ROMA - L'Italia ha centrato ampiamente il rapporto deficit-PIL
del 1997 chiesto dal Trattato di Maastricht: l'indebitamento
della pubblica amministrazione si e' fermato infatti al 2,67%
anche se il dato ufficiale e' il 2,7% perche' Eurostat chiede
che sia arrotondato ad un solo decimale.
Nel 1997, in base ai dati resi noti dall'ISTAT, l'indebitamento
netto della Pubblica amministrazione e' ammontato a 52.220 miliardi,
con un miglioramento di 4 punti percentuali rispetto al 1996,
mentre il PIL vale 1.950.680 miliardi di lire.
Nel 97, quindi, l'indebitamento della pubblica amministrazione
si e' piu' che dimezzato rispetto al '96, quando valeva 125.148
miliardi di lire ed era pari al 6,7% del Pil. Un risultato a
cui hanno contribuito il forte calo delle uscite correnti, scese
al 48,0% del Pil, e quello delle uscite totali al netto degli
interessi, ridottesi al 42,0% del Pil. In entrambi i casi si
tratta di due minimi storici.
Nel '97 il saldo primario, cioe' il risultato di cassa dei
conti pubblici al netto degli interessi sul debito, ha messo
a segno 'utile' pari al 6,8% del Pil. L'indebitamento netto
deriva da una crescita dell'1,0% delle uscite e da un incremento
del 9,5% delle entrate. La spesa per interessi e' scesa dell'8,5%,
i consumi collettivi sono cresciuti del 4,1%, mentre le spese
in conto capitale hanno registrato una flessione del 9,3%.
Ecco di seguito una tabella con l'andamento dei conti pubblici
e del Pil negli ultimi quattro anni (in miliardi di lire correnti):
|
1994
|
1995
|
1996
|
1997
|
Indebitamento
P.A:
|
150.150
|
136.376
|
125.148
|
52.220
|
Debito
pubblico:
|
2.047.274
|
2.201.301
|
2.322.167
|
2.372.212
|
Pil:
|
1.638.666
|
1.772.254
|
1.872.635
|
1.950.680
|
|
|
|
|
|
Indebitamento/Pil:
|
9,2%
|
7,7%
|
6,7%
|
2,7%
|
Debito/Pil:
|
124,9%
|
124,2%
|
124,0%
|
121,6%.
|
Anche per l'inflazione l'Italia e' in regola con i parametri
fissati a Maastricht per partecipare alla moneta unica. Nel
'97 l'indice medio dei prezzi al consumo, armonizzato in base
ai criteri Ue, e' risultato in crescita dell'1,9%.
Un tasso di inflazione ampiamente in regola perche', in base
al trattato, non si puo' superare di oltre un punto e mezzo
percentuale quello dei tre paesi 'migliori'.
Questi sono stati Irlanda, Austria e Finlandia, con un tasso
medio dell'1,2%. Quindi la soglia limite per l'inflazione risulta
fissata al 2,7%; ampiamente sotto il tetto fissato da Maastricht
per la moneta unica. Questo risultato non e' frutto di trucchi
contabili ma di 'conti puliti' dice il direttore generale dell'Istat
Paolo Garonna.
''Non ci possono piu' essere trucchi contabili'', perche',
ha spiegato Garonna, il lavoro fatto all'Eurostat nei mesi scorsi
fa si' che ''non ci possono piu' essere ambiguita' e incertezze
su come le diverse poste sono calcolate nel bilancio pubblico
dei diversi paesi europei''. E ha aggiunto che ''e' significativa
la qualita' e la confrontabilita' delle nostre cifre con quelle
degli altri paesi europei''.