Dalle
nostre mailing list.
"Temi
Caldi" le
dicussioni chiave degli ultimi 15 giorni.
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In
questa sezione vengono periodicamente messi in evidenza alcuni dei
messaggi piu' interessanti estratti dalle nostre mailing list.
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8
Dicembre 2001
R: [Gargonza]
congresso dei verdi & affini
Paolo Borghi (paborghi@iol.it>) riconosce che:
>Lo
voglio dire con chiarezza: ruvide sconfitte elettorali, difficoltà
>nei Ds, difficoltà nella Margherita, quello che è successo
ai
>verdi..........l'Ulivo rischia di ridursi a 2 o 3 leader (magari
>sorridenti) di guardia alla Bandiera...
come "rischia
di ridursi" ?...
e' gia' questo...
cos'altro
vedete nell'Ulivo, oggi?...
io, personalmente,
sono molto deluso...
non che avessi
chissa' quali aspettative, nel 1996...
ma non avrei
mai potuto immaginare la catena di errori politici che i
protagonisti della vicenda ulivista hanno contribuito a determinare...
non avrei
mai immaginato che:
1. D'Alema
avrebbe fatto il vuoto attorno ai DS e a se' stesso
scontrandosi con Prodi, con Bertinotti, con i No-global, con la CGIL di
Cofferati, lavorando ai fianchi il troppo ulivista Veltroni, isolando
Bassolino, riciclando Giuliano Amato e vario salottume spocchiosetto
(quello selezionato tramite provini al Mauriziocostanzoscio'),
sponsorizzando il segretario Fassino (che auspica, beato lui, il
rassemblement a sinistra con Bobo Craxi e Giuliano Ferrara)...
2. che la
ventata di protesta asinelliana si sarebbe spenta in manovre e
agguati di corridoio fra Marini e Mastella stile congresso DC anni '50
(ma Moro e Fanfani, fuori dai congressi, cercavano almeno di dare
l'impressione di essere impegnati a fare qualcosa di utile per il paese:
le case, la costruzione dell'Europa ecc. - fumo negli occhi- si dira',
ma rispetto ai Castagnetti e agli Enzo Bianco e alle Rosy Bindi erano
dei giganti)...
3. che quel
filo esile di partecipazione spontanea dei comitati per
l'Ulivo sarebbe stato soffocato dai grigi discorsi gattopardeschi in
difesa delle prerogative mandarinizie del funzionariame dei
tredici-cespugli-tredici che componevano l'Ulivo...
4. che le
decisioni cruciali (e sbagliate) per la sorte dell'Ulivo
sarebbero state prese in camera caritatis senza consultare le migliaia
di persone che avevano favorito il successo del '96 facendosi il mazzo
in campagna elettorale (chi vi ha consultato nell'ottobre '98 per
decidere se andare alle elezioni anticipate o no? chi ha chiesto la
vostra opinione sull'ingresso di Mastella nell'Ulivo, sulla cacciata di
Di Pietro, sul braccio di ferro con Cofferati sui temi del welfare,
sulla scelta di Amato come successore di D'Alema? sulla candidatura di
Rutelli? per non parlare dei programmi, delle riforme, dell'ordinaria
amministrazione - in cui i "nostri" hanno esibito il classico
stucchevole stile da padreterni, tipo "non disturbate il conducente")...
5. che l'Ulivo-pensiero
si sarebbe ridotto ad una pallida imitazione
prudente (e provinciale e codina) del gia' pallido e prudente riformismo
di Blair...
6. che l'intero
dibattito si sarebbe avvitato bizantinescamente su
questioni di lana caprina (ricordate la questione del trattino?
centrosinistra o centro-sinistra, gli ineffabili interventi di Cacciari
ecc.?) e di equilibrio/visibilita' di leaders e gruppetti in declino
elettorale (questione Di Pietro, maldipancia mastelliani et similia)...
7. che sarebbero
alla fine emerse carognesche campagne di denigrazione
stizzita di chiunque abbia conservato un minimo di senso critico:
Cofferati dipinto come un ferro-vecchio trinariciuto (nonostante i
vistosi sconti che ha fatto la CGIL al governo "amico" dell'Ulivo),
i
giovani della manifestazione di Genova e i pacifisti della
Perugia-Assisi considerati come degli imbecilli o dei nostalgici
dell'Arcipelago Gulag, i Verdi rampognati al minimo scarto a sinistra,
gli intellettuali tipo Pasquino, De Masi e gli altri di Micromega
(ultimo della serie Sylos Labini) ignorati o trattati come cacadubbi
inconcludenti e, insomma, quell'arroccamento intellettuale arrogante e
asfittico che caratterizzo' l'ultimo periodo craxiano e ne preparo' la
fine ingloriosa...
se mi avessero
predetto tutto questo, avrei protestato, avrei
argomentato che i dirigenti dell'Ulivo non sono ne' fessi, ne'
autolesionisti...
avrei sbagliato...
adesso, sinceramente,
non mi auguro affatto la rivincita elettorale di
"questo" Ulivo...
l'ho votato
alle scorse elezioni con molte riserve...
la prossima
volta mi asterro' o votero' per una formazione non-ulivista
che abbia un programma anche solo di poco piu' concreto e riformista di
quello dell'Ulivo...
sto' ripensando
anche alla mia partecipazione a questa mailing list...
le discussioni
sono molto interessanti ed il livello e' certamente
migliore rispetto alle cretinate dei talk show (da Vespa a Santoro)...
pero' non
mi sembra che tutte queste discussioni abbiano il benche'
minimo impatto concreto...
mi chiedo
a che sono serviti i chilometri di mail che abbiamo scritto...
forse e'
solo il fatto che mi sento ormai molto distante dall'Ulivo...
NO, scusate,
mi correggo: e' l'Ulivo che e' molto distante da me...
insomma,
non so' se ha senso per me continuare a partecipare ad una
lista ulivista...
ormai penso
che la sconfitta del centrodestra vada preparata *fuori* e
non *dentro* l'Ulivo...
l'Ulivo,
quello che ne e' rimasto, e' secondo me inadeguato per questo
compito...
un dovere
elementare di correttezza mi impone di chiedere agli altri
iscritti se questa mia posizione (dichiaratamente non-ulivista) sia
accettabile da parte degli altri (da parte, cioe', di chi e' iscritto
a
questa mailing list perche' crede nel progetto dell'Ulivo)...
per parte
mia, vorrei continuare a partecipare alle discussioni come
"voce esterna", ma solo se questa viene accettata e non vissuta
come
provocazione o disturbo...
Marco Di
Marco
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