30 Luglio 2001

Disquisire se e quanto i black blok erano contigui al resto del movimento o dire quanto la polizia ha fatto e non ha fatto rischia per me di essere una discussione inutile.
Quali erano gli obbiettivi degli anti-global ?
Far cessare il vertice ? Far approvare una piattaforma di proposte ?
Se questi erano gli obbiettivi erano irrealizzabili.
Il vertice era un incontro preparato da mesi e le decisioni erano gi` state
prese prima dell'incontro. I capi di stato dei paesi piy industrializzati
non hanno bisogno di riunirsi fisicamente per prendere delle decisioni
comuni. Possono farlo tranquillamente dai loro uffici in teleconferenza
grazie alla facile interconnessione resa possibile dalle nuove tecnologie.
La riunione era allora inutile ? Forse sl. Forse il contatto de visu
favorisce la conoscenza interpersonale ed h quindi utile ma non al costo
della perdita di una vita umana, di tanti feriti e di tanti danni.
Io penso che l'obbiettivo degli anti-global (di quelli non militarmente
schierati) fosse invece quello di richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica mondiale sui rischi della globalizzazione che ha per altro molti
aspetti positivi.
Se questo era il vero obbiettivo, questa manifestazione avrebbe, secondo me,
dovuto interrompersi al primo verificarsi di violenze contro le forze
dell'ordine.
I manifestanti non violenti avrebbero dovuto radunarsi fuori della citt` in
un'assemblea permanente e lontano dagli obbiettivi delle frange violente e
non tornare piy in corteo per le vie della citt`.
Era impossibile manifestare in modo non violento in quel clima.
Il non interrompre la manifestazione ha fatto smarrire irrimediabilmente
l'obbiettivo del dialogo, dell'informazione, della sensibilizzazione delle
persone irrimediabilmente.
Gandhi di fronte al ferimento dei soldati inglesi interrompeva la lotta ed
incominciava lo sciopero della fame fino all'arresto completo delle attivit`
violente.
La lotta non violenta positiva non sminuisce l'acutezza del conflitto, ma al
di l` delle dichiarazioni teoriche e demagogiche di una totale ed
irriducibile opposizione, cerca il confronto ed il dialogo con la
controparte. Se viene meno questo confronto e si commette un qualsiasi tipo
di violenza s'innesca una spirale inarrestabile.
Creando invece una comunicazione con gli "avversari" si riduce la paura e
l'angoscia che porta gli individui a rispondere in modo violento. La non
violenza inibisce l'avversario e fa cessare il processo di de-umanizzazione
e di brutalizzazione degli individui che viceversa il comportamento violento
tende ad accrescere.
Questa lotta non violenta non c'h, purtroppo, stata a Genova come tutti
hanno potuto constatare.

Conta poco stabilire, a questo punto, le singole responsabilit` dei black
bloks o della polizia.
Non vale nemmeno la tesi che devono essere le forze dell'ordine a praticare
la non violenza. La lotta non violenta la pratica chi manifesta e vuole
introdurre nuovi valori.
L'obbiettivo dei manifestanti h stato clamorosamente mancato e le forze di
opposizione devono, secondo me, ripartire dalla riflessione sulle modalit`
della lotta.

Si h facilmente sconfitti quando ci si aliena la simpatia dell'opinione
pubblica impressionata dall'azione di criminali, nemici delle piy elementari
regole del vivere civile.
La non violenza toglie gli alibi all'oppositore che cerca sempre una
giustificazione morale all'esercizio della sua forza e rende inutile il
gioco degli opposti estremismi.
Le dimissioni del Ministro degli Interni, la condanna generica dei
manifestanti "cattivi", sono falsi obbiettivi.
Il centro-sinistra se vuole essere anche nelle piazze e non solo nelle sedi
istituzionali, deve sapere come starci per non essere coinvolto in
situazioni come quelle di Genova (fra l'altro ampiamente annunciate e
prevedibili).
Su questo penso ci misureremo molto nel prossimo futuro.

Saluti
Gianluca Gheriglio