Governare l'immigrazione
I flussi migratori verso i paesi occidentali rappresentano
un fenomeno strutturale di non breve periodo. Non riconoscere
questo fatto sarebbe un imperdonabile errore di prospettiva.
Va dunque colmato il ritardo accumulato nel predisporre una
politica per l'immigrazione, assumendo così la funzione
che ci spetta rispetto alla nostra tradizione storica e al ruolo
ponte dell'Italia, specialmente con i paesi dell'altra sponda
del Mediterraneo.
L'attuale politica per l'immigrazione ha generato irregolarità
e clandestinità in settori sempre più ampi della
popolazione immigrata e ha impedito un effettivo processo di
inserimento per gli immigrati e le loro famiglie.
Il tema dell'immigrazione va invece affrontato in un quadro
di cooperazione e di concertazione con i paesi di origine, non
solo in materia migratoria, ma anche nel campo econonomico-commerciale
e nelle politiche di sostegno allo sviluppo, coordinando e gestendo
la politica sull'immigrazione in modo tale da trasformarla da
problema di 'ordine pubblico' in parte integrante delle condizioni
per il vivere civile.
Le misure da adottare complessivamente nel tempo sono:
- tutelare i diritti fondamentali della persona a prescindere
dalla legalità del soggiorno, e riconoscere agli immigrati
regolari i diritti civili;
- disciplinare la materia dei permessi di soggiorno in modo
da consentire la convertibilità e da assicurare un giudizio
capace di valutare la congruità dei provvedimenti;
- introdurre una disciplina delle espulsioni che superi
le attuali insufficienze e garantisca il controllo giurisdizionale;
- rifinanziare la legge sulla immigrazione;
- definire nuovi strumenti di lotta contro la criminalità
e il traffico illegale di manodopera, di donne, di bambini;
- articolare su quattro livelli la regolazione dei flussi
migratori:
- programmare i flussi, tenendo anche conto delle necessità
di ricongiungimento familiare;
- prevedere meccanismi che favoriscano per talune attività
l'incontro diretto tra domanda e offerta e liste di prenotazione
nei paesi di provenienza;
- rendere più efficiente il controllo nel rilascio
dei visti e alle frontiere, adottando gli strumenti tecnici
più avanzati per consentire il collegamento di tutti
gli uffici pubblici coinvolti;
- controllare le frontiere e realizzare alle frontiere i
centri di orientamento;
- realizzare condizioni di collaborazione con i paesi di
provenienza, anche per favorire il rimpatrio ove necessario;
- istituire strumenti di programmazione per lo sviluppo
nei paesi di origine dei migranti;
- introdurre o sostenere progetti di formazione e studio
per immigrati, prevedendo anche apposite borse di studio per
studenti universitari;
- dare piena attuazione al dettato costituzionale relativo
all'istituto dell'asilo umanitario per l'accoglimento dei profughi;
- rivedere l'attuale legislazione sulla cittadinanza.