Tesi n° 58
Conservare la
biodiversità

Conservare la biodiversità significa conservare la diversità della specie e degli
ecosistemi, la diversità genetica all'interno di una specie a garanzia della capacità di
evoluzione e di adattamento. La salvaguardia degli habitat naturali, delle specie animali
e vegetali é stata assunta tra gli obiettivi centrali di politica ambientale dalla
Conferenza di Rio e anche dalla Comunità europea (ad esempio con la Direttiva
"Habitat" che si faceva carico di istituire una serie di spazi terrestri e
acquatici protetti per salvaguardare dalla minaccia di estinzione le diversità biologiche
e dal degrado i loro ambienti).Il
nostro Paese ha formalmente dato esecuzione a questi impegni in modo particolare con la
legge quadro sulle aree protette, che mira a destinare il 10% del territorio nazionale a
Parco.
La legge si pone infatti come scopi
prioritari alcune priorità che stanno al centro del presente programma ambientale:
- la conservazione di specie animali e
vegetali, di associazioni forestali, di singolarità geologiche, di formazioni
paleontologiche, di comunità biologiche, di biotipi, di valori scenici e panoramici, di
processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici;
- l'applicazione di metodi di gestione e
di restauro ambientale allo scopo di favorire l'integrazione fra esseri umani e ambiente
anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e
architettonici e dell'attività agro-silvo-pastorale tradizionale;
- la sperimentazione di attività
produttive compatibili;
- la promozione di attività educative,
formative e ricreative.
In conformità con questi principi é
quindi necessario:
- Portare a piena attuazione l'obiettivo
della legge sulle "aree protette". Bisogna quindi procedere nel breve periodo
allo sblocco dei finanziamenti per i nuovi parchi nazionali e per i parchi regionali del
1° Programma triennale, all'adeguamento normativo e finanziario della legge quadro per i
parchi storici, al sostegno alle Regioni per i parchi regionali, all'accelerazione
dell'istituzione di nuovi parchi nazionali e delle riserve marine; alla messa a punto
della strumentazione prevista dalla legge quadro (carte nazionali, coordinamenti, statuti,
regolamenti, direttori, etc.).
Un piano di interventi nella gestione
delle aree protette può avere anche significativi effetti occupazionali nei settori
dell'agricoltura, del turismo, del rimboschimento e della vigilanza.
- Affrontare il tema del maltrattamento
degli animali, pervenendo alla applicazione concreta delle positive leggi esistenti sulla
prevenzione del randagismo, con una severa disciplina della sperimentazione sugli animali;
applicando le direttive europee. |