Tesi n° 51
L'informazione

Un sistema dell'informazione e della comunicazione libero e pluralista è una condizione
essenziale per la democrazia.Per
questo sono necessarie nuove regole, che evitino il riformarsi nel prossimo futuro di
situazioni di assenza di regole che hanno negativamente segnato questi anni; regole,
soprattutto, che siano adeguate ai nuovi sviluppi tecnologici e all'avvento delle
strategie multimediali che caratterizzano la "società dell'informazione".
Società dell'informazione significa
innanzitutto nuove possibilità per gli individui di formarsi, divertirsi, comunicare tra
loro in un ambito sempre più aperto al mondo. A questo fine è necessario il pluralismo
sia delle fonti di informazione, sia dei sistemi di comunicazione e distribuzione,
liberando tutte le risorse finanziarie che sono oggi vincolate all'esistenza dei monopoli.
Il settore radiotelevisivo italiano opera
in una situazione di sostanziale duopolio (Rai-Fininvest), che rende estremamente
difficile l'ingresso di nuovi operatori. Un mercato, per altro, troppo piccolo per
permettere la crescita di statura sul mercato globale.
E' pertanto necessario, da una parte,
aprire il mercato interno ad una maggiore concorrenza e dall'altra operare verso una sua
integrazione nel mercato unico europeo ed in quello globale.
Qualsiasi intervento sul settore
radiotelevisivo deve essere improntato chiaramente al principio che, dato il rapidissimo
mutare dello scenario tecnologico, non può essere inserita alcuna forma di
cristallizzazione delle tecnologie.
Gli obiettivi di intervento sono:
- Promuovere il superamento del duopolio
di fatto anche dando al paese accesso alla più ampia offerta di servizi da tutto il
mondo. Obiettivo finale é consentire ad ogni editore di avere un solo canale generalista
via etere terrestre e di cedere quelli in più. Su mezzi diversi dall'etere potrà invece
avere un numero illimitato di canali tematici. La situazione potrà poi essere cambiata
all'avvento della TV digitale. Occorre comunque un controllo - sia sulle concentrazioni
proprietarie sia sulle quote di mercato - che garantisca una situazione di effettiva
concorrenza.
L'obiettivo intermedio consiste nella
contestuale cessione di una delle reti generaliste da parte sia della RAI che di Fininvest
e nell'apertura ad altre forme di offerta televisiva.
- Ridefinire i compiti del servizio
pubblico in termini di promozione del pluralismo, della sperimentazione della
valorizzazione delle nostre identità. Una precisa motivazione del servizio pubblico va
trovata nel sostenere i diritti e il pluralismo culturale e quello politico.
Il servizio pubblico può e deve operare a
livelli competitivi e di qualità elevatissima, deve dare spazio alla formazione, al
paesaggio, all'arte, al dibattito politico, alla partecipazione di ciò che è locale, al
commento dei fatti nostri e del mondo, deve qualificarsi per la attenzione che deve
prestare alla valorizzazione dei talenti, dei giovani, del nuovo.
Il canone annuo coprirà i costi del
servizio pubblico. In questo contesto a regime la rete generalista della RAI potrà
competere sul libero mercato della pubblicità solo per una parte del proprio tempo
nell'ambito di limitazioni specifiche sulla quantità e sul tipo di ricavo pubblicitario.
- Per il superamento del duopolio è anche
necessario uno sforzo di promozione della concorrenza nel settore allargato TV-telefonia.
E' necessaria una Autorità che specializzi in due direzioni: una è rappresentata
dall'insieme delle infrastrutture di teleradiodiffusione e di telecomunicazione, l'altra
dagli aspetti editoriali.
- Stimolare l'internazionalizzazione:
tutto il sistema radiotelevisivo deve essere spinto ad operare sul mercato globale ed in
particolare la RAI. L'internazionalizzazione della RAI deve avvenire prima di tutto sul
fronte della distribuzione offrendo nuovi sbocchi sui grandi mercati, partendo da quello
europeo, ai nostri programmi, anche con grandi accordi con operatori stranieri, in
produzioni che valorizzino le nostre risorse e diversità culturali.
Le due principali linee da seguire sono
l'impostazione di canali tematici da distribuire via satellite ed orientati
all'esportazione e l'apertura delle possibilità di cambiare e di creare teleporti anche
ai grandi operatori televisivi e telefonici internazionali sulla base di condizioni di
reciprocità.
- Il rapporto con il sistema politico non
può essere definito in termini di subordinazione e condizionamento ma unicamente in
termini di indirizzo e controllo.
Perché ciò sia possibile è necessario
un nuovo statuto che recepisca le linee strategiche del servizio pubblico, e le fonti di
nomina degli organi di governo della RAI.
Il sistema di nomina che si sta delineando
in questi giorni, adatto ai periodi di transizione che stiamo vivendo, dovrà molto
probabilmente essere rivisto nel nuovo scenario qui delineato.
A regime, quando sarà superato il
duopolio, il governo della nuova RAI dovrà probabilmente passare all'Autorità
indipendente, cui spetterà nominare una commissione di garanti che sceglierà il
presidente e i consiglieri della azienda che, nell'ambito degli obiettivi e delle risorse
loro assegnate, dovranno poter operare in piena autonomia. |