[RIFORMANDO:420] Re: Proposta radicale. E l'Ulivo???
Francesco Paolo Forti  Giovedi`, 30 Marzo 2000

At 17,26 30.03.00 , Milani wrote:

>Questo il programma federale "svizzero" per le regioni della Lista Bonino.

>[radicali.it]
>l'elezione diretta uninominale a un turno del Presidente della Giunta
>regionale; 

(?) Non capisco cosa c'entri questo con il federalismo svizzero. 

>l'elezione dei consiglieri regionali con sistema uninominale maggioritario a
>turno unico; 

Idem. 

>l'iniziativa popolare legislativa, con la quale una frazione della
>popolazione puņ formulare una proposta di legge da porre obbligatoriamente
>all'ordine del giorno del Consiglio regionale, che puņ approvarla oppure
>respingerla, sottoponendola in questo modo al voto popolare; 

Questa e' un'ottima proposta. Piu' che al federalismo, attiene 
alla concezione di Democrazia Diretta (DD). 
C'e' comunque un legame molto forte tra federalismo e DD.

>il referendum legislativo e amministrativo sospensivo facoltativo, con il
>quale una frazione della popolazione puņ richiedere entro un dato termine, a
>partire dal giorno di adozione di una legge o di un atto amministrativo, lo
>svolgimento di una consultazione popolare per approvare o respingere l'atto
>approvato dal Consiglio; 

Idem. Sono d'accordo. 
Una "piccola" precisazione. Il referendum e' un atto del Popolo Sovrano,
inteso come terza camera popolare. E' il _terzo ramo_ del potere
legislativo. Un ramo quindi che si occupa di approvare leggi. 
Non di abrogarle, come adesso, ma addirittura di proporle e di votarle. 
Nulla a che vedere con gli atti amministrativi, contro cui normalmente
si deve dare facolta' al cittadino (coinvolto) di fare opposizione giuridica. 
Non certo di fare referendum. Non so se i radicali ci hanno pensato
ma l''idea di un referendum su un atto amministrativo e' una 
aberrazione. Sarebbe possibile votare per referendum contro il
sussidio a Tizio e Caio, tanto per fare un esempio. D'accordo
che l'Italia e' un paese al contrario (il legislativo governa mentre
l'esecutivo legifera) ma non esageriamo ;-)
Si approvano con referendum solo le leggi, non le conseguenze
amministrative ed esecutive che esse comportano (sarebbe
troppo tardi). Per gli atti amministrativi c'e' il ricorso e per
l'esecutivo c'e' la sfiducia (nei paesi normali).

Ovviamente occorre considerare che con il federalismo ogni 
sovranita' (anche il Comune) e' nello stesso momento potere politico 
ed amministrativo. Per questo motivo si vota, localmente, sulle
leggi (il Comune ha facolta' di legiferare sui temi di sua competenza).
Ma non si vota sugli atti amministrativi. 

In Italia invece le decisioni politiche sono disallineate (in alto)
rispetto alla amministrazione (in basso) e l'idea di votare contro 
(e quindi anche "per") atti amministrativi e' una idea che sembra
DD ma non lo e' (e non e' nemmeno federalista). Non lo e'
perche' il cittadino non puo' votare su tutto l'ambito "politico".
Puo' votare contro o per l'inceneritore ma la spesa verra' sempre
da Roma (al 90%) e poiche' e molto facile votare le cose che 
non si pagano, il voto diventa una burla, dove tutti vogliono le
cose che valgono, tanto la spesa ricade al 90% sugli altri. 

>il referendum finanziario obbligatorio, in base al quale la Giunta regionale
>č tenuta a sottoporre al giudizio degli elettori la legge di bilancio e la

>ratifica delle emissioni di debito pubblico regionale.
>
>...
>Quest'ultimo punto e' geniale, e andrebbe introdotto anche per il governo
>nazionale.

Ecco, su questo non sono affatto d'accordo. 
Il cittadino deve votare per le cose che vuole e consapevole 
delle spese a cui andra' in contro e di come avverra' il 
finanziamento della spesa.  

Vuole la piscina comunale olimpionica da 10 miliardi?
Vota su un progetto dettagliato e paga. Questo e' federalismo
e DD. Il cittadino decide. Il governo locale esegue, facendo
i debiti ammortamenti ed intavolando un bilancio che 
presenta ogni anni le spese di gestione. 
Che senso ha votare contro il Bilancio, che presenta anche
le spese per la scuola e l'assistenza? Nessuno. 
Qui qualcuno ha perso il senso della misura. ;-)
La votazione democratica deve avvenire prima, non dopo. 
Questo stesso ragionamento, fatto su base locale, puo'
essere proiettato su scale regionale e nazionale. 

Io voto per un welfare di un certo tipo, consapevole dei
suoi costi e dei metodi di finanziamento. Punto. 

Il Bilancio e' un atto del governo che somma le spese
di tutte le decisioni democratiche (migliaia) che prese
singolarmente. Proporre un referendum su di esso e'
pura follia. Metterebbe in discussione migliaia di decisioni
prese precedentemente. 

L'aberrazione qui e' data dalla legge finanziaria. 
Dal fatto che sia una legge e che sia emendabile
dal Parlamento (dove ogni parlamentare, in assenza
di potere federale locale, ha solo l'interesse di portare
a casa piu' soldi e spesa possibile per essere rieletto).

Il bilancio dovrebbe (deve) essere un atto del governo
(del potere esecutivo) ed e' la risposta di tipo esecutivo
alle deliberazioni popolari (dirette o per via delegata). 
Ovviamente ogni deliberazione e' a se' stante e deve 
contenere le modalita' di finanziamento (copertura).
A questo punto la finanziaria e' inutile e basta un normale
bilancio preventivo e consuntivo. E come dicevo gli
atti esecutivi ed amministrativi non sono soggetti a
referendum. 

Non mi sembra affatto una proposta geniale ma
surreale. Se uno cammina a testa in giu', non gli 
consiglio di mettersi le scarpe alle mani, ma di 
raddrizzarsi e di camminare come gli altri. 

Saluti,
Francesco Forti






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