Una pubblica amministrazione al servizio dei
cittadini
La crisi istituzionale e politica che sta attraversando il
paese è, prima di tutto, crisi di fiducia nei confronti
dei poteri pubblici, della loro capacità di decidere,
di gestire e di soddisfare le richieste e le esigenze della
collettività.
Una pubblica amministrazione efficiente e moderna è
condizione indispensabile per assicurare i diritti dei cittadini.
Per garantire il diritto alla salute non bastano buone leggi:
ci vogliono bravi medici e un'amministrazione sanitaria attenta
alle esigenze dei malati. Per garantire il diritto all'istruzione
ci vogliono bravi insegnanti e una buona amministrazione scolastica.
Bisogna passare da un'amministrazione che costa molto e produce
poco, attenta alle carte e alle formalità, ad un'amministrazione
che dia servizi soddisfacenti e sia attenta ai risultati, ai
prodotti, agli obiettivi.
Un'amministrazione disordinata e arretrata diventa, inoltre,
facile terreno di coltura della corruzione e dell'illegalità:
l'arretratezza della pubblica amministrazione italiana è
stata fra le cause principali della corruzione amministrativa.
Troppe regole e divieti inutili e procedure senza senso hanno
caricato i cittadini e le imprese di pesanti oneri, che a volte
hanno fatto sembrare la corruzione l'unica via d'uscita. Per
uscire da Tangentopoli e perché Tangentopoli non si ripeta
non bastano i processi ai corrotti e ai corruttori, che pure
si devono svolgere: occorre agire sulle condizioni che favoriscono
la corruzione e, prima di tutto, sul sistema amministrativo,
semplificando le regole e le procedure, riducendo gli adempimenti
richiesti ai cittadini e alle imprese, rendendo chiara e trasparente,
ma anche veloce ed efficiente l'azione amministrativa.
La riforma dell'amministrazione è un obiettivo strategico,
al quale occorre destinare apposite risorse finanziarie e che
va perseguito sull'arco dell'intera legislatura.
Per porre l'amministrazione pubblica al servizio dei cittadini
occorre:
- ridefinire il "patto" fra cittadini e amministrazione,
sancendo nella Costituzione i nuovi diritti dei cittadini nei
confronti delle amministrazioni pubbliche: il diritto di essere
sentiti, il diritto di essere informati, il diritto di partecipare,
il diritto a decisioni tempestive e motivate;
- realizzare una vasta opera di semplificazione, in modo
da ridurre e sciogliere l'intrico di regole che oggi avviluppa
l'attività amministrativa e i cittadini, eliminando i
mille inutili permessi, le duplicazioni, i circoli viziosi dei
procedimenti amministrativi. Bisogna operare sia mediante la
delegificazione, diminuendo il numero delle leggi, sia mediante
la deregolazione, eliminando le regole inutili;
- costruire un'amministrazione che fa meno e meglio: lo
Stato leggero si realizza restringendo l'intervento pubblico
alle funzioni veramente necessarie e garantendo parità
di condizioni e di diritti a tutti. I servizi possono essere
pubblici o privati, ma tutti devono rispettare le stesse regole
e garantire i diritti e la soddisfazione degli utenti: a tal
fine vanno diffuse e generalizzate le Carte dei servizi;
- restituire all'amministrazione la capacità e la
possibilità di scegliere e di agire: di adottare un piano,
di fare un appalto, di concedere un contributo, di acquistare
ciò che le serve. Bisogna sostituire ai tanti controlli
inutili, formali e costosi, pochi controlli, chiari e volti
a verificare il raggiungimento effettivo degli obiettivi e dei
risultati;
- costruire un'amministrazione europea: assicurare la partecipazione
italiana al processo di integrazione comunitaria, preparando
i funzionari, migliorando la comunicazione fra gli uffici, utilizzando
a pieno i fondi assegnati all'Italia e potenziando la capacità
di progettare e di ottenere risorse aggiuntive.