Tesi n° 9
Un Governo che governa
 Nessun cambiamento della forma di governo può assicurare
davvero coerenza ed efficacia all'azione governativa, se non si organizza adeguatamente la
struttura stessa del governo, oggi caratterizzata da segmentazione (i vari ministeri come
"repubbliche" autonome), e da debolezza della guida centrale.
Il nostro programma istituzionale si
incentra sul rafforzamento della figura del Primo ministro al quale devono essere
riconosciuti espressamente:
- il potere di scegliere i ministri e di
proporne al Capo dello Stato la revoca in caso di dissenso rispetto all'indirizzo
governativo;
- il potere di dirigere e coordinare
effettivamente la politica generale del governo, essendo pienamente informato
dell'attività dei singoli ministri, potendo sospendere i loro atti e devolvere la
decisione al consiglio dei ministri; guidando direttamente l'azione delle rappresentanze
italiane presso le istituzioni europee; disponendo di un'unica struttura tecnica centrale
deputata all'elaborazione di tutti i progetti di legge governativi, degli emendamenti
governativi ai progetti di legge in discussione al parlamento, dei regolamenti
governativi;
- il potere di condizionare
l'organizzazione dei lavori delle camere per assicurare la tempestiva discussione delle
proposte governative;
- il potere di opporre un veto alle
iniziative ed agli emendamenti parlamentari tendenti ad accrescere la spesa, sia in sede
di discussione delle leggi di bilancio e finanziarie, sia in sede di discussione delle
leggi di spesa.
Deve essere ridotto il numero dei ministri
che partecipano al consiglio dei ministri senza escludere l'introduzione di figure di
ministri "juniores" con compiti delimitati, che non partecipano al consiglio.
Va abolita la necessità di organizzare le
funzioni governative e amministrative centrali attraverso ministeri, rendendo possibile la
creazione di strutture di governo flessibili e di strutture amministrative poste sotto la
guida di dirigenti professionali scelti dal governo e resi responsabili dell'impiego delle
risorse e dei risultati della loro azione.
L'attuazione del decentramento regionale e
il passaggio di quasi tutta l'amministrazione periferica in capo alle Regioni ed agli enti
locali comporterà a sua volta l'abolizione o la forte riduzione delle strutture
amministrative centrali.
Ministeri e strutture collegate
Intendiamo ridurre il numero dei ministeri
e dei ministri articolando la struttura del governo intorno ai seguenti gruppi:
1. i ministeri d'ordine, per svolgere le
funzioni relative alla politica estera, alla difesa, all'ordine pubblico e alla giustizia;
2. i ministeri economici, per svolgere le
funzioni relative alle entrate e alle spese;
3. i ministeri delle attività produttive,
per svolgere le funzioni relative all'industria, all'agricoltura, al turismo, alle
telecomunicazioni, al commercio;
4. i ministeri dell'ambiente e del
territorio, per svolgere le funzioni relative ai trasporti, alle infrastrutture, ai lavori
pubblici, all'ambiente;
5. i ministeri sociali, per svolgere le
funzioni relative all'istruzione, alla sanità, alla previdenza, al lavoro, alla cultura.
Per i Ministeri compresi nei gruppi 3, 4,
5, si prevede un forte processo di trasferimento delle funzioni delle strutture alle
regioni ed agli enti locali e, di conseguenza, una riduzione delle dimensioni e dei
compiti.
All'interno di ciascun gruppo, le funzioni
saranno accorpate secondo criteri di omogeneità e di complementarietà, in modo da
ridurre le duplicazioni e da superare la frammentazione. |