L'aria che respiriamo
Insieme all'acqua, l'aria costituisce l'altro elemento indispensabile
alla vita. E, più dell'acqua, esso risulta compromesso
da numerosi fattori che sono, per loro natura, difficili da
tenere sotto controllo. Per questo, é necessario uno
sforzo superiore a quello sino ad oggi profuso, non solo per
ridurre il livello di degrado di questa essenziale componente
dell'ambiente ma anche per contenere i rischi per la salute
dell'uomo, ormai scientificamente documentati.
Accanto a tradizionali fattori di inquinamento (industrie,
veicoli ed impianti termici) occorre considerare fenomeni nuovi,
ma non per questo meno allarmanti, quali l'inquinamento transfrontaliero,
quello della ozonosfera e quello da rumore, solo di recente
oggetto di attenzione da parte del legislatore. Per ciascuno
di essi è necessaria una politica che cerchi di superare
i limiti della legislazione vigente e le carenze della sua applicazione.
Si propone quindi di:
- attivare anche sul piano nazionale quelle misure di contenimento
dell'effetto serra che sono al centro delle politiche ambientali
mondiali, in particolare mirando ad eliminare nel più
breve tempo possibile l'impiego dei clorofluorocarburi (CFC);
- controllare il livello delle emissioni di biossido di
carbonio, dovute principalmente ai mezzi di trasporto. A tal
fine potrebbe essere introdotta in un sistema di imposte comuni
europeo e quindi non penalizzanti per la competitività
delle imprese, una tassa combinata sugli ossidi di carbonio/energia
(vedi "Chi inquina paga");
- controllare le emissioni di metano dovute principalmente
al settore energetico (fughe di gas naturale) e al settore rifiuti;
- attuare le normative vigenti (ad esempio il DPR 203/88)
in tema di emissioni da impianti industriali. Su questo tipo
di emissioni il controllo esercitato é stato sino ad
ora rivolto ad aspetti meramente formali (il possesso dell'autorizzazione)
senza poter verificare, invece, il dato più importante,
quello dell'inquinamento atmosferico;
- attuare le leggi in materia di inquinamento da impianti
termici, ad esempio la legge che, abbinando il concetto di risparmio
energetico a quello di lotta all'inquinamento atmosferico, incentiva
la trasformazione degli impianti funzionanti ad energia pulita.
E' qui opportuno intervenire con il riconoscimento di incentivi
o di benefici fiscali a chi modifichi gli impianti o esegua
gli interventi di manutenzione indispensabili al buon funzionamento
degli stessi;
- attuare la recente legge quadro sul rumore (28/10/95,
n. 447), sia attraverso la tempestiva emanazione della normativa
(tecnica ed amministrativa) di esecuzione (in assenza della
quale la legge non può funzionare), sia con l'adempimento
degli obblighi di pianificazione della bonifica acustica e con
la previsione della relativa copertura finanziaria;
- dare attuazione alla normativa esistente sull'inquinamento
transfrontaliero e di protezione dell'ozonosfera, promuovendo
anche forme di collaborazione internazionale, senza le quali
qualsiasi intervento nazionale rischia di rivelarsi insufficiente.