da franz il 07/02/2014, 9:13
Succederà che qualcuno si fida (o almeno ci prova) e qualcuno no.
Succederà che qualcuno poi racconterà se ha fatto bene a fidarsi (un buon lavoro eseguito) oppure no (un lavoro fatto alla carlona per risparmiare).
Succederà che poi la cosa cadrà se i casi "alla carlona" saranno prevalenti.
Io credo che oggi tutti i costi di danni assicurati sono tipicamente gonfiati, perché "tanto paga l'assicurazione". E di parecchio. Come a dire: "se devi pagare tu, che sei mio amico, sono mille ma se paga l'assicurazione, perché nel sinistro ti danno ragione, allora io carrozziere fatturo 1'800". E questo succede non solo nel ramo auto. Se un corto circuito distrugge l'impianto elettrico di un palazzo e diversi apparecchi collegati (televisori, frigo, computer) il costo totale sarà molto diverso (superiore) se c'è un'assicurazione di mezzo. E qui i responsabili sono prettamente i tecnici che effettuano i lavori di riparazione o ripristino. Ci marciano.
Nel caso medico invece credo che chi ci marcia di piu' sono i diretti coinvolti. Il famoso colpo di frusta che stranamente colpisce gli italiani al volante il 250% in piu' degli omologhi francesi e tedeschi (a quasi parità di composizione del parco vetture). Sono loro che ricevono i rimborsi. Qui non so che ruolo negativo possono avere eventuali medici compiacenti.
Quello che succederà è che chi è onesto e non vuole approfittare dell'incidente per richiedere sporpositati rimborsi per fantomatici colpi di frusta, accetterà di affidarsi a medici convenzionati e pagherà meno il premio assicurativo. Chi non si fida e/o conta di voler approfittare di abbondanti risarcimenti, magari utilizzando un compiacente cugino medico od uno prezzolato che chiede una percentuale, pagherà di piu' il premio. In questo modo pero' si metterà in mostra, si autosegnala. A me sta bene cosi', come soluzione intermedia. L'ideale sarebbe individuare i truffatori ma già cosi' un piccolo miglioramento c'è.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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