La cultura come risorsa
L'Italia possiede un ingente patrimonio storico e artistico,
la cui tutela è prescritta dall'articolo 9 della Costituzione,
che inoltre indica l'obiettivo di promuovere lo "sviluppo della
cultura". La tutela del patrimonio non può dunque essere
l'unica funzione delle istituzioni pubbliche, che devono anche
svolgere una funzione di promozione della cultura generale del
Paese ed individuale di tutti i cittadini.
Il settore della cultura deve divenire anche strumento per
la promozione individuale e collettiva e fattore importantissimo
di coesione sociale, oltreché per farsi operatore attivo
dei meccanismi di sviluppo economico.
Bisogna pensare la cultura non più in termini settoriali
e secondo uno schema frammentato, ma come sistema complesso
e interrelato, in cui diverse tipologie di prodotto e diverse
modalità di consumo concorrono in un'azione di promozione
reciproca. E' perciò importante ripensare e riqualificare
l'intervento pubblico, mettendo ordine e facendo chiarezza nel
complesso sistema istituzionale che si occupa delle politiche
per la cultura: oggi quattro soggetti istituzionali - lo Stato,
le Regioni, le Province, i Comuni - con altrettanti livelli
amministrativi si ripartiscono il ruolo pubblico nel campo della
cultura, spesso non comunicando tra loro e dando luogo a vere
e proprie sovrapposizioni o, al contrario, a vistose lacune
nell'intervento.
Per fare della cultura una vera risorsa occorre:
- Affiancare nuove professionalità scientifiche,
organizzative e gestionali alle competenze e professionalità
esistenti, trattando la cultura come una grande risorsa per
lo sviluppo economico del paese e per la creazione di nuova
occupazione.
- Promuovere la diffusione della cultura presso nuove fasce
di consumatori, soprattutto giovani, per restituire al patrimonio
culturale quella finalità educativa che gli è
propria ed essenziale.
- Sostenere e promuovere le realtà e le esperienze
locali nei differenti contesti che contribuiscono a formare
la complessa identità culturale italiana.
- Realizzare politiche efficaci per l'alta formazione, per
l'eccellenza, per l'innovazione e per la sperimentazione.
- Integrare ed equilibrare le competenze di Stato, Regioni
ed autonomie locali: maggiori competenze alle Regioni e alle
autonomie locali per la produzione, promozione e distribuzione
delle attività culturali.
- Aprire al reperimento e all'utilizzazione di risorse private
(anche attraverso la riforma della figura giuridica di enti
e istituzioni culturali, laddove appaia opportuno), non solo
nelle forme del neo-mecenatismo (sponsorizzazioni, defiscalizzazioni,
etc.), ma anche attraverso incentivi all'investimento nelle
infrastrutture della produzione culturale.
Per quanto riguarda lo spettacolo occorrono nuove leggi di
settore, laddove non ci sono - teatro, musica - e la revisione
della legge sul cinema attualmente bloccata da troppi impacci
burocratici. Va inoltre riformato l'attuale finanziamento pubblico
per lo spettacolo, prevedendo un sistema misto Stato-Regioni.