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6 Agosto 2001
Leggendo la lista ho incontrato opinioni su temi divrsi che a mio avviso possono essere ri-collegati ad una riflessione piu' generalizzata. Dall'analisi del voto, alla contestazione anti G8, dall'economia pianificata, tipicamente associata ai regimi comunisti, all'economie liberali, dalla capacita' dei soggetti politici di saper interpretare con il "cuore" le sensibilita' e le richieste della societa', agli strumenti di analisi sociali che determinano le politiche. Che messaggio "positivo" porta il movimento di Seattle nella contestazione sullo sviluppo e come puo' essere speso politicamente con l'unica forza di sinistra che ha apertamente aderito alle manifestazioni di Genova ? Come mai solo oggi i DS si accorgono di queste istanze? Che relazione puo' esserci nella crisi della sinistra, piu' in generale delle forze riformiste, alla luce della sconfitta del 13 maggio, volendo tenere uniti argomenti cosi' vari ed in prospettiva di un'opposizione che sappia trovare la strada di proporsi come forza di governo? Con quali autonomie, quali modelli, quali politiche? E' vero che dopo anni di politica de-ideologizzata (fine solo all'amministrazione della cosa comune), le forze che si presentano come riformiste tendono a seguire il riflusso sociale ed a trovarsi inaspettatamente avvolti in un'ideologia conformista appiattita a destra? Ma e' vero che a sinistra dei DS si e' rimasti alla pianificazione dell'economia, allo statalismo, alla difesa "ideologica" del rapporto sviluppo/welfare attuale? Ma e' vero che queste precondizioni hanno impedito un'alleanza con RC perche' questa non accetta il capitalismo o addirittura la proprieta' privata? Ebbene qui in ERM non siamo ne' nella Unione Sovietica ne' nella nuova Russia. Qui governa
anche RC e non c'e' l'economia pianificata, ma il libero mercato come
nel Ticino, negli USA, in Sicilia, in Lussemburgo. Un mio consiglio per dissipare questi nascenti dogmi (liberismo e pianificazione) , sempre che non siano gia' stati archetipizzati: "navigare", "ascoltare", "studiare" un po' quell'area di sinistra comunemente definita, a mio modo di pensare, come troppo influenzata dai media, come antagonista. Troveremo un dibattito molto aperto, scopriremo un' arcipelago di anime, dai comunisti marxisti leninisti e trozkisti, ininfluenti come numero e nelle scelte, persone estremamente intelligenti, sensibili e responsabili, che oltre ad arginare a sinistra, devono mediare di qua con un'altra sinistra e un centro ormai protesi all'autolesionismo,.. fatti recenti di attualita'. Fatti in senso stretto del centro sinistra, direi, se fossero marginalizzabili le scelte e le reazioni sulla societa'. Purtoppo, per fortuna, comunque cosi' è la storia: il futuro e' di tutti. Fulvio Negri
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