Tesi n° 28
L'Italia e i luoghi di crisi: come aiutare la pace
L'Italia è al centro di una delle principali aree di crisi del mondo: l'arco di paesi che
va ad Est dai Balcani all'Asia Centrale ex-sovietica e a Sud dall'Africa sub-sahariana al
Mediterraneo è afflitto da sottosviluppo economico, crisi dei sistemi politici,
frammentazione etnica, dispute territoriali e sulle risorse.Le conseguenze di queste crisi strutturali ricadono
direttamente sull'Europa e sull'Italia attraverso:
- proliferazione degli armamenti,
conflitti militari, terrorismo, traffico di droga e armi;
- emigrazione di massa alla ricerca di
lavoro e rifugio dai conflitti;
- diffusione di ideologie autoritarie
(nazionalismo radicale, estremismo religioso).
Il nostro paese deve puntare con forza
alla realizzazione di una strategia multilaterale di:
- soluzione delle cause politico-economico
delle crisi;
- prevenzione e gestione dei conflitti;
- sviluppo di una cultura democratica
fondata sul rispetto della legalità, sulla solidarietà, sul dialogo e sulla
multietnicità.
L'Italia non deve accettare un ruolo
passivo, di semplice "piattaforma" per azioni altrui, ma sostenere presso i
nostri partner una strategia per l'inserimento di tutte le aree ai confini prossimi
dell'Europa nel 'ciclo virtuoso' dello sviluppo economico e della stabilità politica,
attraverso la realizzazione da parte dell'Unione di un regionalismo Est-Sud, equilibrato e
compatibile con l'interdipendenza mondiale.
A livello comunitario l'Italia deve
perciò stimolare attivamente: una strategia coordinata di allargamento dell'Unione verso
Est e un forte sviluppo del partnerariato Euromediterraneo verso Sud; l'ingresso
nell'Unione di Malta, Cipro e Turchia; l'elaborazione di una politica comunitaria
dell'immigrazione, che non si limiti ai soli aspetti di sicurezza. |