Ricostruire la città costruita: una politica
per le città
L'impegno inderogabile da assumere è quello della vivibilità
delle città. Molte delle nostre città sono invece
esempi di città invivibili: gli spostamenti sono difficili,
i servizi pubblici poco efficienti, i centri storici sottoposti
a scempio, il verde e gli spazi di socialità carenti,
le periferie sempre più degradate e senza identità.
Occorre cambiare radicalmente direzione: é prioritario
recuperare, riusare, riqualificare l'esistente (piuttosto che
continuare a costruire), conservare il patrimonio artistico
e monumentale dei centri storici, riqualificare e valorizzare
le periferie, ripristinare gli ambienti naturali - giardini,
orti botanici, parchi di conservazione o agricoli - anche nei
centri urbani. Ricostruire la città costruita, come nell'esperienza
di alcune amministrazioni locali, in modo da riqualificare la
città, promuovendo luoghi e spazi per la comunità.
Di importanza dominante è in questo senso affrontare
il problema drammatico delle periferie (dove si concentra il
maggiore malessere di vita del nostro paese), con interventi
sui servizi, le infrastrutture, il verde pubblico; sul patrimonio
abitativo pubblico e privato, con la manutenzione delle zone
comuni.
Per migliorare la qualità della nostra vita urbana alcune
azioni sono prioritarie:
- Un'azione di ripristino delle regole e di riordino e riformulazione
degli strumenti per il governo urbanistico della città
e dell'intero territorio. Occorre una nuova legge urbanistica
che sostituisca la legge 1150 del 1942 e che, nel quadro dell'attività
legislativa svolta dalle Regioni, introduca alcuni principi
generali su condizioni e caratteri della pianificazione, sul
sistema delle garanzie, sull'efficacia degli atti di pianificazione.
Si deve trattare cioè di una legge-quadro che ridefinisca
procedure di formazione delle decisioni, ruoli, funzioni, strumenti
operativi, priorità capaci di riportare sotto il controllo
degli organismi democratici la determinazione del volto delle
nostre città, la qualità della vita delle popolazioni.
Una legge urbanistica che semplifichi e snellisca le procedure
e che definisca un nuovo regime dei suoli, chiaro negli obiettivi
ed incensurabile dal punto di vista costituzionale.
- Il lancio di un piano di opere di "pubblica utilità"
che rovesci la tradizionale politica cementificatoria delle
opere pubbliche e che, mettendo in campo anche finanziamenti
privati o recuperando fondi pubblici inutilizzati, miri al restauro,
alla manutenzione, al recupero territoriale e urbano.
- Una politica che cambi rotta rispetto ad un passato nel
quale il problema dell'illegalità e dell'abusivismo edilizio
é stato affrontato con la pratica dei condoni edilizi,
che sono invece assolutamente da rigettare.