chango ha scritto:perchè mai una qualsiasi persona o organizzazione dotata di buonsenso dovrebbe accattare uno scambio in cui si vincola a compiere dei sacrifici se in cambio non si va incontro alle proprie richieste?
in base all'interesse della collettività?
ma se questo fosse il motivo, perchè dovrebbe farsi carico di questo interesse della collettivà solo una delle parti?
Beh, diciamo che se un giorno si' e l'altro pure afferma di agire "nell'interesse del paese" allora un minimo di coerenza sarebbe richiesto. E se non c'è coerenza, è chiaro che fa solo gli interessi corporativi di una parte. Tuttavia i singoli componenti di questa parte potrebbo anche considerare che tutto sommato è loro vero interesse accettare lo scambio ... o gradualmente cambiare sindacato.
chango ha scritto:se le politiche sociali sono comunque (e sempre) sacrificabili alle esigneze di rigore finanziario, ossia se vengono sempre presentate come dei tagli a cui seguiranno modifiche nelle politiche sociali, se e solo se c'è ripresa economica, diventa difficle aspettarsi un approccio postivo da parte di chi deve sostenere i sacrifici in cambio di promesse scritte sulla sabbia.
In effetti pero' gli operai queste cose le capiscono benissimo, perché già in casa sanno che con troppi debiti non si va da nessuna parte. E quindi fanno sacrifici per risparmiare. Proprio perché sanno che senza una situazione finanziaria sana alle spalle, si va a gambe all'aria. Il rigore finanziario quindi non è l'invenzione del capitalista malvagio e subdolo. Il rigore nei conti è la base di un'economia sana e prospera. In casa come nel paese. Senza i conti in ordine non si puo' affrontare il futuro.
Franz