemmeno un minuto di più, e si comporta come se tutto dovesse finire bene, lasciando capire che la Grecia non ha altra scelta: "Lo swap dei bond greci è atteso per la prossima settimana,
non c'è un piano B per Atene", ha detto il viceministro dell'Economia tedesco, Thomas Steffen, senza menzionare che al momento mancano i presupposti perchè l'operazione di sostituzione dei titoli, che aiuterà Atene ad alleggerire il suo debito di 100 miliardi di euro, avvenga davvero.
L'Europa e il Fondo monetario internazionale (anche il direttore generale Christine Lagarde sarà all'Eurogruppo) vogliono due cose da Atene entro le 18 di oggi: l'accordo con i creditori privati sullo 'swap' dei titoli (i privati accetteranno nuovi bond perdendo oltre il 70%), e l'accordo con la troika Ue-Bce-Fmi sulla nuova cura di rigore. Senza entrambi, l'Eurogruppo non potrà dare il via libera ai 130 miliardi di euro necessari ad Atene per scongiurare il default a marzo, quando andranno in scadenza 14,5 miliardi di obbligazioni.
Fondi che non bastano comunque più, perchè c'è un 'buco' da 15 miliardi da coprire, come conseguenza del deterioramento delle finanze greche. Anche di questo discuterà l'Eurogruppo, chiamando in causa la Bce nella ristrutturazione del debito ellenico. Per rispettare i Trattati, la partecipazione della Bce avverrebbe attraverso lo scambio di bond greci con bond emessi dal fondo salva-Stati Efsf: l'Eurotower rinuncerebbe così a parte dei profitti su questi titoli comprati a sconto pari a circa 11 miliardi di euro. Un'indicazione potrebbe arrivare dalla riunione dei board di domani.
L'accordo con i privati sembra già essere chiuso: i creditori privati si incontreranno oggi a Parigi per discutere i dettagli tecnici dell'accordo.
Sono pronti a subire perdite per oltre il 70% sul valore nominale dei titoli, e ad accettare una cedola da 3,6% sui nuovi titoli a 30 anni. L'intesa potrebbe riguardare già i bond in scadenza a marzo. "L'obiettivo - ha spiegato il vice ministro dell'Economia tedesco Thomas Steffen - è non far pagare alla Grecia la tranche da 14,5 miliardi in scadenza il 20 marzo, ma che quella tranche rientri già nel quadro del piano di coinvolgimento del settore privato nel salvataggio di Atene". I contenuti dell'intesa, comunque, non saranno resi noti finchè non si sbloccherà il negoziato ad Atene fra troika, governo e partiti.
Tutto è collegato, perchè l'Eurozona deve 'aiutare' lo swap dei privati con una parte di fondi (30 miliardi di euro che saranno dati in bond Efsf a 1-2 anni), che non arriveranno se l'accordo non ci sarà. Intanto Standard & Poor's fa sapere che una svalutazione dei titoli del 70% farà scattare per la Grecia un "default pilotato", che non dovrebbe avere conseguenze gravi perchè le previsioni danno "la Grecia ancora nell'euro".
(08 febbraio 2012)
http://www.repubblica.it
Domanda per trilogy: in caso di "default pilotato" i CDS pagano?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)