[RIFORMANDO:389] Antiproibizionismo censurato all'onu
Milani  Mercoledi`, 15 Marzo 2000

DROGA: RADICALI CENSURATI ALL'ONU PER LE CRITICHE AD ARLACCHI 
NEGATO IL DIRITTO DI CRITICA ALLE POLITICHE PROIBIZIONISTE DI ERADICAZIONE
DELLE COLTURE. 
Roma/ Vienna, 9 marzo 2000

Oggi la Commissione ONU sui narcotici di Vienna ha negato la possibilita' al
Partito Radicale transnazionale, che gode di status consultivo presso le
Nazioni Unite, di prendere la parola in merito sia alla produzione mondiale
illecita di sostanze stupefacenti, sia alle esperienze delle narcosale in
diversi paesi d'Europa. 
A quanto pare, all'Onu di Arlacchi non valgono le regole della Commissione
dei diritti umani di Ginevra, e non solo per le sistematiche violazioni dei
fondamentali diritti umani perpetrate in nome e per conto della perdente
"Guerra alla droga". Al gran ciambellano del proibizionismo internazionale
non resta adesso che vietare anche alle organizzazioni non-governative (ong)
di partecipare attivamente alla discussione delle politiche onusiane in
materia di controllo della droga. 
Il Partito Radicale transnazionale, unica ong che, da quando vi partecipa,
prende la parola a Vienna per criticare le follie proibizioniste
dell'eradicazione delle colture e della narcotizzazione dei mercati mondiali
con lunari progetti di sviluppo alternativo, aveva pianificato due
interventi per la 43ma sessione della Commissione: uno sul caso Afghanistan,
di forte critica allo stanziamento di 25 milioni di dollari per un piano
quinquennale di guerra alla droga in quel paese, sottolineando le
sistematiche violazioni dei diritti umani di donne, bambini e non-talebani;
l'altro in sostegno di quegli esperimenti, meglio noti come "narco-sale",
che Germania, Svizzera, Olanda, Spagna e piu' recentemente Australia e
Canada hanno iniziato per arginare il fenomeno della tossicodipendenza e del
crimine ad essa connesso. 
In Afghanistan, i milioni di dollari dell'ONU spesi sino ad oggi hanno
sostanzialmente contribuito ad un aumento del 40% della produzione di semi
di papavero e di eroina, facendo arrivare la produzione di quel paese al 75%
dell'offerta globale e finanziando i guerrieri Talebani. Le esperienze delle
"narco-sale" hanno dimostrato che anche il minimo approccio
anti-proibizionista puo' dare risultati migliori delle attuali politiche. 
Mentre in Italia i DS e il Ministro Diliberto mormorano di legalizzazione,
l'ex senatore progressista e ulivista Arlacchi agisce a livello onusiano in
tutt'altra direzione, perpetuando le politiche proibizioniste di morti
umane, di diritti e di diritto.
 da www.radicali.it
Flavio Mobiglia - Monza



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