Tesi n° 29
L'Italia e i Paesi deboli: come aiutare lo sviluppo
La politica di cooperazione allo sviluppo rappresenta un principio essenziale nella
politica estera di un Paese civile e democratico. L'Italia non può rinunciare a questo
strumento, neppure in ragione degli scandali di passate gestioni e delle ristrettezze di
bilancio.L'azione di risanamento è
necessaria e urgente, ma vanno rimessi in moto subito gli strumenti operativi.
Contemporaneamente va varata una riforma
del settore che doti il nostro paese di strumenti adeguati alla gestione di questo
delicato aspetto della nostra politica estera.
Questa revisione implica:
- la destinazione delle azioni di
cooperazione non ai singoli governi, ma alle popolazioni ed in particolare ai gruppi più
svantaggiati e a maggiore rischio;
- la scelta di criteri di identificazione
delle aree geografiche determinata dagli interessi dei beneficiari e non da quelli dei
donatori;
- l'attivazione di processi di sviluppo
umano e sostenibile delle aree e delle popolazioni svantaggiate, piuttosto che il semplice
trasferimento di beni o la realizzazione di opere;
- l'inserimento, ove possibile, delle
iniziative di cooperazione nel contesto delle politiche e dei piani nazionali di sviluppo,
in stretto coordinamento con quanto realizzato da altre agenzie e organismi
internazionali;
- il collegamento e scambio di esperienze
tra realtà locali ed istituzionali italiane e quelle dei paesi in cui si coopera. In
questo contesto troveranno spazio anche le iniziative volte a favorire il coinvolgimento
dei cittadini immigrati provenienti dai paesi in via di sviluppo e delle loro
organizzazioni.
Sotto il profilo organizzativo, l'unica
soluzione possibile è quella di separare il momento politico dell'attività di
cooperazione da quello programmatico-operativo.
Va favorito il coordinamento fra agenzie
internazionali e organismi nazionali, nonché la progressiva comunitarizzazione della
politica di cooperazione a livello dell'Unione, in particolare per gli aiuti di emergenza
e per la politica mediterranea.
Inoltre va posto l'accento sulla
rivitalizzazione del rapporto con il mondo del volontariato e con tutte le altre strutture
che all'interno della società civile hanno dimostrato interesse e capacità a partecipare
alle attività di cooperazione (Regioni, Comuni, università, fondazioni e centri di
ricerca). |