
Gli
Interventi
On.
Mauro Paissan
Libertà
e regole
Mauro
Paissan ha affrontato lantitesi libertà e regole collegandolo
strettamente alla discussione dei valori. In ogni momento storico
è necessario consentire un giusto equilibrio di una giusta gerarchia
fra diritti che possono avere la medesima tutela. Tanto nelle
associazioni individuali quanto in quella sociale la libertà,
sia negativa (libertà da) che quella positiva (libertà di) non
si può identificare con il mercato.
Nessuna
demonizzazione : semplicemente non è vero che la libertà equivalga
a mercato e a competizione. Luso che il centro destra
fa del termine libertà come sinonimo di liberismo è improprio.
La realtà economico sociale prossima a fine millennio propone
come quadratura del cerchio (Dahrendorf) la necessità di conciliare
e promuovere insieme: benessere economico, coesione sociale
(solidarietà), libertà individuali e politiche.
Non
dalla competizione e dal mercato si deve affrontare il discorso
che conduce alle regole per loro natura convenzionali e pattizie,
frutto cioè di conflitto, discussione e compromesso. Perché
altrimenti sarà viziato dallo stesso limite che storicamente
lo ha caratterizzato fino ad ora: essere un processo fondato
sulla forza degli attori sociali e politici che vi prendono
parte.
Il dibattito
di questi mesi e di questi giorni, ha riproposto con forza,
il delicatissimo tema della libertà e delle regole in riferimento
ad alcuni eventi ed ad alcune questioni impropriamente aggregati
in un unico blocco tematico.
Parlo
delle degenerazioni delle catene alimentari, dei diritti dellembrione
e della clonazione.
Si pone
qui il grande tema del limite come tema di autosalvaguardia,
degli esseri viventi, della natura e dellambiente in cui
viviamo. Vi è la necessità che questo tipo di regole non si
fermino ai confini nazionali.
Il discorso
libertà-regole si ripropone poi i riferimento agli esperimenti
scientifici di clonazione. Il pericolo di una prospettiva di
generalizzazione della clonazione è squisitamente politico:
la progressiva eliminazione delle differenze, delle diversità,
delle biodiversità, ed anche delle imperfezioni.
Giulio
Giorello scriveva una settimana fa: "Chi giustamente teme
lirresistibile logica delle tecniche di manipolazione
del vivente, prima che agli inferni ed ai paradisi delle religioni,
dovrebbe guardare alla natura stessa di una società democratica,
e a ricordarsi che nulla è più democratico della imperfezione.
Paissan
ha infine concluso passando al tema della comunicazione.
Per
quanto riguarda la libertà nella comunicazione dobbiamo forse
insistere in uno spostamento degli accenti del dibattito politico
e culturale.
E
necessario mettere al centro la vera libertà, che non è in prima
battuta quella di comunicare (giornalisti ed editori) o di essere
rappresentati nella comunicazione (soggetti politici sociali
e culturali), ma la libertà, il diritto del cittadino di essere
compiutamente informato.
Infine
cè una citazione insieme significativa ed inquietante.
Viene
da Internet e dal Cyberspazio di quel mondo che dopo la rivolta
degli anni sessanta si è innamorato del computer ed ora di Internet.
Un misto di individualismo libertario e di ostilità ad ogni
regola pubblica ed ad ogni ruolo dello stato. Per questa ideologia
chiamata anche "ideologia californiana" si è usato
il termine di "liberismo tecnoutopico". Ecco la citazione:
"Noi, comunità High Tech, siamo intelligenti e voi, il
governo, siete stupidi. La nostra superiorità intellettuale
e le nostre fertili abilità imprenditoriali rendono superflua
la necessità di un governo e persino di mantenere un governo
che non vogliamo e di cui non abbiamo bisogno".
Questa
è forse la frontiera dellinnovazione a cui dovremmo tendere?
Pagina
Precedente
Home
Page