
Gli
Interventi
Intervento
dellOn. Sergio Mattarella
Potere
e libertà
LOn.
Sergio Mattarella si pone la domanda In cosa stanno mutando
potere e libertà Sottoponendo alla attenzione dei relatori degli
spunti. Il rapporto tra potere e libertà non può prescindere
da un interrogativo di fondo intorno ai due termini: quale potere
e quale libertà.
Senza
un recupero sul piano dei valori, della crisi culturale nessun
meccanismo istituzionale potrebbe ristabilire un nuovo corretto
rapporto potere-libertà che ridia legittimità autentica ed autorevolezza
nellesercizio del potere in quanto funzionale allo sviluppo
delle libertà di tutti. Le istituzioni politiche non sono organizzazioni
aziendali : i problemi della convivenza non sono mai soltanto
tecnici, coinvolgono sempre dei valori.
Occorre
trovare nuovi meccanismi di controllo sul potere: il limite
temporale, il limite dei compiti attribuitigli, la sua suddivisione
in poteri distinti, la sua sottoposizione alla legge, ma anche
nuovi meccanismi che impediscano il trasferimento del potere
in altra sede ed in altri luoghi come il potere "incontrollabile"
dei mass-media.
Nella
storia il potere è stato sia lespressione di una forza
imposta dalla somma di tante paure che la regola posta a garanzia
di tante libertà. Lo stato ha subito in questi anni una duplice
positiva erosione del suo potere sia in direzione degli organi
sovranazionali, anzitutto la Comunità Europea sia in direzione
dei singoli e delle formazioni sociali oltre che dalle autonomie
territoriali.
E
quindi mutata lampiezza del potere, ma anche la sua natura:
lautonomia di governo territoriale la crescita della sfera
di cittadinanza hanno eroso la quantità di potere dello stato.
Ne stanno cambiando anche la natura Bobbio ha scritto dello
stato poliarchico in cui la sfera politica si allarga oltre
lo stato apparato.
Matteucci
parla di stato post moderno definibile come sistema. Roberto
Ruffilli scriveva di rapporti sempre più sistematici sempre
più interdipendenti.
Questo
processo è frutto di decenni di democrazia e costituisce un
accrescimento della convivenza. Richiede una nuova sintesi,
una nuova mediazione istituzionale, un nuovo patto.
Anche
a questo si collega la richiesta di una pubblica amministrazione
più efficiente nel rendere i servizi al cittadino ma anche meno
impersonale e quindi, in qualche parte, sostituibile con strutture
di volontariato.
Si tratta
di unaspirazione a mutare il rapporto con il potere che
più che il volto del capo dello stato o del Primo Ministro,
ha di frequente, il volto dellimpiegato delle poste o
del medico del servizio sanitario.
La libertà
non è un bene divisibile perché ciascuno non può essere libero
in parte sì ed in parte no, ma anche perché non si liberi per
davvero a Torino se non lo si è anche a Catanzaro ed anche oltre.
Come dimostra lepocale fenomeno dellimmigrazione.
La fondamentale mancanza della libertà formale e sostanziale
in paesi lontani può condizionare le aspettative ed i desideri
della gente del nostro come degli altri paesi europei.
La crisi
della rappresentanza è indissolubilmente legata ad una crisi
culturale ed etica.
Lelemento
umano tende a rinchiudersi in tante solitudini ognuna convinta
erroneamente - della sua autosufficienza. Il virtuale può sostituirsi
al reale senza che di questo si abbia consapevolezza.
Una
società può diventare non una comunità ma una somma di solitudini,
con il pericolo del rispetto del potere non in quanto giusto
o condiviso ma in quanto conveniente. Le tante insicurezze attuali,
di lavoro di garanzie sociali, di precarietà dello sviluppo
non solo sono percepite dai cittadini come una contingenza difficile,
ma stanno generando unapprensione più profonda e sconcertante.
Può
esserci il rischio che essi decidano di barattare un poco della
propria libertà pensando di ricavarne in cambio una maggiore
tranquillità e sicurezza. Esiste il rischio di una "democrazia
del pubblico": quella in cui i cittadini si atteggiano
nel rapporto con la politica come il pubblico nei confronti
di una rappresentazione.
E
un rischio moltiplicato dalla nuova ampia disponibilità di comunicazioni
in tempo reale.
Ponendo
contestualmente i cittadini tante singole domande sul trattamento
fiscale sulloccupazione e sulle pensioni e così via, si
darebbe loro lillusione di una più ampia disponibilità
ma verrebbe loro sottratta la valutazione complessiva dei problemi:
la sintesi.
Il vero
potere di scelta: quello politico. Potere che potrebbe orientare
un trasferimento della rappresentanza su figure nate da circuito
mediatico.
E
un rischio sempre esistito, ma oggi si è ingigantito
Il dibattito
può ad avanzare su questa strada, sarebbe già un buon risultato
se si riuscisse a fare acquisire la consapevolezza di queste
necessità e un nuovo senso di vigilanza ai cittadini di questo
paese .
Le condizioni
di libertà in questo paese non sono mai un dato acquisito per
sempre: costituiscono, al contrario, un equilibrio dinamico
che va continuamente sollecitato e consolidato.
Pagina
Precedente
Home
Page