Il programma de L'Ulivo
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Tesi n° 76
Garantire i diritti dei minori


La Costituzione assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La Convenzione dell'O.N.U. sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata dall'Italia nel 1991, stabilisce che il fanciullo deve crescere in un ambiente familiare, in un clima di felicità, amore e comprensione; che occorre prepararlo ad avere un pieno sviluppo individuale nella società, ed educarlo nello spirito degli ideali proclamati dalla Carta delle Nazioni Unite: pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza e solidarietà.

Per attuare i diritti dei minori previsti dalla Costituzione e dalla Convenzione, é necessario riesaminare l'intero ordinamento giuridico, allo scopo di eliminare o aggiornare le norme incompatibili con tali principi e di adeguare il quadro normativo in conformità alle esigenze e alla sensibilità di una società moderna e progredita.

Vanno quindi rapidamente esaminate, coordinate, discusse ed approvate le proposte di legge giacenti in Parlamento per un nuovo "statuto del minore". Lo "statuto" deve riguardare sia gli aspetti giuridici (civile, penale, processuale e dell'ordinamento giudiziario) sia gli aspetti amministrativi e sociali (scuola, formazione professionale, lavoro, sport e tempo libero).

Garantire i diritti dei minori significa infatti:

- attuare misure di sostegno alle famiglie che, per ragioni di ordine economico o sociale, non sono in grado di assolvere adeguatamente al proprio compito primario, relativo al mantenimento, all'educazione e all'istruzione dei figli, in particolare con strumenti per combattere in modo efficace il preoccupante fenomeno dell'abbandono scolastico;

- promuovere l'educazione alla salute e diffondere l'attenzione ai valori e all'importanza delle pratiche sportive;

- prevenire e rimuovere le numerose forme di disagio che si frappongono ad un pieno sviluppo della personalità, con interventi che riguardano le situazioni di separazione dei genitori, le situazioni di violenza ed abuso, i minori che vengono coinvolti dalla criminalità organizzata, i minori che hanno a che fare con le istituzioni carcerarie.

Particolare cura deve essere posta (anche con opportune modifiche alla legge 184/83 sull'adozione) per prevenire o scoprire tempestivamente le situazioni di abbandono, per ridurre la piaga dei ricoveri in istituto e favorire, in termini di rapidità, onestà e sicurezza, le coppie intenzionate ad adottare minorenni all'estero, riaffermando - in ogni caso - la preminenza dell'interesse del bambino sulle aspirazioni degli adulti. Va promosso l'affido; va favorito il mantenimento delle responsabilità di entrambi i genitori in caso di separazione o divorzio (assicurando il corretto esercizio della potestà genitoria e dei diritti di visita e la puntale corresponsione degli assegni di mantenimento dei figli).

Vanno contrastate le tendenze della criminalità organizzata che sfrutta l'inesperienza, la mancanza di impegno scolastico, lo stato di bisogno economico per arruolare i minori: si può intervenire sulle norme penali, introducendo nuove figure di reato e inasprendo le pene nei confronti degli adulti che inducono i minorenni a commettere delitti; ma soprattutto occorre agire sul piano preventivo.

Va data soluzione alla drammatica situazione dei carceri minorili, anche attuando le misure alternative alla detenzione previste dalla legge. Vanno incrementate le forme di collaborazione tra servizi territoriali e giustizia minorile (vedi "Accelerare la giustizia civile" e "Dei delitti e delle pene").