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30 Aprile 2002

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Oggetto: Re: [Gargonza] Seconda via

From: "Paolo Borghi"

> chi oggi intende promuovere il socialismo, ci deve spiegare per filo e
> per segno cosa intende per questo modello...........questo è l'unico
> modo per fare chiarezza su cose accadute essenzialmente dal 1917 al
> 1989!!! Trascuriamo gli antefatti ideologici e scientifici, e andiamo al
> sodo (detto da persona che ha creduto nel socialismo, ovviamente)

Innanzi tutto: il socialismo non è un "modello".

Mi piacerebbe sapere che cosa c'entra oggi, AD duemiladue, la chiarezza
su ciò che è avvenuto etc: lo sappiamo, e per la verità lo sapevamo anche
venti, trenta, quarant'anni fa.
Anzi - e la cosa non ha fini polemici, ma di sostanza - la chiarezza che
sarebbe necessario fare è sulle idee (attuali e passate) di coloro che,
come te Paolo, "hanno creduto nel Socialismo" durante le epoche in cui
il Socialismo Sovietico era in atto, con aspetti che come dicevo erano
sostanzialmente ben noti, e che sentono oggi l'esigenza di chiarificare
e sviscerare, oggi che il socialismo sovietico, il Comintern etc non ci
sono più.

Per quanto riguarda me - e Flavio, per ciò che si capisce, e tanti altri
che conosco - il socialismo che intendiamo oggi è tale e quale quello
che intendevamo qualche decennio fa, e che è in buona sostanza il socialismo
che ha reso e conservato democratiche le società occidentali, e che si è
opposto innanzi tutto culturalmente e poi materialmente
all'autoritarismo, al clericalismo, al concetto di ingiustizia e disuguaglianza programmate e di sistema, etc.
In tanti anni di storia questo socialismo è andato cambiando, dai
postulati romantici e moralistici al sindacalismo, al welfare, ai vari
new deal, alla denuncia del consumismo e della democrazia di massa, e ancora
cambierà, com'è logico che sia per una posizione politica.
Che altro serve di chiarire, che già per altro dovrebbe essere
abbastanza chiaro per coloro (tanti) che hanno creduto nel socialismo: in quale
socialismo credevano, verrebbe allora di chiedersi, se sembrano ora
cadere dalle nuvole e hanno bisogno di ricominciare dalle aste e dai cerchietti
... o dobbiamo pensare che, per alcuni, la caduta del regime sovietico
abbia fatto diventare oscuro un concetto che agli stessi sembrava tanto
chiaro o almeno rispettabile?

Quanto allo spiegare "per filo e per segno", io credo che sarebbe un
dovere di tutti, nei limiti del possibile e dei vari contesti in cui ci
si trova a discutere: di tutti, anche di coloro che evocano le maree dello
sviluppo capitalistico, o l'Ulivo, la "modernizzazione", o nientedimeno
che il "liberalismo".

> ho l'impressione che si faccia confusione.........il capitalismo non è
> semplicemnente quello imperiale USA.....raddrizzare i rapporti di
> mercato attuali non equivale semplicemente alla fine del Capitalismo
> (gerarchie di mercato erano e sono presenti anche nei paesi
> socialisti!!!).......correggere il mercato non vuol dire negare alcuni
> suoi principi.....

No caro Paolo, la confusione la fai tu, non Flavio che esprime idee
chiarissime.

Tutto ciò che dici - o tenti di dire, sulla piuttosto farraginosa
"correzione del capitalismo"- se trova una forma politica accettabile,
praticabile e incisiva è né più né meno che la risposta alle tue
esigenze di "chiarificazione per filo e per segno": è questo "il socialismo",
nella sua versione aggiornata e rispondente alle esigenze dettate dai tempi.
Non lo si vuole chiamare "socialismo", ma si preferisce il termine
"liberalismo"? Va bene, del resto non è cosa nuova, dato che per molti
avviene da circa duecento anni: si chiamano, le nostre, società
liberali, ma senza il socialismo sarebbero state assai poco liberali e
democratiche.

Quanto ai "princìpi del mercato", mi piacerebbe sapere - come sempre in
questo genere di discorsi - quali sarebbero gli "alcuni principi" che
non si possono negare, e quali si debbano negare o contrastare.

> Per alcuni sicuramente.......ma tutto questo puo' avvenire in un
> equilibrio politico, democratico e socio-economico che va semplicemente
> costruito per la maggio parte del pianeta

Per filo e per segno: come?

> Ma vedo che su questo essenzialmente concordiamo, quindi dovremo partire
> da chi è d'accordo su queste cose e vedere di convincere forse il 95%
> della popolazione mondiale (Vi comprendo anche la gran parte che non ne'
> sa niente e non ha diritto di cittadinanza su questi argomenti)

Molto bello, ma vorrei sapere per filo e per segno: come, chi e con
quale priorità?

> [qui interrompo la replica, perchè segue un intero pezzo mozzafiato
> sulla ineluttabilità della situazione che si intenderebbe criticare e
> rimuovere - diciamo che il nihilismo della sinistra non mi ha mai
> convinto perchè, io uomo di sinistra, credo nella trasformazione delle
> cose pezzettino per pezzettino...altre logiche non mi appartengono)

Anche Alessandro Magno ha conquistato l'impero pezzettino per
pezzettino, e pure Stalin ha fatto la sua brava gavetta.
Ciò di cui abbiamo bisogno è sapere quale pezzettino prima e quale dopo,
e come: precisi.

Per inciso, se a Paolo sono sembrato un tantino sarcastico e
irriverente, vorrei dire che l'unico scopo era quello di rompere l'attuale gioco
suicida e massacrante - e autocastrante - di questa ossesiva polemica
contro "la sinistra & il socialismo", la quale fa gonfiare di aria
fritta ogni discorso e fa fare lunghissimi giri viziosi per arrivare a dire in
modo contorto e sguincio ciò che sarebbe possibile dire in forme molto
più dirette: si tornerà a usare queste forme dirette, prima o poi, ma si
sarà perduto un sacco di tempo.

Socialismo: si chiama socialismo.
Se non vi piace, trovate un altra parola, ma per favore non scrivete
ogni volta uno zibaldone al solo scopo di evitare di usare un termine che
sarebbe di per sé abbastanza chiaro e semplice.
Anche perchè il rischio non è tanto che non vi capiscano gli altri, ma
che non ci capite più un granché voi per primi.

= Piero DM =




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