Tesi n° 68
Far crescere
l'Università per far crescere il Paese

Solo Portogallo e Turchia, in Europa, hanno una quota di laureati inferiore a quella
dell'Italia. Il sistema universitario italiano va profondamente riformato e, a questo
scopo, bisogna intervenire su alcuni aspetti:
- il completamento e lo sviluppo
dell'autonomia dell'università;
- le modalità di sostentamento
dell'università;
- la normativa sugli ordinamenti didattici
e la riorganizzazione dei percorsi formativi e professionali (anche in relazione al valore
legale dei titoli di studio);
I principali obiettivi del programma
sull'università sono:
- attribuire una reale autonomia
decisionale, finanziaria, gestionale e organizzativa ai singoli atenei;
- eliminare quei caratteri elitari che
caratterizzano di fatto ancora oggi l'istruzione universitaria, creando così le
condizioni per una concreta eguaglianza di opportunità per tutti;
- istituire un sistema di valutazione dei
risultati delle strutture, gestito da una Agenzia che sia soggetto terzo rispetto a
governo e autonomie universitarie, come stimolo all'innovazione, al miglioramento e per
orientare le scelte di investimento e di incentivazione del governo e in prospettiva delle
Regioni e le scelte di tutti i soggetti che entrano in relazione con l'università.
Il nuovo modello di università implica i
seguenti interventi:
- Forte mobilitazione di risorse, anche
differenziando le fonti di entrata, e decisa trasformazione di modelli e di culture nelle
istituzioni esistenti e in quelle da costruire. In particolare, bisogna realizzare
l'obiettivo 'europeo' di portare alla laurea 350.000-400.000 studenti all'anno (contro i
100.000 attuali). Ciò significa avere due milioni di allievi, a vario titolo (contro i
formali 1.600.000 di oggi).
- Rivedere il modo di regolare gli
accessi:
- gli studenti "capaci, meritevoli e
privi di mezzi" devono essere messi in grado di accedere all'università con un
sistema misto di borse di studio e di prestiti;
- il legislatore delibera il principio del
numero programmato per tutta l'istituzione universitaria;
- un meccanismo di preferenze espresse e
di graduatorie assicura a ciascun candidato l'ammissione in una delle sedi universitarie.
- Riformare le modalità di selezione dei
docenti, separando i posti (lasciati alle decisioni autonome delle università) dalla
certificazione delle capacità dei candidati.
- Diffondere la cultura della valutazione
a tutti i livelli dell'università (la "qualità totale" deve essere realizzata
anche nell'università), facendo in modo che le risorse finanziarie dello Stato siano
distribuite tra gli atenei (e all'interno di un ateneo tra le facoltà) sulla base di
criteri di produttività scientifica e didattica, di qualità dei servizi, di efficienza,
e tenendo inoltre in considerazione i rapporti docenti-studenti, docenti-laureati, non
docenti-studenti, non docenti-laureati. |