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Dopo la minifestazione
del 23 Febbraio al Palavobis
La
cosa che mi ha impressionato ieri e' stata la calma della gente
di Dario Fo
Alle due
del pomeriggio doveva iniziare la manifestazione di MicroMega al
Palavobis, per il decennale di Mani Pulite. La gente ha deciso che questo
appuntamento dovesse diventare l'incontro di tutti quelli che non ne possono
piu' del governo e dei vertici della sinistra. Sono arrivati con i pullman
anche da fuori.
Alle 10 del mattino era gia' tutto pieno, ma una fiumana ininterrotta
di
gente continuava ad arrivare, migliaia di famiglie al completo. Gli
organizzatori erano sconvolti:"Avremmo dovuto affittare lo stadio..."
ha
commentato Flores.
A mezzogiorno la polizia ha dovuto chiudere gli ingressi perche' il
Palavobis contiene ottomila persone e dentro ce n'erano gia' almeno
diecimila.
Quando sono arrivato era impressionante: c'era questa collinetta con la
gente seduta che aspettava che succedesse qualche cosa con una compostezza
eccezionale.
Poi per fortuna Radio Radicale ha tirato fuori un grande altoparlante
e
altri piu' piccoli sono stati collegati cosi' che le trentamila persone
che
circondavano il Palavobis potessero sentire quello che si diceva dentro.
Di
Pietro, Berlinguer e altri hanno improvvisato discorsi con microfoni di
fortuna anche all'esterno arrampicandosi su tetti e tralicci.
Normalmente quando ci sono queste kermesse le persone vanno in giro, si
muovono, cercano gli amici. Ieri no, erano fermi, immobili, una folla
attenta, che voleva veramente ascoltare.
E io, mentre recitavo sentivo le risate raddoppiate. Dentro e fuori il
Palavobis. Ma non erano risate normali, erano boati.
Il pubblico partecipava talmente che i tempi della risata erano eccezionali.
Di solito passa un istante tra una battuta e la reazione del pubblico.
Ieri
questo tempo di comprensione non c'era.Tutto era gia' chiaro. La gente
applaudiva, rideva e pestava i piedi per terra.
Il palco su cui ero vibrava, tremava, mi sono dovuto fermare e pregare
di
non esplodere a quel modo perche' rischiavo di ritrovarmi scaraventato
in
mezzo a loro.
Ma non era
il pubblico che applaude e grida per qualunque parola del leader.
Era un pubblico con idee sue. E ogni volta che gli oratori andavano fuori
dal seminato venivano immediatamente beccati con battute secche.
Anche quando Di Pietro e' salito non c'e' stata soltanto approvazione,
quando ha detto che nell'Olivo si sono guardate solo le poltrone un ragazzo
ha gridato:"Perche', tu cosa hai fatto?"
Ieri e' stata espressa una critica frontale al vecchio modo di fare
politica, alle astuzie
degli schieramenti e tutti ne dovranno tenere conto.
Io ho partecipato a centinaia di manifestazioni ma non ho mai visto una
tensione come quella di ieri.
Tornando indietro in metropolitana abbiamo dovuto aspettare che passassero
due treni prima di poter accedere alle vetture e le discussioni che ho
ascoltato durante l'attesa non erano parole dette tanto per far chiacchiera.
E volavano le battute. Un ragazzo, guardandosi intorno si e' ricordato
degli
esponenti del Polo che hanno definito le quattromila persone della
manifestazione di Roma, intorno al Palazzo di Giustizia, "una manifestazione
parrocchiale". E si e' chiesto a gran voce: "Chissa' se definiranno
anche
questa una manifestazione da parrocchia".
Restano nelle orecchie due frasi. "Bertinotti ha fatto cadere il
governo
Prodi, ora ci aspettiamo che faccia cadere il governo Berlusconi."
"Quella processione con le proposte degli uomini da poltrona della
Rai, da
parte dei Ds, e' stata una cosa da suicidi."
Ora bisognera' vedere se gli apparati dell'Olivo e piante e fiori associati
sapranno reagire a questa gran frittata messa in atto dal popolo della
sinistra. Se questi pensano che sia una cosa passeggera si sbagliano di
grosso, se i partiti della sinistra non capiscono che devono mettersi
in
coda, perdono una grande occasione.
Questo e' un movimento che ha chiaro quello che vuole: Niente inciucio.
Bisogna fare ostruzionismo contro questo potere, non bisogna piu' accettare
il rito della contrattazione con furbizia.
Bisogna rifiutare tutto di questo governo.
Queste sono le intenzioni. Ora bisogna vedere se questo movimento sapra'
darsi un programma di azioni concrete e se sapra' inventare un modo di
fare
la politica direttamente dal basso.
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