ROMA - Centesimi e arrotondamenti non faranno correre il carovita.
La moneta unica non significhera' un aggravio per i conti delle
famiglie, anche se qualche sorpresa sara' possibile quando,
tra qualche anno, andremo a fare per la prima volta la spesa
in euro. Il rischio e' quello di trovare nei negozi i prezzi
convertiti da lire in euro con gli arrotondamenti, spesso indispensabili
per semplificare la cifra, fatti al rialzo.
Un'insidia contro la quale hanno gia' cominciato a mobilitarsi
le associazioni dei consumatori, ma che, almeno dal punto di
vista della visione complessiva del problema, cioe' l'inflazione,
non dovrebbe destare preoccupazioni. Secondo gli istituti di
ricerca, infatti, i vantaggi saranno certamente superiori agli
effetti negativi.
''Ci saranno sicuramente degli arrotondamenti, ma avverrano
in entrambi i sensi e in un ottica macroeconomica si dovrebbero
compensare, perche' alcuni prezzi saliranno ma altri dovranno
scendere'', spiega Gabriella Antonel dell'Irs. E se ci sara'
un effetto sull'inflazione sara' limitato, secondo Paolo Casadio
della Banca Bigest: ''gli arrotondamenti potranno avere un impatto
una volta sola sull'inflazione e al massimo si trattera' di
un saltino, un aumento una tantum di modesta entita' e che non
preoccupa''.
In ogni caso anche quest'eventuale effetto di spinta al carovita
dovrebbe essere piu' che compensato dalle conseguenze positive
dell'introduzione dell'euro. Perche' la moneta unica si tradurra'
in un abbattimento dei costi valutari in tutta la catena che
va dalla produzione alla distribuzione finale al dettaglio e
inoltre permettera' una maggiore concorrenza. Il risultato di
questi fattori dovrebbe essere calmieratore e produrre una maggiore
stabilita' dei prezzi.
Qualche rischio per il 'borsellino' potrebbe esserci nella
fase di transizione, quando conviveranno i prezzi in lira e
in euro. ''Il fatto di esporre i prezzi nelle due valute potrebbe
indurre la tentazione di 'aggiustarli', in modo da avere cifre
'comode''', dice Gabriella Antonel. Gli effetti sull'inflazione
sono difficili da valutare, perche' dipendono di fatto da comportamenti
individuali. E poi perche' le aziende potrebberotrovare diverse
soluzioni per scaricare gli eventuali costi. Un caso tipico
potrebbe essere quello dei prodotti, ad esempio le lattine di
bibite, venduti nelle macchinette automatiche. Per avere un
prezzo 'comodo' rispetto al taglio delle monete - meglio cioe',
ad esempio, mezzo euro che i 65 centesimi - potrebbe essere
piu' conveniente per le aziende accettare di perdere quei 15
centesimi per poi recuperarli aumentando gli stessi prodotti
venduti nei supermercati.