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> In effetti, caro Roberto, il pensiero in questione ha prodotto risultati > grazie > anche a 10 miliardi di finanziamenti pubblici a Radio Radicale. Cosa > questa ben poco liberale, a dire il vero, o per lo meno inusuale in > uno stato liberale. Ma si dira' che essendo il nosto un paese non liberale > e "non normale" questi paragoni non reggono e quindi "pro-domo-sua" > ognuno accetta volentieri i 10 miliardi (anzi fa il diavolo a 4 per > averli). > Pensiamo piuttosto a cosa riesce a fare perlulivo.it, con > zero-finanziamenti > statali e molto lavoro di volontariato. Vi assicuro che con qualche > miliardo > un paio di convegni li organizziamo anche noi e ci aggiungo anche il > real-audio sul sito e un po' di proposte di legge. Le competenze le > abbiamo, > basti pensare alla lista innovazione@perlulivo.it attiva da molti anni > e che raccoglie un invidiabile patrimonio di cultura sul rapporto tra IT e > politica. > > Saluti, > Francesco Forti > > Beh, il finanziamento di radio radicale e' certamente qualcosa di anomalo, ma non mi risulta che i radicali abbiano mai avuto i numeri in parlamento per imporre una maggioranza che approvasse codesti finanziamenti. Visto che la maggioranza si chiama Ulivo, prima si chiamava Polo e prima ancora pentapartito o chi per esso, e' a costoro che si deve chiedere conto degli atti del parlamento. Se il parlamento italiano decide di regalarmi 5 miliardi e io me li tengo, gli elettori non devono chiederne conto a me, ma ai deputati che hanno approvato la regalìa. Certo sarebbe molto interessante calcolare quanto rende ai politici il finanziamento a pioggia ai partiti (che i radicali hanno restituito ai cittadini nelle piazze), i rimborsi elettorali (anche con firma Di Pietro), i finanziamenti di stato agli organi di partito piu' o meno ufficiali (dall'Unita' di D'Alema e Veltroni al Foglio di Ferrara), gli appartamenti in centro a Roma ad equo canone, la pensione dopo mezza legislatura o quasi, doppi, tripli e quadrupli incarichi, mezzi di trasposrto gratis (indiscriminatamente) nonche' ai deputati gli stipendi piu' alti d'Europa. Deputati che quando approdano a Bruxelles sono in testa alle classifiche per assenteismo (eccetto qualche radicale e qualche sinistrorso, Gasby ci mando' in lista un bel documento a riguardo che mi piacerebbe rileggere). Una bella proposta di riforma sarebbe introdurre il gettone di presenza, con controllo anti-pianista, e pagare i deputati in base alle presenze effettive in aula. Per quanto riguarda gargonza e il sito perlulivo.it, encomiabile lo sforzo di chi lo porta avanti volontariamente e gratuitamente; certo ci sarebbe da domandarsi quale sia la serieta' di quest'ulivo che non investe nemmeno una lira nel proprio sito ufficiale. E, dal punto di vista finanziario, bisognerebbe domandarsi se l'ulivo non sia un po' troppo virtuale come movimento, visto che non mi pare che i partiti "tradizionali" siano molto generosi col nostro movimento, anzi direi che lo stanno lasciando proprio a secco! Passata la festa, gabbato lo santo. Vogliamo poi parlare delle irregolarita' nella raccolta delle firme per le liste? Come hanno fatto Bassolino a Napoli e Formigoni a Milano a raccogliere migliaia di firme in poche ore? Mistero della fede. flavio mobiglia, per la democrazia diretta e il voto via internet. ![]() |