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27 Maggio 2002

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[Gargonza] Il vantaggio culturale che ha la Sinistra

[sull'articolo del senatore Ds Franco Debenedetti. pubblicato da LA
STAMPA di Venerdì 24 Maggio in cui si parla della crisi della sinistra
europea sia e di come questa crisi sia riconducibile alla sua
"difficoltà a rispondere alla richiesta di individualismo", mediante
riforme a ciò adeguate]

ciao a tutti,

Non ho letto l'articolo di Debenedetti in questione, ma se c'è una
richiesta di individualismo, più pressante è la richiesta e il ritorno
al concetto di gruppo e di socializzazione.
Non sempre "individualismo" è una parola brutta, ma in una democrazia,
esso è comunque un concetto da tenere sempre sotto controllo.
Abbiamo tutti sotto gli occhi gli effetti dell'esasperazione
dell'individualismo liberale degli anni ottanta: sfruttamento
incontrollato dei Paesi poveri fornitori di materie prime, degrado
ambientale.....a livello individuale se vogliamo poi scendere nella
psicologia più spiccia,le nevrosi conseguenti all'esaltazione della
carriera come autoaffermazione, della bellezza come valore fine a se
stesso che producono la diffusione di nuove malattie quali stress
continui, anoressia, bulimia ecc...non sono osservabili nelle società
con un'alta coesione sociale.
Inoltre se la Sinistra non si preoccupa di estendere i diritti dei
pochi ai non privilegiati, chi dovrebbe farlo? non certo la Destra.
Come per Marx il proletariato avrebbe condiviso la ricchezza che
deteneva la borghesia, così oggi la natura sociale della Sinistra è
quella che lotta per estendere i privilegi.
Difficile, questo è vero, capire chi è questo gruppo per cui "fare la
rivoluzione": forse ormai si dovrebbe parlare non di gruppo, ma di
gruppi non più riconducibili al criterio della vicinanza geografica o
al simile tenore di vita. I gruppi di oggi hanno uguali interessi e
necessità non solo economiche, ma personali, affettive, psicologiche
(pensiamo ai movimenti dei gay, dei portatori di handicap, delle coppie
di fatto, degli extracomunitari, degli ecologisti....).
Del resto a Roma in marzo con Cofferati si è marciato in centinaia di
migliaia per difendere un diritto e non mi sembra che ci fossero per le
strade individui che piovevano da tutte le parti casualmente, ma gruppi
che si sono fusi in un grande gruppo per dimostrare il proprio dissenso
quando un diritto (DEL GRUPPO DEI LAVORATORI!)è stato ed è tuttora
minacciato.

Roberto Bizzoni.




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