![]() |
DROGA: RADICALI CENSURATI ALL'ONU PER LE CRITICHE AD ARLACCHI NEGATO IL DIRITTO DI CRITICA ALLE POLITICHE PROIBIZIONISTE DI ERADICAZIONE DELLE COLTURE. Roma/ Vienna, 9 marzo 2000 Oggi la Commissione ONU sui narcotici di Vienna ha negato la possibilita' al Partito Radicale transnazionale, che gode di status consultivo presso le Nazioni Unite, di prendere la parola in merito sia alla produzione mondiale illecita di sostanze stupefacenti, sia alle esperienze delle narcosale in diversi paesi d'Europa. A quanto pare, all'Onu di Arlacchi non valgono le regole della Commissione dei diritti umani di Ginevra, e non solo per le sistematiche violazioni dei fondamentali diritti umani perpetrate in nome e per conto della perdente "Guerra alla droga". Al gran ciambellano del proibizionismo internazionale non resta adesso che vietare anche alle organizzazioni non-governative (ong) di partecipare attivamente alla discussione delle politiche onusiane in materia di controllo della droga. Il Partito Radicale transnazionale, unica ong che, da quando vi partecipa, prende la parola a Vienna per criticare le follie proibizioniste dell'eradicazione delle colture e della narcotizzazione dei mercati mondiali con lunari progetti di sviluppo alternativo, aveva pianificato due interventi per la 43ma sessione della Commissione: uno sul caso Afghanistan, di forte critica allo stanziamento di 25 milioni di dollari per un piano quinquennale di guerra alla droga in quel paese, sottolineando le sistematiche violazioni dei diritti umani di donne, bambini e non-talebani; l'altro in sostegno di quegli esperimenti, meglio noti come "narco-sale", che Germania, Svizzera, Olanda, Spagna e piu' recentemente Australia e Canada hanno iniziato per arginare il fenomeno della tossicodipendenza e del crimine ad essa connesso. In Afghanistan, i milioni di dollari dell'ONU spesi sino ad oggi hanno sostanzialmente contribuito ad un aumento del 40% della produzione di semi di papavero e di eroina, facendo arrivare la produzione di quel paese al 75% dell'offerta globale e finanziando i guerrieri Talebani. Le esperienze delle "narco-sale" hanno dimostrato che anche il minimo approccio anti-proibizionista puo' dare risultati migliori delle attuali politiche. Mentre in Italia i DS e il Ministro Diliberto mormorano di legalizzazione, l'ex senatore progressista e ulivista Arlacchi agisce a livello onusiano in tutt'altra direzione, perpetuando le politiche proibizioniste di morti umane, di diritti e di diritto. da www.radicali.it Flavio Mobiglia - Monza ![]() |