La creazione e la crescita di imprese innovative
Sia l'aumento del reddito individuale medio (col quale cresce
la differenziazione dei bisogni), sia lo sviluppo dell'elettronica
e dell'informatica (che ha ridotto in molti rami di attività
la soglia critica della quantità che può essere
prodotta economicamente) hanno reso possibile, negli ultimi
decenni, una espansione degli spazi per le piccole imprese.
Ciò non di meno, lo sviluppo delle piccole imprese incontra
particolari difficoltà, riconducibili in generale ai
seguenti elementi: i costi generali relativamente elevati; difficoltà
d'introdurre innovazioni che richiedono laboratori, anche solo
per l'adattamento di innovazioni già note; difficoltà
di vendere nei mercati esteri; difficoltà di ottenere
finanziamenti bancari a costi ragionevolmente bassi; difficoltà
di promuovere la formazione specifica dei lavoratori di cui
le imprese hanno bisogno.
In tale situazione, le misure che possono servire per sostenere
le piccole imprese esistenti e per stimolare la nascita di nuove
aziende sono diverse:
- promozione di "incubatori di nuove imprese" (costruzione
di una struttura centrale, collegamenti con le università
e con istituti di ricerca, creazione di laboratori particolari
in ogni "incubatore");
- rafforzamento e promozione, anche con il concorso pubblico,
di consorzi fra piccole imprese per la garanzia dei fidi, nonché
di altri strumenti (fondo interbancario ecc.), capaci anche
di rafforzare, soprattutto nel Mezzogiorno, il potere contrattuale
con le banche;
- rafforzamento della capacità di consulenza e assistenza
finanziaria da parte della banche locali;
- rilancio del mercato telematico per le piccole e medie
imprese;
- promozione di particolari corsi di formazione professionale,
d'intesa con le associazioni imprenditoriali;
- promozioni di distretti industriali;
- costituzione di un'Agenzia delle innovazioni, con una
struttura centrale che limiti al minimo l'apparato amministrativo
e decentri al massimo l'organizzazione dei punti di assistenza
tecnica.
- pieno utilizzo dei "Fondi strutturali europei" disponibili
per le attività di ricerca e sviluppo, di innovazione
tecnologica, di trasferimento tecnologico alle imprese, per
il rilancio delle aree industriali in crisi, fondi che l'Italia
utilizza ancora in modo del tutto inadeguato rispetto alla sua
rilevanza economica.
Il nostro paese corre il grave rischio di rimanere emarginato
nell'ambito dei paesi industrializzati: le sue produzioni ad
alta tecnologia rappresentano una quota troppo modesta della
produzione e delle esportazioni complessive. Tale emarginazione,
che è già in atto, ma che può ulteriormente
aggravarsi, ha un duplice effetto negativo: costituisce un freno
allo sviluppo della cultura scientifica e, nel lungo periodo,
rende il nostro Paese vulnerabile anche alla concorrenza di
un numero crescente di Paesi del Terzo mondo, man mano che questi
riescono a impadronirsi di certe tecnologie moderne.
Da questo punto di vista il nostro Paese ha bisogno di rilanciare
una vigorosa politica di sviluppo della ricerca scientifica,
teorica e applicata, nel cui ambito va inserita la politica
volta a favorire la creazione di piccole imprese innovative.
Questa politica riveste poi un significato particolare per
il nostro Mezzogiorno, un significato che va oltre lo sviluppo
economico. Promuovervi la creazione di piccole imprese riveste
infatti un alto significato civile. La loro crescita contribuirebbe
sì a ridurre la disoccupazione - che nel Sud è
patologicamente elevata - ma contribuirebbe altresì ad
aumentare il numero delle persone capaci di autogestirsi. Diminuirebbe
così il clientelismo, che costituisce un grave ostacolo
allo sviluppo civile.
Un circolo virtuoso fra una società civile ricca e una
industria ricca è stato uno degli ingredienti fondamentali
del decollo delle regioni del Nord-est italiano; quel circolo
virtuoso che non c'è, almeno in misura sufficiente, nel
nostro Mezzogiorno. Costituirlo è, in ultima analisi,
l'obiettivo di fondo che qui proponiamo.
Se l'accesso al credito e, più in generale, una profonda
riforma del mercato dei capitali, da un lato, e una vigorosa
politica di sviluppo della ricerca scientifica, teorica ed applicata,
dall'altro, sono le due grandi linee d'azione sulle quali si
muovono le nostre politiche, altri cinque progetti ne completano
il quadro:
- progetto internazionalizzazione: le imprese italiane vanno
spinte a operare a livello internazionale e a partecipare a
consorzi internazionali fornendo loro strumenti finanziari adeguati
e capacità tecniche;
- progetto qualità: sono molte le imprese italiane
che non vendono all'estero perché non possiedono certificazioni
adeguate secondo gli standard internazionali: è necessaria
pertanto una grande campagna per giungere in tempi brevi a una
qualificazione internazionale dei nostri prodotti;
- progettare verde: la difesa ambientale è oggi un
volano importante dell'innovazione ed uno dei suoi campi di
azione più promettenti. Oggi è possibile promuovere
innovazioni di progetto (di cose, processi e sistemi), cos"
come di gestione, che consentono di migliorare l'impatto ambientale
di produzioni e di consumi, di ridurre il consumo di energia
e materie prime e allo stesso tempo di rafforzare la competitività
internazionale dell'economia italiana. Per conseguire tale obiettivo
bisogna creare le basi necessarie alla formazione dei nuovi
progettisti di prodotti, processi e sistemi, acquisire nuovi
strumenti e avviare programmi di cooperazione tra scuola, impresa,
pubblica amministrazione ed associazionismo ambientalista, per
tradurre le nuove conoscenze in un concreto beneficio per la
società;
- progetto grandi lavori per il Paese: lo sviluppo del sistema
innovativo nazionale mediante i contratti per forniture e servizi,
banditi dallo Stato, è una grande opportunità
di fronte al Paese. Attraverso la spesa pubblica si deve creare
la necessità, per poter vincere la gara d'appalto od
effettuare il contratto, che l'impresa sviluppi l'innovazione
di prodotto o di processo richiesta;
- progetto "tirar fuori il nuovo": dentro alle amministrazioni
pubbliche, agli ospedali, alle scuole, agli istituti per l'assistenza
agli anziani vi sono una enorme quantità di innovazioni
potenziali in materia di istruzione, servizi sociali, salute,
tempo libero, ambiente, grandi costruzioni che costituiscono
un altro grande sentiero innovativo del futuro.