Giusta punizione, ma punizione giusta
Le nostre priorità sono:
- potenziamento delle pene non detentive e creazione di
nuove forme di espiazione;
- rilancio della finalità educativa del carcere.
I due problemi maggiori del sistema penitenziario sono:
- l'eccesso di popolazione carceraria rispetto alle strutture
e al personale;
- il trattamento insoddisfacente, soprattutto a causa del
sovraffollamento, che non attua il principio costituzionale
della rieducazione.
Si devono seguire innanzitutto le indicazioni della Corte Costituzionale
relative al diritto del condannato al riesame periodico dell'espiazione,
per accertarne l'efficacia rieducativa e alla ricerca di misure
alternative alla detenzione. In particolare si dovranno potenziare
le pene non detentive già esistenti, come la pena pecuniaria,
proporzionata al reddito del condannato, e le prestazioni di
pubblica utilità. Nuove forme di pena potrebbero essere
gli arresti del tempo libero o di fine settimana, le sanzioni
interdittive o incapacitative, l'affidamento in prova, la semilibertà
o la detenzione domiciliare.
Il secondo obiettivo, il rilancio della finalità educativa,
può essere perseguito oltre che dalla diminuzione della
popolazione carceraria, anche mediante la creazione di circuiti
differenziali per soggetti appartenenti alla criminalità
organizzata, per soggetti a bassa pericolosità, per la
delinquenza individuale tradizionale, per i tossicodipendenti,
per i malati (soprattutto di AIDS), per i detenuti extracomunitari.