Tesi n° 25 
        Una Europa
        più grande: l'integrazione dei nuovi Stati 
          
        L'allargamento dell'Unione Europea ad altri paesi costituisce un argomento importante per
        le future strategie di integrazione, ma non ne è la sola ragione. In verità la questione
        dell'assetto futuro dell'Unione si sarebbe posta in ogni caso. L'allargamento non fa altro
        che accelerarne i tempi e sottolinearne i caratteri di urgenza. 
        Da un punto di vista più generale,
        inoltre, la richiesta di allargamento non può essere respinta o diluita troppo a lungo
        nel tempo: 
        - politicamente essa rafforza il ruolo di
        stabilità e di sicurezza che è connaturato al processo di integrazione e serve quindi ad
        evitare il rischio del nazionalismo; 
        - economicamente prospetta un mercato
        sempre più vasto e competitivo; 
        - dal punto di vista della sicurezza può
        rappresentare il punto di partenza di un nuovo sistema paneuropeo di garanzie. 
        L'Italia deve quindi appoggiare
        l'allargamento sia verso il Centro-Est Europa che verso i paesi europei del Sud. 
        Va però data una soluzione al problema di
        come mantenere un carattere fortemente integrato a questa Europa più larga e, allo stesso
        tempo, come permettere ai paesi che lo vorranno e lo potranno, di procedere più
        rapidamente degli altri. 
        Semplificando, le possibili opzioni sono:
        o la riedizione dei progetti di cooperazione del tipo "Europe a la carte", per
        singoli progetti e con strumenti istituzionali diversi di volta in volta, o il
        mantenimento di una base istituzionale unica, ma con diversi gradi di intensità di
        integrazione al proprio interno (differenziazione). 
        Riteniamo che questa seconda soluzione sia
        da preferire, per il semplice motivo che essa permette di mantenere intatto ed unitario il
        patrimonio di integrazione costruito con fatica in tutti questi anni. 
        Si possono prevedere cadenze e percorsi
        "differenziati" in ambiti o materie specifiche. Essenziale è che sia mantenuta
        l'unità del sistema istituzionale e che gli organi decisionali siano gli stessi e con la
        stessa composizione, garantendo così un elemento decisionale comune. 
        Il processo di revisione dovrà : 
        - consentire ad ogni paese membro
        dell'Unione Europea di partecipare - sulla base dei criteri comunemente stabiliti - ad
        ogni fase di integrazione; 
        - consentire, al tempo stesso, a quei
        paesi che lo ritenessero, di non partecipare temporaneamente a singoli aspetti del
        processo di integrazione, senza che questo impedisca agli altri di procedere; 
        - promuovere procedure e provvedimenti che
        facilitino la progressiva armonizzazione e il graduale raggiungimento da parte di tutti i
        paesi degli stadi desiderati di integrazione.  |