Tesi n° 65
Ricostruire la città
costruita: una politica per le città
 L'impegno inderogabile da assumere è quello della
vivibilità delle città. Molte delle nostre città sono invece esempi di città
invivibili: gli spostamenti sono difficili, i servizi pubblici poco efficienti, i centri
storici sottoposti a scempio, il verde e gli spazi di socialità carenti, le periferie
sempre più degradate e senza identità.
Occorre cambiare radicalmente direzione:
é prioritario recuperare, riusare, riqualificare l'esistente (piuttosto che continuare a
costruire), conservare il patrimonio artistico e monumentale dei centri storici,
riqualificare e valorizzare le periferie, ripristinare gli ambienti naturali - giardini,
orti botanici, parchi di conservazione o agricoli - anche nei centri urbani. Ricostruire
la città costruita, come nell'esperienza di alcune amministrazioni locali, in modo da
riqualificare la città, promuovendo luoghi e spazi per la comunità.
Di importanza dominante è in questo senso
affrontare il problema drammatico delle periferie (dove si concentra il maggiore malessere
di vita del nostro paese), con interventi sui servizi, le infrastrutture, il verde
pubblico; sul patrimonio abitativo pubblico e privato, con la manutenzione delle zone
comuni.
Per migliorare la qualità della nostra
vita urbana alcune azioni sono prioritarie:
- Un'azione di ripristino delle regole e
di riordino e riformulazione degli strumenti per il governo urbanistico della città e
dell'intero territorio. Occorre una nuova legge urbanistica che sostituisca la legge 1150
del 1942 e che, nel quadro dell'attività legislativa svolta dalle Regioni, introduca
alcuni principi generali su condizioni e caratteri della pianificazione, sul sistema delle
garanzie, sull'efficacia degli atti di pianificazione. Si deve trattare cioè di una
legge-quadro che ridefinisca procedure di formazione delle decisioni, ruoli, funzioni,
strumenti operativi, priorità capaci di riportare sotto il controllo degli organismi
democratici la determinazione del volto delle nostre città, la qualità della vita delle
popolazioni. Una legge urbanistica che semplifichi e snellisca le procedure e che
definisca un nuovo regime dei suoli, chiaro negli obiettivi ed incensurabile dal punto di
vista costituzionale.
- Il lancio di un piano di opere di
"pubblica utilità" che rovesci la tradizionale politica cementificatoria delle
opere pubbliche e che, mettendo in campo anche finanziamenti privati o recuperando fondi
pubblici inutilizzati, miri al restauro, alla manutenzione, al recupero territoriale e
urbano.
- Una politica che cambi rotta rispetto ad
un passato nel quale il problema dell'illegalità e dell'abusivismo edilizio é stato
affrontato con la pratica dei condoni edilizi, che sono invece assolutamente da rigettare.
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