Dei delitti e delle pene
Le nostre priorità sono:
- riconoscimento della centralità del principio di
personalità della responsabilità;
- istituzione di pene alternative alla detenzione;
- recupero della centralità del giudice;
- riduzione del carico di lavoro del giudice, distinguendo
tra giudizio dibattimentale e giudizio semplificato (per i reati
meno gravi);
- limitazione delle possibilità di appello;
- unificazione tra pretura e tribunale.
Bisogna intervenire con urgenza e priorità nella disciplina
dei delitti:
- contro la pubblica amministrazione: qui, a proposito dell'abuso
d'ufficio, bisogna distinguere fra l'illecito soltanto amministrativo
e l'abuso penalmente rilevante; inoltre bisogna distinguere
tra corruzione e concussione, introducendo la concussione ambientale,
riconducendo la concussione alla tipologia dell'estorsione e
promuovendo incentivi per rompere il patto criminoso tra privato
e pubblico ufficiale nel caso della corruzione.
- associativi: occorrerà definire meglio le forme
di partecipazione all'associazione delittuosa;
- contro il patrimonio: qui si devono aggiornare i criteri
di tutela del patrimonio, ormai non più attuali; si dovrà
poi concentrare l'attenzione sulla microcriminalità,
soprattutto nelle aree urbane; si dovrà intervenire sui
temi del diritto penale dell'economia.
Altri mutamenti prioritari da introdurre nella giustizia penale
riguardano i seguenti punti:
- introduzione e valorizzazione di sanzioni alternative
alla pena detentiva;
- recupero del principio di personalità della responsabilità
penale mediante il riconoscimento della centralità del
principio di colpevolezza, anche con riferimento alla disciplina
del concorso di persona nel reato;
- maggiore specificazione della disciplina del concorso
di persone al reato;
- introduzione di una forma di responsabilità penale
della persona giuridica, ad esempio per i reati connessi alla
politica di impresa.
Oltre al problema della lentezza dei processi, vi è
anche quello dello spostamento del baricentro del procedimento
verso le indagini preliminari del pubblico ministero e la custodia
cautelare. Bisogna recuperare la centralità del ruolo
del giudice e del giudizio. Prioritaria è in ogni caso
la riduzione del carico giudiziario, che può essere ottenuta
creando due circuiti differenziati: per i reati più gravi
e per la giustizia penale minore, che può essere affidata
al giudice di pace snellendo le forme processuali e riducendo
gli interventi penali tramite forme di composizione bonaria,
diverse forme di risarcimento e di riparazione dell'offesa.
Queste misure possono essere applicate a casi di ingiurie, minacce,
lesioni lievi, risse, reati contravvenzionali o patrimoniali
di scarsa entità, ecc.
Per deflazionare il dibattimento dinanzi al giudice collegiale
e portarlo a dimensioni sopportabili, bisogna limitarlo ai casi
in cui l'imputato si avvale del diritto di chiedere l'accertamento
della prova mediante il sistema accusatorio, o al caso di certi
reati particolarmente gravi. In caso contrario, il giudizio
sarà semplificato e condotto davanti al giudice; a questo
proposito verrà introdotta la figura del giudice monocratico
in primo grado e verranno unificati preture e tribunali.
Il patteggiamento deve essere razionalizzato: l'accordo tra
le parti deve intervenire nel corso delle indagini o al massimo
prima della conclusione dell'udienza preliminare.
L'alternativa fondamentale è dunque quella tra giudizio
dibattimentale e giudizio semplificato, il primo su richiesta
o per certi tipi di reati, il secondo automatico.
Il nuovo sistema accusatorio non ha intaccato il sistema delle
impugnazioni, pensato per il sistema inquisitorio precedente.
Date le caratteristiche del nuovo sistema, l'appello dovrebbe
essere limitato alla prospettazione della violazione di regole
procedurali e di valutazione; nel caso del giudizio semplificato,
l'appello potrebbe essere limitato alle condanne senza sospensione
condizionale della pena. Anche il ricorso in Cassazione dovrebbe
essere limitato e riportato alla sua vera funzione: il controllo
di legittimità sulla violazione delle norme penali e
processuali e non di terzo grado di giudizio di merito come
di fatto avviene oggi. La custodia cautelare dovrà attuarsi
in circuito separato da quello dell'espiazione di pena.
Ciò ha delle conseguenze anche per l'esecuzione della
pena, che potrà essere anticipata sotto forma di custodia
cautelare (o di sua prosecuzione se già in atto) dopo
condanne di primo grado superiori a 5-10 anni, con una serie
di garanzie aggiuntive per l'imputato. L'anticipazione verrebbe
sospesa in caso di ammissibilità dell'appello.
In ogni caso, il rafforzamento del ruolo della difesa non va
affrontato diminuendo i poteri del pubblico ministero, ma accentuando
il suo ruolo e la posizione di terzietà dell'organo giurisdizionale.
Andrà inoltre ripensato globalmente il sistema penale,
processuale e quello del trattamento e della rieducazione dei
minori, anche nell'ambito di una revisione generale dell'ordinamento
giudiziario minorile, che tenga conto, tra l'altro, della territorializzazione
dei servizi.