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Percorso:


PRIMARIE: L'esperimento vicino a Pisa.
Mario Segni studia il modello: ineccepibile
(da: Il Corriere di Peccioli)

--->Il Regolamento delle primarie in formato .rtf<---

Peccioli, al voto per scegliere il candidato sindaco

La decisione presa dall'attuale primo cittadino nel '99, malumore dei partiti


PECCIOLI (Pisa) - Capita, qualche volta, che ci sia chi con mossa inattesa lanci un sasso nello stagno. Per passare alla storia, o per convenienza personale o per creare un'onda nelle acque immobili e vedere l'effetto che fa. Non sappiamo se a Peccioli, Comune di 4.830 anime, qualcuno abbia pensato alla Storia o ai casi suoi, ma un sasso è stato lanciato, cercando di riempire di contenuti la parola "primarie". Vocabolo usato e abusato nel linguaggio politico, soprattutto a sinistra. Che vorrebbe significare che prima di andare a un qualsiasi tipo di elezioni i candidati a quelle stesse elezioni debbono essere scelti dalla base. Ma è proprio della parola "base" che i partiti non hanno mai trovato la giusta definizione. Si tratta degli iscritti al partito, o di iscritti e simpatizzanti, o degli elettori in generale? Nel dubbio, non si fa nulla e non si perde potere.

A Peccioli forse passeranno alla storia, perché le primarie, invece, le hanno inserite nel 1999 nel programma della lista di centrosinistra "Peccioli-futura" e quindi - dopo la vittoria con il 62% - addirittura nello statuto comunale. Ma a molti deve essere sembrato il solito espediente elettorale, tipo "tanto poi non se ne fa niente".
Peccioli è un antico paese etrusco su un cocuzzolo e domina un'ampia vallata. Le case hanno quasi tutte la facciata rifatta, grazie ai contributi a fondo perduto del Comune, si mangia benissimo, si fa dell'ottimo vino e dell'olio magnifico, c'è una discarica comunale che crea ricchezza e un museo di icone che ha reso famoso questo piccolo paese anche a New York, in Kansas, a San Pietroburgo dove le immagini sacre sono state esposte. Caso strano non sono arrivati ancora gli inglesi. Rari gli extracomunitari, come rari sono i fenomeni di piccola delinquenza e di droga. Insomma, una specie di oasi, dove regna da quindici anni Renzo Macelloni, sindaco diessino che qualche dispiacere sta dando al suo partito. Perché è ormai fuori controllo. Non sono piaciute queste primarie a una parte dei Ds, come non le ha gradite parte della Margherita, partiti che hanno disertato il voto di ieri. "Ma c'è chi ha fatto di peggio - racconta il sindaco -. Nelle caselle della posta di molti residenti sono stati lasciati i fac-simile della scheda con la scritta "Per votare bisogna pagare"".
Macelloni con altri "resti dell'Ulivo", però, è andato avanti come un panzer. E come previsto dallo statuto - a spese del Comune - ieri una buona parte dell'elettorato si è presentato nelle sette sezioni aperte tra le dieci e le venti per scegliere, fra tre, il candidato sindaco e, fra trentatré, i candidati al consiglio.

Ma c'era anche la possibilità di aggiungere altri nomi che non fossero tra quelli indicati. Si è votato per una lista, ma tutte avrebbero potuto usufruirne. Mario Segni (uno che di sassi lanciati nello stagno se ne intende) da tempo sta studiando una proposta di legge per le primarie, che vorrebbe anche per l'elezione diretta del premier. "Abbiamo fatto esaminare da due esperti costituzionalisti quanto hanno fatto qui - ha spiegato ieri - e non c'è nulla da eccepire". Quindi con Bartolo Ciccardini, in rappresentanza del Comitato per le primarie, ieri si è precipitato a Peccioli per vedere da vicino.

Fuori la lista vicina al Polo, non interessata, fuori la lista di Rifondazione, non interessata, spaccato il centrosinistra, c'era un certo timore che le primarie di "Peccioli futura" si trasformassero in un flop. Ma al pomeriggio, quando davanti ai seggi c'era la fila e i giovani scrutatori hanno chiesto di essere ripagati almeno con una pizza "perché non ci fermiamo un attimo", i promotori sono apparsi raggianti. A sera, il risultato insperato: su poco più di quattromila aventi diritto, hanno votato in milleduecentoquarantotto, indicando Silvano Crecchi, della Margherita, come candidato sindaco. E il "re Mida delle discariche" - come è stato soprannominato il sindaco - ha tirato un sospiro di sollievo. Anche se Macelloni non era tra i candidati.

Lui pensa già ad "esportare" il suo modello. Moltissimi sindaci sono interessati. Il 24 c'è un convegno a Bologna per fare il punto. Però, Macelloni va oltre. Grazie alle innumerevoli iniziative è popolarissimo in tutta la provincia e lì punta. Con una lista tutta sua, con candidati tutti suoi. Scelti, però, senza primarie.

Sergio Stimolo

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I SITI
le primarie sul web
www.perleprimarie.org
www.primariegrottaferrata.it
www.primarie.org
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