Tesi n° 39
Tassazione delle attività finanziarie
Una completa liberalizzazione valutaria in assenza di accordi internazionali per
armonizzare la tassazione dei redditi di capitale tende a favorire movimenti di capitali
verso le piazze finanziarie a più bassa fiscalità. Tuttavia non si può cedere al
ricatto della competizione fiscale, il cui ultimo risultato sarebbe la completa esenzione
dei redditi da capitale e la concentrazione della tassazione sui soli redditi di lavoro.
Al contrario, per evitare una crescente competizione al ribasso delle aliquote, il nostro
paese deve esercitare un ruolo attivo affinché siano individuate soluzioni coordinate a
livello internazionale.La crescente
internazionalizzazione dei mercati e la piena liberalizzazione valutaria e dei movimenti
di capitale suggeriscono di mantenere un sistema di imposizione con ritenute alla fonte a
titolo di imposta per le persone fisiche.
Ai fini di rendere agevole la tassazione
dei redditi finanziari e di semplificare gli adempimenti da parte del contribuente, la
nostra proposta concentra l'imposizione in capo agli intermediari. La qualifica di
intermediario va estesa a tutti gli operatori che custodiscono e gestiscono le attività
finanziarie delle persone fisiche.
La nostra proposte prevede che la
tassazione delle attività finanziarie sia estesa non solo agli interessi, ma anche al
risultato netto delle gestioni finanziarie. Ciò consente, con aliquote di dimensione
modesta, di tassare le plusvalenze maturate (al netto delle minusvalenze) e i proventi dei
prodotti innovativi, con effetti non distorsivi e non disincentivanti il funzionamento dei
mercati finanziari.
Le aliquote vanno tendenzialmente
uniformate, così come avviene in tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale anche per
evitare arbitraggi di natura esclusivamente fiscale. |