
IL
GIORNALE - LUNEDI' 10 MARZO 1997
Botta e risposta fra intellettuali
sull'impegno diretto in politica:
se ci candidiamo come vuole Pera lui rischia di non essere eletto
Eco si sente Dumas: Ulivo come i moschettieri
Il professore
fa il veltroniano e sogna di superare l'egemonia del Pds sponsorizzando
larghe intese fra i progressisti
La barba
è quella del moschettiere, il fisico quello di Portos, Aramis
e Athos messi insieme. E, citazone vivente di un disco di Guccini,
Umberto Eco si sente quasi come Dumas: "Vede, l'Ulivo è
come i tre moschetieri":
Prodi,
Veltroni e la Bindi come Aramis, Portos e Athos?
"Le
metafore non sono fatte per appiccicare a ogni personaggio il
nome di un politico. Portos era in sé un vanitoso, ma abile
a trovare denaro dalle vedove; Athos era alcolizzato, ossessionato
solo dai suoi problemi sentimentali e personali; Aramis era
un cattolico, non so se pre o post conciliare, che un po' andava
a donne. E poi, D'Artagnan: era un ingenuo e quando andava da
solo si prendeva un fracco di bastonate. Ecco, loro sono come
l'Ulivo
".
Dalle
vedove tassate in poi, effettivamente le analogie sono parecchie.
"
perché
tutti e quattro lavorando e decidendo volta per volta il comportamento
secondo le circostanze, alla fine hanno battuto Richelieu e
hanno tagliato la testa a Milady".
Chiarissimo,
per lei D'Alema è Richelieu e Berlusconi è Milady.
"Chi
ha mai detto questo?"
Tutti
i giornali hanno letto così le sue parole.
"Questa
è un'infermità vostra, non mia".
Ma le
immagini sono fatte apposta per essere interpretate. D'Alema
è Richelieu?
"Lei
è come un bambino a cui raccontano Cappuccetto rosso e poi domanda
chi è la piccola e chi il lupo".
D'Alema
è Richelieu?
"Se
ogni volta che qualcuno dice 'Oggi fa bel tempo' dobbiamo chiederci
che cosa vuol dire 'oggi' e cosa vuol dire 'bel tempo', non
si parla più".
Però
lei ieri ha attaccato D'Alema, voleva addirittura andarsene
da Gargonza. Ce l'aveva con il Richelieu dell'Ulivo?
"Mai
attaccato D'Alema. Io non sono un esperto di organizzazione
dei partiti, né di Governo, sono solo un esperto di convegni.
A un certo punto mi è parso che il tema originario del convegno
(Dieci idee per l'Ulivo) fosse cambiato e che si rischiasse
di parlare del partito unico. A quel punto mi sono informato
su quale sarebbe stato il tema della seconda giornata dei lavori
e ho fatto notare che, se si fosse parlato del partito unico,
in non avrei avuto più niente da dire".
Con
l'immagine dei moschettieri, però, lei si è schierato per il
partito unico. Non è una contraddizione?
"Ho
notato che quella che è nata come alleanza elettorale, in realtà
non è una semplice addizione di forze ma deve essere contraddistinta
da un'azione comune: qui a Gargonza abbiamo affrontato argomenti,
come l'embrione, sul quale le forze della coalizione prese isolatamente
si scannerebbero. Qui invece
".
Qui
invece?
"E'
diverso, perché l'Ulivo ha qualcosa di più dei singoli partiti.
Pensiamo solo al forte apporto del volontariato giovanile di
base, un fenomeno interessante anche in termini politologici".
Ecco,
politologici è la parola giusta. Ma non le pare che a fare la
politica vera sia solo il Pds?
"Il
Pds, come tutti i partiti sarà costretto a interagire con i
fenomeni che vengono dalla società civile, altrimenti si sclerotizza".
Non
le sembra la solita mitizzazione della società civile?
"Io
non so esattamente che cosa sia la società civile, ci sto studiando
sopra. E' un problema che fa nascere mille dubbi: esistono società
incivili? Mia nonna è società civile oppure no?"
Belle
domande. Anche il professore azzurro Marcello Pera ne ha fatta
una a voi intellettuali dell'Ulivo: perché se avete delle idee
non vi sporcate le mani in Parlamento per realizzarle?
"Se
sessanta milioni di italiani volessero andare in Parlamento,
Pera rischierebbe addirittura di perdere le elezioni".
Massimiliano
Lussana
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