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In questa sezione vengono periodicamente messi in evidenza alcuni dei messaggi piu' interessanti estratti dalle nostre mailing list.

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29 Aprile 2002

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archivio gargonza >>

Oggetto:[Gargonza] Amato ed Eco.

E' stato grande l'interesse destato dagli interventi di Amato e di Eco
apparsi sui quotidiani.
Il motivo di questo interesse è che hanno centrato una serie di punti
fondamentali della politica attuale. Io credo poi, nella profonda
correlazione degli argomenti trattati da entrambi.
Amato ci fa presente che siamo di fronte a cittadini - elettori molto
mutati nel tempo. Sono elettori che, in grande parte, non si riescono ad
aggregare sulla base delle vecchie appartenenze politiche. Per loro gli aspetti
ideologici - fideistici sono svaniti e sempre più vogliono misurare
l'operato dei partiti secondo criteri di efficienza, competitività e
capacità di risolvere i problemi. Per Amato questo è un segno di cattiva
salute della democrazia perchè l'efficienza è sempre relativa e tende a
dare "troppo spazio all'individulismo, ai patti, ai mercanteggiamenti".
Non c'è però dubbio che la situazione è questa. Anzi mi spingerei più
avanti, riprendendo quello che dice Eric Hobsbawm: oggi la politica si
rivolge a cittadini - consumatori.
A volte rimaniamo un po' perplessi nel notare, anche nei nostri contatti
quotidiani, quanto gli interessi materiali incidano nelle opinioni e
nelle scelte delle persone che ci stanno intorno.
Il benessere raggiunto da ampi strati delle popolazioni occidentali ha
portato ad un aumento dei consumi e deii bisogni.
Le strade durante i week-end sono sempre più affollate e sembra
insopportabile rinunciare a vacanze in posti più o meno esotici.
Anche le automobili, le case, il successo stanno diventando sempre più
status symbol differenzianti. Per ottenere questi "indispensabili" beni
si cercano improbabili scorciatoie, si fanno "salti mortali" fiscali più o
meno leciti. Oltre alla sicurezza economica è parimenti richiesta la
sicurezza fisica minacciata dalle ondate di nuova immigrazione rese necessarie
dagli attuali modelli di sviluppo. Altro fattore che accomuna questo
elettorato è la sfiducia nei confronti dei politici per il loro modo di comunicare e
di governare.
Gli elettori che sono alla ricerca di una soddisfazione di questi
bisogni non appartengono a priori ad uno schieramento. E' un elettorato mobile
che sicuramente decide l'esito elettorale.
Con questi cittadini - consumatori ogni coalizione deve comunque fare i
conti.
Attualmente i partiti di centro-sinistra non solo in Italia ma anche in
Europa faticano a proporre una vision politica in grado di catturarne
una parte significativa.
Non vedo la capacità di proporre una linea che possa coniugare assieme
la solidarietà con la competitività e l'efficienza.
In mancanza di una vision fortemente unificante, la maggioranza degli
elettori contrari all'attuale coalizione governativa rimane
profondamente divisa. Possono esserci però alcune convinzioni aggreganti per tutti
coloro che non hanno votato CDL o sono pentiti di averlo fatto: il timore che
venga prevaricata l'indipendenza della magistratura; il troppo potere
concentrato nelle mani del Presidente del Consiglio (il famoso conflitto
d'interessi);
il dubbio sulla realizzabilità delle promesse fatte nel famoso contratto
con gli italiani.
In attesa che emerga una linea politica in grado di dare respiro e
profondità ad una futura alternativa di governo, non ci si potrebbe
concentrare almeno su questi punti ? Si può partire dalla proposta di
Eco.
Umberto Eco dice che la protesta dei girotondi non incide abbastanza e
non è in grado di colpire il "governo-azienda". Se oggi ci troviamo a
dialogare con un cittadino - consumatore la proposta di boicottare i prodotti che
vengono pubblicizzati dall'emittente di cui è proprietario il Presidente
del Consiglio sembra recepire molto bene il mondo in cui si vive.
Non si riesce a fare una buona legge sul conflitto d'interessi perchè
sarebbe politicamenente troppo punitiva per chi è stato il legittimo
vincitore delle ultime elezioni ? Occorre allora trovare un deterrente
economico, una sanzione economica per chi, pur possedendo svariate
attività in molti campi, ignora questa legittima preoccupazione. E' per questo
timore che i grandi capitani d'industria, normalmente, si tengono dietro le
quinte e preferiscono influenzare ma non gestire direttamente la politica.
Hanno un forte potere d'influenzare ma spetta al leader politico mediare fra
interessi diversi alla ricerca del consenso.
Questo potere del cittadino - consumatore avrà sempre maggior rilevanza
in un mondo in cui per forza il potere economico sarà difficilmente
controllabile dai poteri nazionali.
Sarà uno dei principali modi per opporsi ai monopoli che violando le
regole della concorrenza agiscono in danno ai consumatori, oppure per
contrastare le aziende che violano l'ambiente, etc, etc..
Ma per portare avanti questa proposta occorre saperla comunicare in
maniera molto semplice e diretta. La maggioranza ha infatti il diritto di
governare,
di realizzare il suo programma, ma l'opposizione ha il diritto di
controllare la realizzazione delle promesse fatte e soprattutto di
organizzare proteste efficaci (in grado di colpire reali interessi) se
non vengono rispettate le elementari regole (purtroppo non scritte in
precedenza - ahinoi) di confronto fra le parti politiche.

Cordiali saluti
Gianluca Gheriglio




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