Tesi n° 20
Dei delitti e delle pene

Le nostre priorità sono:-
riconoscimento della centralità del principio di personalità della responsabilità;
- istituzione di pene alternative alla
detenzione;
- recupero della centralità del giudice;
- riduzione del carico di lavoro del
giudice, distinguendo tra giudizio dibattimentale e giudizio semplificato (per i reati
meno gravi);
- limitazione delle possibilità di
appello;
- unificazione tra pretura e tribunale.
Bisogna intervenire con urgenza e
priorità nella disciplina dei delitti:
- contro la pubblica amministrazione: qui,
a proposito dell'abuso d'ufficio, bisogna distinguere fra l'illecito soltanto
amministrativo e l'abuso penalmente rilevante; inoltre bisogna distinguere tra corruzione
e concussione, introducendo la concussione ambientale, riconducendo la concussione alla
tipologia dell'estorsione e promuovendo incentivi per rompere il patto criminoso tra
privato e pubblico ufficiale nel caso della corruzione.
- associativi: occorrerà definire meglio
le forme di partecipazione all'associazione delittuosa;
- contro il patrimonio: qui si devono
aggiornare i criteri di tutela del patrimonio, ormai non più attuali; si dovrà poi
concentrare l'attenzione sulla microcriminalità, soprattutto nelle aree urbane; si dovrà
intervenire sui temi del diritto penale dell'economia.
Altri mutamenti prioritari da introdurre
nella giustizia penale riguardano i seguenti punti:
- introduzione e valorizzazione di
sanzioni alternative alla pena detentiva;
- recupero del principio di personalità
della responsabilità penale mediante il riconoscimento della centralità del principio di
colpevolezza, anche con riferimento alla disciplina del concorso di persona nel reato;
- maggiore specificazione della disciplina
del concorso di persone al reato;
- introduzione di una forma di
responsabilità penale della persona giuridica, ad esempio per i reati connessi alla
politica di impresa.
Oltre al problema della lentezza dei
processi, vi è anche quello dello spostamento del baricentro del procedimento verso le
indagini preliminari del pubblico ministero e la custodia cautelare. Bisogna recuperare la
centralità del ruolo del giudice e del giudizio. Prioritaria è in ogni caso la riduzione
del carico giudiziario, che può essere ottenuta creando due circuiti differenziati: per i
reati più gravi e per la giustizia penale minore, che può essere affidata al giudice di
pace snellendo le forme processuali e riducendo gli interventi penali tramite forme di
composizione bonaria, diverse forme di risarcimento e di riparazione dell'offesa. Queste
misure possono essere applicate a casi di ingiurie, minacce, lesioni lievi, risse, reati
contravvenzionali o patrimoniali di scarsa entità, ecc.
Per deflazionare il dibattimento dinanzi
al giudice collegiale e portarlo a dimensioni sopportabili, bisogna limitarlo ai casi in
cui l'imputato si avvale del diritto di chiedere l'accertamento della prova mediante il
sistema accusatorio, o al caso di certi reati particolarmente gravi. In caso contrario, il
giudizio sarà semplificato e condotto davanti al giudice; a questo proposito verrà
introdotta la figura del giudice monocratico in primo grado e verranno unificati preture e
tribunali.
Il patteggiamento deve essere
razionalizzato: l'accordo tra le parti deve intervenire nel corso delle indagini o al
massimo prima della conclusione dell'udienza preliminare.
L'alternativa fondamentale è dunque
quella tra giudizio dibattimentale e giudizio semplificato, il primo su richiesta o per
certi tipi di reati, il secondo automatico.
Il nuovo sistema accusatorio non ha
intaccato il sistema delle impugnazioni, pensato per il sistema inquisitorio precedente.
Date le caratteristiche del nuovo sistema, l'appello dovrebbe essere limitato alla
prospettazione della violazione di regole procedurali e di valutazione; nel caso del
giudizio semplificato, l'appello potrebbe essere limitato alle condanne senza sospensione
condizionale della pena. Anche il ricorso in Cassazione dovrebbe essere limitato e
riportato alla sua vera funzione: il controllo di legittimità sulla violazione delle
norme penali e processuali e non di terzo grado di giudizio di merito come di fatto
avviene oggi. La custodia cautelare dovrà attuarsi in circuito separato da quello
dell'espiazione di pena.
Ciò ha delle conseguenze anche per
l'esecuzione della pena, che potrà essere anticipata sotto forma di custodia cautelare (o
di sua prosecuzione se già in atto) dopo condanne di primo grado superiori a 5-10 anni,
con una serie di garanzie aggiuntive per l'imputato. L'anticipazione verrebbe sospesa in
caso di ammissibilità dell'appello.
In ogni caso, il rafforzamento del ruolo
della difesa non va affrontato diminuendo i poteri del pubblico ministero, ma accentuando
il suo ruolo e la posizione di terzietà dell'organo giurisdizionale.
Andrà inoltre ripensato globalmente il
sistema penale, processuale e quello del trattamento e della rieducazione dei minori,
anche nell'ambito di una revisione generale dell'ordinamento giudiziario minorile, che
tenga conto, tra l'altro, della territorializzazione dei servizi. |