Il Sito della Comunita' per L'Ulivo. Per tutto l'Ulivo.
Il Sito della Comunita' per L'Ulivo. Per tutto l'Ulivo.
Scrivici
Mail
Ricerca
Search

Segnala queste pagine
ad una amico
www.perlulivo.it

» Partecipa «
       
 
 
da la repubblica.it
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010725/commenti/01prodi.html

Il libro bianco per cambiare l'Europa
di ROMANO PRODI
-----------------------------------------------------
L'EUROPA si trova oggi innanzi a un paradosso.
Da un lato, i cittadini europei esprimono una sempre maggiore richiesta di interventi a livello europeo per affrontare le grandi sfide delle nostre società: dallo sviluppo sostenibile, alla dimensione sociale, all'immigrazione, alla difesa per citare solo alcuni esempi in cui è forte il bisogno di "più Europa".
Dall'altro, vi è una diffidenza crescente nei confronti della politica e delle istituzioni. Di tutte le istituzioni ma, soprattutto, delle istituzioni europee, che vengono percepite come lontane dalla vita e dalle preoccupazioni quotidiane dei cittadini.
Io credo che sia giunto il momento di affrontare in modo deciso e coerente tale questione. È l'obiettivo perseguito dalla Commissione attraverso il Libro Bianco sulla governance: rendere più aperto, più semplice, più democratico e, non ultimo, più efficace, il modo in cui l' Unione funziona.
Già nel 2000 avevo identificato la riforma del sistema di governo dell'Europa come uno dei grandi obiettivi strategici del mio mandato come presidente della Commissione. Da allora, molte cose sono cambiate. Il Trattato di Nizza, che prevede alcune importanti riforme istituzionali, è stato firmato e si è aperto un vasto dibattito sul futuro dell'Unione, che sta preparando una nuova revisione istituzionale, prevista nel 2004, cui la Commissione apporterà fin dall'inizio il suo contributo. È in tale nuovo contesto politico che si inseriscono le nostre proposte, presentate in dettaglio nel Libro Bianco. Rivedere il modo di operare dell'Unione significa infatti rivedere il modo in cui le istituzioni europee funzionano.
Ciò alla luce di cinque principi fondamentali: apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza.
1) Apertura: vogliamo semplificare e rendere il funzionamento dell'Unione più comprensibile e informare meglio i nostri cittadini sull'impatto che l'Europa ha già oggi sulla loro vita e sui vantaggi che l'Europa apporta allo loro vita quotidiana.
2) Partecipazione: vogliamo dialogare in maniera più regolare e trasparente con la società civile, con gli Stati, con le Regioni e con gli enti locali e con tutti coloro che sono interessati all'elaborazione delle politiche dell'Unione. A tal fine proponiamo nuovi meccanismi che consentano una partecipazione più diretta ai processi decisionali delle parti sociali, delle istituzioni regionali e locali, delle organizzazioni non governative, delle associazioni e delle comunità religiose.
3) Responsabilità: riteniamo sia fondamentale utilizzare le conoscenze scientifiche in modo più democratico, affidabile e aperto ai numerosi interrogativi delle società europee nei settori economici, sociali ed etici in cui dobbiamo gestire dei rischi a livello europeo. Per questo proponiamo regole che garantiscano più trasparenza ed efficienza nella selezione degli esperti.
4) Efficacia: è necessario rivedere il nostro modo di legiferare ed eseguire le politiche, accelerando i processi decisionali, concentrando la legislazione europea sui principi fondamentali ed evitando di entrare inutilmente nel dettaglio. Per questo vogliamo ricorrere alle direttivequadro, sviluppare una vera e propria cultura della valutazione d'impatto legislativo, preventiva e successiva, e proseguire nello sforzo di semplificazione legislativa già in atto.
5) Coerenza: è importante combinare i vari strumenti di cui disponiamo. Per questo proponiamo di fissare degli obiettivi comuni, un maggior decentramento e una migliore cooperazione tra le amministrazioni nazionali, regionali e locali e la creazione di nuove agenzie esecutive laddove si senta la necessità di un intervento comune più efficace e diretto. Si pensi ad esempio alla sicurezza alimentare o alla sicurezza dei trasporti marittimi.
In sintesi, puntiamo a un sistema in cui sia più chiaro chi fa cosa, in cui vi sia una più precisa ripartizione dei ruoli legislativi ed esecutivi tra le istituzioni comunitarie e in cui l'Unione agisca in modo legittimo, aperto ed efficace nei casi in cui vi sia una reale necessità, lasciando negli altri casi l'iniziativa alle autorità nazionali, regionali, locali o alla società civile, nel rispetto del principio base della sussidiarietà.
Infine, crediamo sia fondamentale rafforzare la presenza e la voce dell'Unione nel mondo, per meglio contribuire alla prosperità e alla stabilità internazionale, alla riforma in senso più aperto e democratico dei vari organismi multilaterali, indispensabili per governare la globalizzazione. Per realizzare tale programma occorre una forte volontà politica e una decisa assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni: della Commissione europea, del Consiglio dei ministri, del Parlamento europeo ma anche degli Stati membri e delle amministrazioni nazionali. La Commissione è decisa a fare la sua parte, ma il vero successo dell'iniziativa dipenderà dal contributo di tutti. Dobbiamo compiere questo sforzo assieme, ognuno nel suo ambito. Soprattutto, dobbiamo avvicinare l'Europa ai nostri cittadini assumendoci le nostre reciproche responsabilità.
Rivedere la governance dell'Unione significa anche cessare di utilizzare Bruxelles come un capro espiatorio di contraddizioni politiche interne e rendere l'Unione "un affare di tutti", una vera costruzione comune, un modello democratico e aperto d'integrazione. Solo in questo modo i cittadini d'Europa si potranno riappropriare delle istituzioni comunitarie, che sono le loro istituzioni, davvero al servizio di tutti.
Le nostre mailing list
Temi Caldi ..
gargonza@perlulivo.it
effedi@perlulivo.it
riformando@perlulivo.it
innovazione@perlulivo.it

Home |» Partecipa « |Le Radici dell'Ulivo| Scrivi | Ricerca