
LUnità
MATTINA - 9 Marzo 97
GIUDIZI:
Eco, Colombo e Augias
promuovono i politici
Un nuovo
rapporto tra politici e intellettuali. Tramontata la nozione
di intellettuale organico, di gramsciana memoria, e quello di
testimone di fede, secondo il modello cattolico sturziano, anche
quello classico, dell' intellettuale distaccato, avulso dalla
realtà è ormai in decadenza. La necessità di definire il ruolo
degli intellettuali e del loro rapporto con la politica è stata
una delle caratteristiche del seminario di Gargonza. "E'
ormai superata - ha commentato Umberto Eco - l' adesione ai
partiti determinata dalle spinte ideologiche. Non vi è più neppure
una netta distinzione tra politici e intellettuali. Con Romano
Prodi al governo abbiamo un professore che si dedica stabilmente
alla politica". E se la distinzione tra le due categorie
sembra acqua passata, Eco promuove tutti i politici presenti:
"Gli interventi sono stati di notevole spessore".
Anche Furio Colombo è soddisfatto: "Parlano per primi i
politici, poi gli intellettuali. E' un modo di rivelarsi positivo.
Si è superato il vecchio sistema in cui sono gli intellettuali
a parlare e i politici fanno da pubblico illustre". Va
più a fondo Omar Calabrese: "C'è bisogno sia per la politica
sia per la cultura di una profonda definizione dei ruoli, non
di distinzione. La politica deve proporre nuove strade, nuovi
indirizzi nella relazione con gli intellettuali e confrontarsi
con il loro pensiero".
E.R.
GIUDIZI
- Don Mazzi:
"Conosco
solo i cattolici che sono da questa parte"
Don Antonio
Mazzi arriva a Gargonza con calma e con il suo sorriso sornione.
E a chi gli ricorda che i cattolici sono sfrangiati in diversi
rivoli e molti stanno anche con il Polo, Mazzi risponde tranquillo:
"Io conosco solo quelli che stanno da questa parte".
Sì,
ma con il Papa come la mette?
Il Santo
Padre ha ben altro a cui pensare. Non si occupa certo di un
piccolo prete come me.
Che
cosa dirà ai politici presenti?
Sono qui
per riflettere su come si possono coniugare politica e solidarietà,
politica ed educazione, politica e cultura.
E sui
giovani non dirà niente?
Certo che
parlerò dei giovani. Voglio parlare di come educazione, politica
e cultura si possono fare con i giovani e non più per i giovani.
Per
lei questo seminario era necessario?
Sì. E' la
prima volta che in Italia una coalizione di questo genere governa.
E' necessario affinare le conoscenze e il confronto. Diatribe
e differenze sono fisiologiche e per questo, partendo dai grandi
temi della cultura, è necessario e possibile rafforzare i rapporti.
E.R.
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