| Tesi n° 81 La cultura
        come risorsa
 
  
 L'Italia possiede un ingente patrimonio storico e artistico, la cui tutela è prescritta
        dall'articolo 9 della Costituzione, che inoltre indica l'obiettivo di promuovere lo
        "sviluppo della cultura". La tutela del patrimonio non può dunque essere
        l'unica funzione delle istituzioni pubbliche, che devono anche svolgere una funzione di
        promozione della cultura generale del Paese ed individuale di tutti i cittadini.
 Il settore della cultura deve divenire anche
        strumento per la promozione individuale e collettiva e fattore importantissimo di coesione
        sociale, oltreché per farsi operatore attivo dei meccanismi di sviluppo economico. Bisogna pensare la cultura non più in
        termini settoriali e secondo uno schema frammentato, ma come sistema complesso e
        interrelato, in cui diverse tipologie di prodotto e diverse modalità di consumo
        concorrono in un'azione di promozione reciproca. E' perciò importante ripensare e
        riqualificare l'intervento pubblico, mettendo ordine e facendo chiarezza nel complesso
        sistema istituzionale che si occupa delle politiche per la cultura: oggi quattro soggetti
        istituzionali - lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni - con altrettanti livelli
        amministrativi si ripartiscono il ruolo pubblico nel campo della cultura, spesso non
        comunicando tra loro e dando luogo a vere e proprie sovrapposizioni o, al contrario, a
        vistose lacune nell'intervento. Per fare della cultura una vera risorsa
        occorre:  - Affiancare nuove professionalità
        scientifiche, organizzative e gestionali alle competenze e professionalità esistenti,
        trattando la cultura come una grande risorsa per lo sviluppo economico del paese e per la
        creazione di nuova occupazione. - Promuovere la diffusione della cultura
        presso nuove fasce di consumatori, soprattutto giovani, per restituire al patrimonio
        culturale quella finalità educativa che gli è propria ed essenziale. - Sostenere e promuovere le realtà e le
        esperienze locali nei differenti contesti che contribuiscono a formare la complessa
        identità culturale italiana. - Realizzare politiche efficaci per l'alta
        formazione, per l'eccellenza, per l'innovazione e per la sperimentazione. - Integrare ed equilibrare le competenze
        di Stato, Regioni ed autonomie locali: maggiori competenze alle Regioni e alle autonomie
        locali per la produzione, promozione e distribuzione delle attività culturali. - Aprire al reperimento e
        all'utilizzazione di risorse private (anche attraverso la riforma della figura giuridica
        di enti e istituzioni culturali, laddove appaia opportuno), non solo nelle forme del
        neo-mecenatismo (sponsorizzazioni, defiscalizzazioni, etc.), ma anche attraverso incentivi
        all'investimento nelle infrastrutture della produzione culturale. Per quanto riguarda lo spettacolo
        occorrono nuove leggi di settore, laddove non ci sono - teatro, musica - e la revisione
        della legge sul cinema attualmente bloccata da troppi impacci burocratici. Va inoltre
        riformato l'attuale finanziamento pubblico per lo spettacolo, prevedendo un sistema misto
        Stato-Regioni. |