San Donato Milanese,
18 settembre 1998
Caro Prodi,
ho letto l'intervista a Bassolino riportata sul Corriere di
oggi in cui ho colto diverse suggestioni. Al di là delle
ricette proposte - Patto per lo sviluppo, Conferenza programmattica
per rilanciare l'alleanza elettorale dell'ulivo - si coglie
un'ansia, un affanno di cui Bassolino si fa interprete: occorre
rilanciare il patto che è a fondamento dell'avventura
e del successo elettorale del 1996 e riproporsi al Paese con
alcuni obiettivi forti e con l'idea di una strategia di lungo
respiro.
Occorre accompagnare
gli sforzi, pur necessari, di ordinaria amministrazione con
obiettivi "forti" paragonabili all'ingresso nell'Euro.
Per concertare
obiettivi "forti" è necessario però riscoprire
le ragioni del nostro progetto culturale e politico e questo
non si può ottenere se non riscrivendo il patto su nuove
basi di coesione tra le diverse forze politiche che compongono
l'Ulivo in grado di dare vita finalmente ad un nuovo soggetto
politico che non sia semplicemente la somma delle diverse identità
che lo compongono.
E allora, caro
Romano, riproponi Tu un'iniziativa forte in grado di creare
discontinuità rispetto all'inerzia dimostrata dai partiti.
Vedrai che il popolo degli ulivisti non resterà a guardare.
Cordiali
saluti.
Domenico Dosa