
Gli
Interventi
Enzo
Bianco
Se è
vero che oggi nellUlivo convivono i limiti e le speranze
che attraversano il centro-sinistra, è altrettanto vero che
con lUlivo si è avviato un processo irreversibile
di aggiornamento
della politica. Ma nella prospettiva di un progressivo indebolimento
della democrazia fondata sulle specificità le speranze sono
di gran lunga più forti. LUlivo infatti rappresenta una
grande occasione per aiutare la società italiana a liberare
risorse ed energie impedendo che il Paese si trasformi in una
giungla dove sono le ragioni dei più forti a prevalere.
Quattro
sono i rischi che io intravedo sulla strada dellUlivo:
un
eccesso di frazionismo; la contraddizione intrinseca che attraversa
gli schieramenti politici, incapaci di far prevalere i benefici
del maggioritario sugli egoismi particolaristici delle singole
componenti di ciascun raggruppamento. Questa tendenza al frazionismo
dimostra che il maggioritario non è soltanto un meccanismo
elettorale, bensì una cultura politica che devessere
ancora consolidata. E una maturazione che probabilmente
richiederà tempo e comporterà una complicata sperimentazione
politica.
Le
grandi riforme e le emergenze sociali del paese richiedono
una base molto alta di convergenze politiche. Ma la democrazia
italiana è segnata profondamente dalla cultura del consociativismo,
sicchè è difficile legittimare lidea di una collaborazione
che superi la logica degli schieramenti. Basta notare i sospetti
e le speculazioni che hanno sollevato gli approcci tra centro
sinistra e area berlusconiana. E una difficoltà con
la quale bisogna fare i conti, anche se non bisogna considerarla
insuperabile.
Nonostante
i suoi ritardi, la politica si trova su posizioni più avanzate
rispetto alla burocrazia e questo ritardo è un elemento di
squilibrio nei processi di sviluppo del nostro sistema. Questo
aspetto richiede unattenzione che finora è mancata.
La
qualità Nord-Sud è difficilmente risolvibile nel breve-medio
termine. Ne consegue che sarà inevitabile accettare la dolorosa
necessità di un paese a due velocità.
Ma le
speranze, i desideri presenti nellUlivo - gli obiettivi
sui quali stiamo già lavorando - sono molti di più di quanti
sono i limiti a cui prima ho fatto riferimento.
Un
federalismo a marce forzate che disarmi il secessionismo del
Nord e renda lo Stato più efficiente assicurando maggiore
autonomia alla città.
Maggiori
investimenti al Sud prima che il Sud esploda.
Una
scuola che insegni ai nostri giovani a parlare e pensare "europeo".
Un
sistema del credito omogeneo che unifichi il paese.
Prima
di concludere con una citazione che trovo pertinente con le
questioni che abbiamo affrontato in questo seminario vorrei
ammonire le forze del centro sinistra a non lasciare alla destra
il progetto di rafforzare lesecutivo: solo a partire da
questa premessa sarà possibile coniugare sul terreno della politica
limiti e desideri. Perché: "... se luomo, dopo un
lavoro di cinquantanni, volge lo sguardo indietro al suo
passato, egli riconoscerà già il progredire. Questa conoscenza,
come cognizione della razionalità del mondo, lo libera dal sentimento
luttuoso della distruzione dei suoi ideali: ciò che vi è di
vero in questi ideali si conserva anche nellattività pratica,
solo ciò che non vi è di vero, le vuote astrazioni, devono essere
dalluomo consumate nel lavoro..." (Hegel)
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