Far crescere l'Università per far crescere
il Paese
Solo Portogallo e Turchia, in Europa, hanno una quota di laureati
inferiore a quella dell'Italia. Il sistema universitario italiano
va profondamente riformato e, a questo scopo, bisogna intervenire
su alcuni aspetti:
- il completamento e lo sviluppo dell'autonomia dell'università;
- le modalità di sostentamento dell'università;
- la normativa sugli ordinamenti didattici e la riorganizzazione
dei percorsi formativi e professionali (anche in relazione al
valore legale dei titoli di studio);
I principali obiettivi del programma sull'università
sono:
- attribuire una reale autonomia decisionale, finanziaria,
gestionale e organizzativa ai singoli atenei;
- eliminare quei caratteri elitari che caratterizzano di
fatto ancora oggi l'istruzione universitaria, creando così
le condizioni per una concreta eguaglianza di opportunità
per tutti;
- istituire un sistema di valutazione dei risultati delle
strutture, gestito da una Agenzia che sia soggetto terzo rispetto
a governo e autonomie universitarie, come stimolo all'innovazione,
al miglioramento e per orientare le scelte di investimento e
di incentivazione del governo e in prospettiva delle Regioni
e le scelte di tutti i soggetti che entrano in relazione con
l'università.
Il nuovo modello di università implica i seguenti interventi:
- Forte mobilitazione di risorse, anche differenziando le
fonti di entrata, e decisa trasformazione di modelli e di culture
nelle istituzioni esistenti e in quelle da costruire. In particolare,
bisogna realizzare l'obiettivo 'europeo' di portare alla laurea
350.000-400.000 studenti all'anno (contro i 100.000 attuali).
Ciò significa avere due milioni di allievi, a vario titolo
(contro i formali 1.600.000 di oggi).
- Rivedere il modo di regolare gli accessi:
- gli studenti "capaci, meritevoli e privi di mezzi" devono
essere messi in grado di accedere all'università con
un sistema misto di borse di studio e di prestiti;
- il legislatore delibera il principio del numero programmato
per tutta l'istituzione universitaria;
- un meccanismo di preferenze espresse e di graduatorie
assicura a ciascun candidato l'ammissione in una delle sedi
universitarie.
- Riformare le modalità di selezione dei docenti,
separando i posti (lasciati alle decisioni autonome delle università)
dalla certificazione delle capacità dei candidati.
- Diffondere la cultura della valutazione a tutti i livelli
dell'università (la "qualità totale" deve essere
realizzata anche nell'università), facendo in modo che
le risorse finanziarie dello Stato siano distribuite tra gli
atenei (e all'interno di un ateneo tra le facoltà) sulla
base di criteri di produttività scientifica e didattica,
di qualità dei servizi, di efficienza, e tenendo inoltre
in considerazione i rapporti docenti-studenti, docenti-laureati,
non docenti-studenti, non docenti-laureati.