La Scuola è la base di ogni ricchezza
La scuola italiana si trova in situazione di crisi sia per
l'inefficienza nella gestione delle risorse, sia per l'inadeguatezza
dei programmi formativi, sia per l'indisponibilità di
attrezzature e strumentazioni didattiche.
I principi ispiratori della nuova scuola sono:
- fiducia nei giovani come frutto di una fiducia collettiva
nella formazione, che è diritto di cittadinanza e garanzia
di equità e democrazia;
- autonomia e flessibilità nell'ambito di una garanzia
dello Stato sulla qualità dei servizi scolastici;
- pluralità dei soggetti di offerta scolastica, garantendo
controllo e standard qualitativi comuni, nell'ambito di un unico
sistema di istruzione pubblica, superando anche la contrapposizione
tra scuole statali e scuole non statali, per conseguire l'obiettivo
di innalzare la qualità.
La proposta di revisione del sistema scolastico e formativo
è così caratterizzata:
- Legge quadro per l'istruzione che preveda: estensione
dell'obbligo scolastico, riordino dei cicli formativi, riforma
della scuola per l'infanzia, riforma del triennio secondario
con indirizzi scolastici legati a professionalità definite
(formazione professionale legata al lavoro) o propedeutici agli
studi universitari.
- Ridefinizione delle competenze di Stato, Regioni e Provincie
con una scelta di forte decentramento.
- Istituzione di agenzie indipendenti e rafforzamento degli
strumenti legislativi esistenti per lo sviluppo e la valutazione
della qualità del sistema formativo.
- Un piano di interventi straordinari basato su tre idee-cardine:
educazione permanente, diritto allo studio e al sapere come
diritto di cittadinanza, eguaglianza delle opportunità.
Il nuovo progetto di scuola vede le seguenti priorità:
- Aumento delle risorse in percentuale sul PIL, anche come
volano per ulteriori interventi del sistema delle imprese e
delle famiglie.
- Nel quadro di una riforma della secondaria superiore e
della formazione professionale (istituzione di un triennio secondario
che prepari agli studi superiori e/o alla formazione di quadri
per la produzione), innalzamento a 10 anni della durata dell'obbligo
scolastico, rispetto agli attuali 8 anni, con diritto formativo
fino a 18 anni.
- Attuazione dell'autonomia scolastica, autonomia che si
esprime su tre piani: didattica, di bilancio (naturalmente con
l'obbligo del pareggio), gestione del personale.
- Provvedimenti urgenti per la formazione degli insegnanti
dei vari ordini e gradi di scuola (come previsto dalla Legge
341).
- Rinnovamento della didattica, in particolare orientato
anche a un utilizzo corretto e efficace delle nuove tecnologie
informatiche, telematiche e multimediali.
- Provvedimenti per l'edilizia scolastica soprattutto nel
Mezzogiorno, anche con modalità innovative (ad esempio,
coinvolgendo il mondo della ricerca e dell'industria).
- Correzione e miglioramento della riforma della scuola
elementare (Legge 148/90). In particolare, un impegno a realizzare
l'unitarietà dell'insegnamento.