Come tassare il reddito d'impresa
La tassazione del reddito d'impresa ha bisogno di una ampia
e radicale riforma. Il sistema attuale discrimina infatti in
funzione della scelta della forma legale (società di
capitali, società di persone e imprese individuali);
non è neutrale nei confronti delle decisioni finanziarie
e di investimento delle imprese; favorisce il finanziamento
con capitale di debito rispetto al capitale di rischio; spinge
a concentrare gli utili all'estero (dove le aliquote sono più
basse) e i costi in Italia (dove le aliquote sono più
elevate).
La nostra proposta di riforma ha lo scopo di:
- stimolare la capitalizzazione delle imprese e la loro
quotazione sul mercato;
- rimuovere l'attuale incentivo a localizzare all'estero
gli utili di impresa e gli stessi investimenti produttivi;
- garantire una maggiore uniformità nella tassazione
dei redditi da capitale, evitando, come ora accade, che essa
incentivi gli investimenti finanziari rispetto a quelli direttamente
produttivi.
Riteniamo percorribile la via della suddivisione del reddito
di impresa in due componenti da sottoporre a diversa imposizione:
il "reddito da capitale imputato", ottenuto applicando al capitale
proprio investito nell'impresa un tasso di interesse di mercato
e il reddito "residuo". Il primo è tassato con la stessa
aliquota di imposta a cui sono assoggettati i redditi delle
attività finanziarie; il secondo è sottoposto
a IRPEG o IRPEF a seconda della natura giuridica della società.