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questa sezione vengono periodicamente messi in evidenza alcuni dei
messaggi piu' interessanti che riceviamo.
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Febbraio
2002
In
difesa dell'infanzia e della sua scuola
da Le insegnanti della scuola dell'infanzia "G. Rodari" (
Tripoli ) San Giorgio ( Mantova )
Ancora una volta la Scuola dell'Infanzia ( prima esperienza formativa
per bambini dai 3 ai 6 anni ) viene aggredita e mortificata.
Il Ministro Moratti , dimostrando di non conoscere la ricchezza e il valore
delle nostre scuole, ha operato "tagli chirurgici" funzionali
esclusivamente al suo progetto di riforma più che a serie riflessioni
pedagogiche.
Se grave risulta essere questa sensazione di estraneità espressa
dal Ministro ancora più incredibile appare la contraddittoria alternanza
di posizioni in questo ultimo periodo.
Si è passati dalla proposta di obbligatorietà dell'ultimo
anno di scuola dell'Infanzia (peraltro frequentata ormai dalla quasi totalità
degli utenti ) all'attribuzione di un anno di credito formativo legato
alla sua frequenza triennale per arrivare all'irresponsabile proposta
di riforma attuale.
Cosa prevede allora la nuova riforma per la scuola dell'Infanzia?
Viene confermata la sua durata triennale, vengono ribadite le sue finalità
educative, viene assicurata ( si fa per dire!
) la sua generalizzazione.
E allora? Perché tanto (.. a nostro avviso poco visto che insegnanti
, sindacati, genitori non hanno espresso alcun dissenso!) allarmismo?
Innanzitutto non sarà più la scuola dai 3 ai 6 anni , il
Ministro ha deciso che potrà essere frequentata anche da bambini
più piccoli cioè già a partire dai due anni e mezzo
( secondo i nostri calcoli anche 2 anni e 4 mesi ).
Fino ad oggi questa fascia di utenza frequentava l'asilo nido , una struttura
appositamente pensata e organizzata ( spazi, tempi, personale ) secondo
i bisogni di alunni così piccoli.
All'asilo nido le educatrici hanno la possibilità di lavorare con
piccoli gruppi di bambini strutturando proposte finalizzate prevalentemente
all'acquisizione delle prime autonomie.
Come è possibile pensare di "spostare", in modo così
disinvolto, bambini con bisogni e necessità così particolari
da un'istituzione all'altra?
All'asilo nido esistono spazi per la cura personale dei bambini e le educatrici
sono preparate per questo.
La scuola dell'Infanzia è un'altra cosa!
Si è "riscattata" a fatica da un'immagine assistenzialistica
e di custodia lavorando sulla qualità , rendendo visibile ( alle
famiglie, ai dirigenti, al mondo della scuola ) il suo percorso formativo
e ora per soddisfare smanie di protagonismo di un Ministro vengono buttati
a mare anni di impegno e di lavoro?
E non è tutto!
La stessa leggerezza è prevista per l'ingresso alla scuola Elementare.
Il Ministro ha introdotto una sorta di "flessibilità":
saranno le famiglie a decidere se anticipare a 5 anni e mezzo la frequenza
dei loro bambini alla scuola elementare.
Questo bisogno di anticipazionismo svaluta ancora una volta il lavoro
della nostra scuola , una scuola dove i bambini raggiungono importanti
competenze cognitive riconosciute da tutti, dove si creano le premesse
per proseguire il percorso alla scuola successiva attraverso metodologie
rispettose degli interessi e dei bisogni degli alunni.
In questi giorni alcuni faziosi servizi televisivi hanno voluto insinuare
il dubbio che i bambini di 5 anni alla scuola dell'Infanzia si possano
annoiare , perché poco stimolati.
Beh! Questi giornalisti da strapazzo vengano nelle nostre scuole !
Potranno vedere atelier, laboratori, ambienti curati e strutturati ( nella
nostra scuola è stata allestita anche una banca dove i bambini
giocano e prendono confidenza con le nuove monete).
Potranno respirare una cultura viva, non fredda e stantia perché
costruita insieme.
Potranno vedere bambini felici di imparare giocando perché non
si impara solo stando seduti a tavolino in un'aula di scuola elementare.
Invitiamo le educatrici degli asili nido, i docenti di scuola dell'Infanzia
ed Elementare, i genitori, i dirigenti , i sindacati e tutti coloro che
hanno a cuore l'infanzia e la sua scuola ad inviare al Ministro fax, e-mail,
lettere , cartoline per sostenere le nostre ragioni pedagogiche e perché
no sentimentali , noi crediamo nel valore della nostra scuola!!!
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