Tesi n° 18
Accelerare la giustizia civile

Le nostre priorità sono:-
estensione delle competenze del giudice di pace;
- limitazione delle possibilità di
ricorso in Appello e in Cassazione;
- potenziamento delle sezioni-stralcio per
smaltire l'arretrato;
- unificazione tra pretura e tribunale.
La crisi della giustizia civile, dovuta
soprattutto alla durata dei processi (in media dai 6 ai 10 anni), ha portato ad una
situazione di "giustizia denegata" e ad un'assenza del diritto che in certe zone
favorisce la ricerca di tutela all'esterno delle istituzioni, talvolta anche tramite
l'intervento della criminalità organizzata.
Gli interventi da attuare riguardano per
prima cosa le competenze del giudice di pace, che devono essere aumentate nelle cause in
campo automobilistico, dei danni alle persone, dei rapporti contrattuali, delle utenze
pubbliche, delle assicurazioni ecc. Poi si limiterà la possibilità dell'appello per le
cause relative a rapporti patrimoniali di modesto importo, fatto salvo il ricorso in
Cassazione.
Vi è anche un problema che riguarda i
ricorsi alla Corte Suprema di Cassazione, che devono essere ridotti; oltre ad alcuni
aggiustamenti procedimentali, si propone di ammettere i ricorsi solo in caso di effettivo
difetto assoluto di motivazione.
Per quanto riguarda la questione del
procedimento per dare esecuzione alle sentenze del giudice, è inevitabile constatare
delle carenze non compensate dalla riforma recente. Data la tecnicità della questione,
tuttavia, si prevede per ora solo uno studio di fattibilità per rendere più celere la
procedura esecutiva e per tutelare le ragioni del debitore, spesso oggetto di pregiudizi
dannosi.
Infine è necessario potenziare le
sezioni-stralcio, per definire l'ingente arretrato pendente in sede civile.
Occorre porre particolare attenzione ai
problemi della famiglia e del minore anche attraverso l'istituzione di un "tribunale
per la famiglia". |