
I
LAVORI DI GARGONZA
Dall' "invito"
a firma di Marina Magistrelli coordinatrice nazionale e del
coordinamento scientifico (Omar Calabrese, Furio Colombo, Tana
De Zulueta):
Nei
giorni 8 e 9 marzo il Castello di Gargonza ospiterà un seminario
fra politici e intellettuali che mira a ridefinire i reciproci
ruoli in un'epoca in cui sembrano tramontate le tradizionali
funzioni configurate nei maggiori sistemi ideologici. L'iniziativa
si propone inoltre attraverso la ridefinizione di alcune parole
chiave di avviare un aggiornamento dell'orizzonte valoriale
nella riflessione politica contemporanea. La ricerca in parola
dovra' costituire la premessa per la elaborazione di un futuro
"manifesto ideale" su cui costruire nuove forme di
partecipazione politica.
Funzionamento
del Seminario
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Il
Seminario procederà a porte chiuse. Linvito
è strettamente personale. Il tema generale è quello
del rapporto (mutato, perfino interrotto) fra intellettuali
e politica. Per rinvigorirlo, o meglio ridefinirlo
sono alcuni politici che iniziano un primo lavoro
affrontando dieci parole chiave che ne fondano alcuni
nuovi principi. Dieci relatori parlano ciascuno per
15/20 minuti poi cè spazio per unora di
discussione. Nel dibattito ci si assicura preventivamente
la partecipazione di due discussant per relazione,
e negli intervalli cè spazio per gli interventi
dei segretari di partito e per i ministri, che allargano
il quadro delle tematiche. Sullo sfondo non sta però
solo il rapporto fra intellettuali e politica, ma
emergono le ragioni stesse dellUlivo: che è
incontro e convivenza di tradizioni ideali diverse,
ma da rinnovare.
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Dieci
idee per lUlivo
Un
incontro fra gli intellettuali e la politica
Sabato
8 marzo, mattino
Saluti
-
Avv. Marina Magistrelli, Coordinatore nazionale Mov. per lUlivo
Introduzione
- Omar Calabrese
Prima
sessione "Lintellettuale e la
politica: definizioni"
Alberto
Monticone "LAICITA E FEDI"
Le
grandi ideologie che si sono manifestate nella storia del pensiero
politico occidentale si fondano su visioni del mondo onnicomprensive
alle quali i singoli appartenenti manifestano fedeltà e credenza.
Tutto ciò contrasta con altrettanto classica concezione dellintellettuale
come "laico": cioè libero e autonomo pensatore. Nella
società contemporanea, che si caratterizza per lindebolimento
della delega e per la "fluttuazione" della appartenenza
le due polarità devono essere conciliate o diventerà inevitabile
la separazione tra impegno e critica.
Sergio
Mattarella "POTERE E LIBERTA"
La
democrazia è certamente rappresentanza di interessi sociali,
ma attraverso i complessi meccanismi della delega è anche esercizio
del potere e rischia quotidianamente di limitare il fondamento
della democrazia, e cioè, la libertà dei cittadini.Quali sono
i meccanismi per attenuare questi pericoli? Quali garanzie devono
essere sempre mantenute per un esercizio trasparente e democratico
del potere.
Mauro
Paissan "LIBERTA E REGOLE"
Molta
propaganda interessata pretende che lavvento di una moderna
società liberale in Italia si accompagni ad una sorta di "deregulation".
Ma il concetto di libertà non si definisce solo come "libertà
di" - fare qualunque cosa -. E anche "libertà
da" - la minaccia della propria libertà di fronte alleccesso
di libertà altrui. Insomma: il mondo della libertà è il mondo
della competizione dove tutti rispettano però le medesime regole.
Occorre dunque sposare lidea di libertà con lidea
delle regole che la consentono.
Discussione
Sabato
8 marzo, pomeriggio
Seconda
sessione "Nuovi valori, nuovi comportamenti"
Cesare
Salvi "LIDEA DI EUROPA"
Negli
ultimi tempi si è delineata unidea di Europa solo come
convenienza economica; ma quello di Europa è anche un concetto:
la transnazionalità della cultura, il confronto tra le grandi
tradizioni occidentali, la solidarietà tra nord e sud, il federalismo,
la convivenza tra popoli e costumi, la dimensione internazionale
delle idee, politica compresa.
Claudia
Mancina "SICUREZZA E RISCHIO"
Il
nostro Paese ha vissuto tutto il secondo dopoguerra allinsegna
delle "piccole sicurezze": il posto di lavoro, la
pensione, il risparmio, la sicurezza sociale. Il "Welfare
State" è indubbiamente una delle grandi conquiste di questo
secolo. Si scontra però con levoluzione dei bilanci e
della ricchezza comune. E ha avuto il difetto di sottovalutare
uno dei fondamenti di qualunque società liberale: la competizione,
linvestimento, il rischio.Come conciliare le garanzie
e le pari opportunità con la dinamicità sociale del rischio?
Rosy
Bindi "DIFFERENZA ED UGUAGLIANZA"
La
maggior parte delle ideologie moderne, a cominciare dalla rivoluzione
francese, sono basate su principi di uguaglianza: sociale, di
classe, di sesso, di razza, di religione. Ma, al tempo stesso
le società moderne, a causa della loro complessità devono anche
valorizzare le differenze specifiche. E il problema delle
identità, dei piccoli gruppi, degli individui allinterno
di un mondo che diventa altrimenti troppo totalitario. Si può
mantenere contemporaneamente lidea di uguali diritti e
uguali opportunità e lidea di ricchezza delle differenze?
Carlo
Rognoni "MERITO E SUCCESSO"
Le
principali tradizioni culturali del nostro Paese ( cattolica
- comunista ) hanno sempre guardato con sospetto al più americano
dei valori, il successo. Quando poi questo valore fa ingresso
violentemente nella nostra comunità viene concepito in modo
del tutto distorto ( successo di spettacolo, successo di massa
). Eppure una società moderna ha bisogno di una sua cultura
del successo: quella fondata sul merito e sulla competenza,
perché ad essi è affidata la capacità di innovazione.
Discussione
Domenica
9 marzo, mattina
Terza
sessione "Scenari ideali e scenari
reali"
Enzo
Bianco "DESIDERIO E LIMITI"
La
politica consiste in due grandi funzioni: progettare il futuro
ma anche amministrare il presente; spesso queste due dimensioni
entrano in conflitto perché la prima ha un carattere fortemente
utopico mentre la seconda si scontra con la realtà quotidiana.
Come conciliare desideri e progetti ideali con limiti e necessità
del reale.
Fabio
Mussi "INDIVIDUO E MASSA"
Le
tradizioni politiche di questo secolo sono quasi tutte incentrate
sul c.d. "partito di massa". E tuttavia la società
occidentale moderna si è sempre più diretta verso la valorizzazione
dellindividuo.Può la politica - che deve per statuto occuparsi
di valori condivisi e bisogni collettivi - garantire il giusto
spazio per lespressione del singolo cittadino?
Leoluca
Orlando UTOPIA E DISINCANTO
Qualunque
programma politico si fonda su soluzioni ideali a grandi problemi
generali; in questo senso la politica mostra tutta la sua componente
utopica.Lamministrazione della politica obbliga invece
a tener conto delle relazioni con i concreti interessi sociali:
e diventa necessariamente negoziato, mediazione e accordo.Produce
perciò anche delusioni e disincanto. Solo una solida cultura
di governo può tornare a far coincidere la politica come ideale
e la politica come attività di gestione.
Discussione
Conclusioni:
Furio Colombo
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