La questione delle abitazioni
Il mercato italiano è caratterizzato da un grande frazionamento
e diffusione della proprietà, sia nel settore abitativo
che in quello non abitativo, e quindi dalla prevalenza della
domanda e dell'offerta di immobili in proprietà, rispetto
a quelli in locazione.
Questo fenomeno è dovuto alle legislazioni vincolistiche
che hanno fortemente compresso l'offerta di immobili in locazione.
Gli abusi che sono derivati dai pur complicati e spesso vessatori
vincoli urbanistici hanno ulteriormente penalizzato l'attività
di costruzione legittima.
La disponibilità complessiva di immobili appare oggi
sostanzialmente adeguata, anche se caratterizzata da forti squilibri
geografici e tipologici rispetto alle necessità.
La recente crisi congiunturale è stata aggravata, nel
settore, dal forte aumento del carico fiscale sugli immobili.
In questo quadro occorre:
- procedere nella liberalizzazione delle locazioni e semplificare
le procedure nei cambiamenti di destinazione d'uso, negli accorpamenti
e nei frazionamenti, al fine di dare luogo ad un incremento
dell'offerta di abitazioni, senza dovere espandere ulteriormente
la quantità di superfici edificate;
- ridefinire la politica dell'intervento pubblico, in particolare
nel settore abitativo per le categorie più deboli, per
evitare che la privatizzazione del patrimonio immobiliare dello
Stato e degli enti pubblici si traduca in una contrazione dell'offerta
di alloggi a buon mercato;
- riesaminare l'imposizione fiscale sulle compravendite,
che contribuisce sensibilmente all'irrigidimento del mercato
(vedi "Come tassare gli immobili");
- rivedere le norme urbanistiche ed amministrative a livello
centrale e locale, per mantenere le necessarie salvaguardie
senza tuttavia penalizzare indiscriminatamente ogni possibilità
di nuove costruzioni, ma favorendo soprattutto il riutilizzo
e il recupero del già costruito.
La nuova alleanza con la natura