Tesi n° 50
La creazione e
la crescita di imprese innovative
Sia l'aumento del reddito individuale medio (col quale cresce la differenziazione dei
bisogni), sia lo sviluppo dell'elettronica e dell'informatica (che ha ridotto in molti
rami di attività la soglia critica della quantità che può essere prodotta
economicamente) hanno reso possibile, negli ultimi decenni, una espansione degli spazi per
le piccole imprese.Ciò non di
meno, lo sviluppo delle piccole imprese incontra particolari difficoltà, riconducibili in
generale ai seguenti elementi: i costi generali relativamente elevati; difficoltà
d'introdurre innovazioni che richiedono laboratori, anche solo per l'adattamento di
innovazioni già note; difficoltà di vendere nei mercati esteri; difficoltà di ottenere
finanziamenti bancari a costi ragionevolmente bassi; difficoltà di promuovere la
formazione specifica dei lavoratori di cui le imprese hanno bisogno.
In tale situazione, le misure che possono
servire per sostenere le piccole imprese esistenti e per stimolare la nascita di nuove
aziende sono diverse:
- promozione di "incubatori di nuove
imprese" (costruzione di una struttura centrale, collegamenti con le università e
con istituti di ricerca, creazione di laboratori particolari in ogni
"incubatore");
- rafforzamento e promozione, anche con il
concorso pubblico, di consorzi fra piccole imprese per la garanzia dei fidi, nonché di
altri strumenti (fondo interbancario ecc.), capaci anche di rafforzare, soprattutto nel
Mezzogiorno, il potere contrattuale con le banche;
- rafforzamento della capacità di
consulenza e assistenza finanziaria da parte della banche locali;
- rilancio del mercato telematico per le
piccole e medie imprese;
- promozione di particolari corsi di
formazione professionale, d'intesa con le associazioni imprenditoriali;
- promozioni di distretti industriali;
- costituzione di un'Agenzia delle
innovazioni, con una struttura centrale che limiti al minimo l'apparato amministrativo e
decentri al massimo l'organizzazione dei punti di assistenza tecnica.
- pieno utilizzo dei "Fondi
strutturali europei" disponibili per le attività di ricerca e sviluppo, di
innovazione tecnologica, di trasferimento tecnologico alle imprese, per il rilancio delle
aree industriali in crisi, fondi che l'Italia utilizza ancora in modo del tutto inadeguato
rispetto alla sua rilevanza economica.
Il nostro paese corre il grave rischio di
rimanere emarginato nell'ambito dei paesi industrializzati: le sue produzioni ad alta
tecnologia rappresentano una quota troppo modesta della produzione e delle esportazioni
complessive. Tale emarginazione, che è già in atto, ma che può ulteriormente
aggravarsi, ha un duplice effetto negativo: costituisce un freno allo sviluppo della
cultura scientifica e, nel lungo periodo, rende il nostro Paese vulnerabile anche alla
concorrenza di un numero crescente di Paesi del Terzo mondo, man mano che questi riescono
a impadronirsi di certe tecnologie moderne.
Da questo punto di vista il nostro Paese
ha bisogno di rilanciare una vigorosa politica di sviluppo della ricerca scientifica,
teorica e applicata, nel cui ambito va inserita la politica volta a favorire la creazione
di piccole imprese innovative.
Questa politica riveste poi un significato
particolare per il nostro Mezzogiorno, un significato che va oltre lo sviluppo economico.
Promuovervi la creazione di piccole imprese riveste infatti un alto significato civile. La
loro crescita contribuirebbe sì a ridurre la disoccupazione - che nel Sud è
patologicamente elevata - ma contribuirebbe altresì ad aumentare il numero delle persone
capaci di autogestirsi. Diminuirebbe così il clientelismo, che costituisce un grave
ostacolo allo sviluppo civile.
Un circolo virtuoso fra una società
civile ricca e una industria ricca è stato uno degli ingredienti fondamentali del decollo
delle regioni del Nord-est italiano; quel circolo virtuoso che non c'è, almeno in misura
sufficiente, nel nostro Mezzogiorno. Costituirlo è, in ultima analisi, l'obiettivo di
fondo che qui proponiamo.
Se l'accesso al credito e, più in
generale, una profonda riforma del mercato dei capitali, da un lato, e una vigorosa
politica di sviluppo della ricerca scientifica, teorica ed applicata, dall'altro, sono le
due grandi linee d'azione sulle quali si muovono le nostre politiche, altri cinque
progetti ne completano il quadro:
- progetto internazionalizzazione: le
imprese italiane vanno spinte a operare a livello internazionale e a partecipare a
consorzi internazionali fornendo loro strumenti finanziari adeguati e capacità tecniche;
- progetto qualità: sono molte le imprese
italiane che non vendono all'estero perché non possiedono certificazioni adeguate secondo
gli standard internazionali: è necessaria pertanto una grande campagna per giungere in
tempi brevi a una qualificazione internazionale dei nostri prodotti;
- progettare verde: la difesa ambientale
è oggi un volano importante dell'innovazione ed uno dei suoi campi di azione più
promettenti. Oggi è possibile promuovere innovazioni di progetto (di cose, processi e
sistemi), cos" come di gestione, che consentono di migliorare l'impatto ambientale di
produzioni e di consumi, di ridurre il consumo di energia e materie prime e allo stesso
tempo di rafforzare la competitività internazionale dell'economia italiana. Per
conseguire tale obiettivo bisogna creare le basi necessarie alla formazione dei nuovi
progettisti di prodotti, processi e sistemi, acquisire nuovi strumenti e avviare programmi
di cooperazione tra scuola, impresa, pubblica amministrazione ed associazionismo
ambientalista, per tradurre le nuove conoscenze in un concreto beneficio per la società;
- progetto grandi lavori per il Paese: lo
sviluppo del sistema innovativo nazionale mediante i contratti per forniture e servizi,
banditi dallo Stato, è una grande opportunità di fronte al Paese. Attraverso la spesa
pubblica si deve creare la necessità, per poter vincere la gara d'appalto od effettuare
il contratto, che l'impresa sviluppi l'innovazione di prodotto o di processo richiesta;
- progetto "tirar fuori il
nuovo": dentro alle amministrazioni pubbliche, agli ospedali, alle scuole, agli
istituti per l'assistenza agli anziani vi sono una enorme quantità di innovazioni
potenziali in materia di istruzione, servizi sociali, salute, tempo libero, ambiente,
grandi costruzioni che costituiscono un altro grande sentiero innovativo del futuro. |