ROMA - Il ministero delle Finanze italiano ha gia' avviato
le procedure per accettare, fin dal prossimo primo gennaio,
i versamenti delle imposte in Euro: dal 2000, poi, sara' possibile
presentare la dichiarazione in valuta europea. Cosi' il fisco
italiano si adeguera' alla nuova moneta prima di quello tedesco
che attendera' il 2001 per consentire la dichiarazione in Euro.
Il ''calendario fiscale dell'Euro'' e' stato tracciato sinteticamente,
nel corso dell'incontro sul tema dell'armonizzazione fiscale
europea, dal consulente economico del ministro delle Finanze,
Vieri Ceriani. ''Le ripercussione sul sistema fiscale del varo
dell'Euro - ha spiegato Ceriani parlando al Centro di Documentazione
Economica per Giornalisti - si vedranno nel medio lungo periodo.
Nel '99 sara' possibile pagare le imposte in Euro. Non ci paghera',
pero' in modo diverso, anche se la modulistica dovra' essere
adeguata a questa nuova moneta. Il fisco si attrezza cosi' per
le imprese che da subito passeranno a fare il bilancio in Euro.
L'obiettivo e' quello di minimizzare le loro difficolta' e quindi
accetteremo i pagamenti molto prima di quanto non preveda di
fare il fisco tedesco''.
Il ministero delle Finanze, pero', ancora per molto tempo
dovra' gestire archivi nelle due monete:''anche le pratiche
per il contenzioso - ha spiegato Ceriani - dovranno ad esempio
continuare ad essere trattate in lire''.
Ma il problema piu' importante che imporra' l'Euro - ha spiegato
Ceriani - e' l'armonizzazione tra i diversi regimi fiscali.
''La disparita' fiscale - ha affermato - in un mercato unica
sara' una discriminante importante per la determinazione dei
flussi finanziari. E questo e' un problema che si pone in modo
piu' forte per il risparmio''. In un contesto nel quale verranno
meno le incertezze dei cambi, si ridurrano i costi delle transazioni
e i tassi di interesse saranno allineati - ha spiegato Ceriani
- il trattamento fiscale acquistera' un aspetto determinante.
Al processo di avvicinamento tra i regimi fiscali contribuiranno
certamente due nuove direttive alle quali sta lavorando la commissione
europea. La prima e' sul risparmio e prevede un maggiore coordinamento
tra i paesi (per lo scambio di informazioni e per evitare l'evasione
dei contribuenti ''non residenti''): potra' essere approvata
gia' a fine giugno.
L'altra e' invece relativa alla tassazione del reddito d'impresa
e prevede lo ''smantellamento dei regimi fiscali di concorrenza
fiscale dannosa''. ''E' la prima volta - ha affermato Ceriani
- che si parla concretamento di coordinare una parte della tassazione
diretta. Ma questo diventera' sempre piu' una ecessita' ora
che con l'arrivo dell'Euro le imprese potranno confrontare in
modo piu' diretto le differenze fiscali tra paesi''.