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Amato: "Cara Sinistra hai perso la bussola"
Fulvio Negri
Mercoledi`, 28 Aprile 1999 ore 09:25

 

da repubblica.it 25/4/99

di GIOVANNI VALENTINI


 

ROMA - A una settimana dal fallimento del referendum = antiproporzionale,=20 andiamo da Giuliano=20 Amato, ministro delle Riforme, per cercare di fare il punto sul = futuro della=20 legge elettorale e sulle prospettive politiche. Ma lui, almeno = all'inizio, vuol=20 parlare d'altro. Al "dottor Sottile", l'inventore di Eta Beta = e della=20 Cosa 2, l'uomo che è entrato nel governo D'Alema per = ristrutturare tutto=20 l'edificio istituzionale, in questo momento preme di più parlare = della=20 Sinistra, di quella sinistra riformista e democratica a cui da militante = socialista ha dedicato l' impegno di una vita.

Ministro Amato, qual è secondo lei la = lezione che=20 viene dalle urne del 18 aprile?

"La legge elettorale e la forma di governo devono incardinare il = bipolarismo nelle istituzioni, nonostante le "dure lezioni della=20 Storia", come diceva Lenin. Ma lo scarso entusiasmo intorno a = questo=20 referendum dimostra una volta di più che il sistema elettorale = è=20 visto dalla gente come una scatola, il cui significato deriva dal = contenuto. Il=20 bipolarismo si nutre di identità collettive distinte e = distintamente=20 percepite, non di marchingegni elettorali".

E questo, per la sinistra, che cosa vuol = dire?

"Noi siamo in mezzo a un difficilissimo passaggio. Tra la guerra = nei=20 Balcani da una parte e l' economia che va avanti a colpi di=20 "take-over" dall'altra, le vecchie bussole della sinistra, = come il=20 pacifismo o la regolazione del mercato, non bastano più. E le = nuove=20 bussole purtroppo non sono ancora affidabili".

Ma la sinistra riformista non aveva imboccato = ormai la=20 "terza via" tra capitalismo e comunismo, non s'era incamminata = su=20 questa strada?

"Il problema non è quello di rimettere in discussione la=20 "terza via" né tantomeno di cercarne una quarta, per=20 carità. Il fatto è che la realtà risulta diversa da = come=20 l'avevamo immaginata, non c'è una preparazione psicologica a=20 fronteggiarla".

Mi può spiegare meglio?

"Avevamo lasciato il vecchio pacifismo perché = l'imperialismo=20 è finito ed eravamo pronti all'intervento umanitario, di fronte = alla=20 violenza dei regimi autoritari contro i diritti umani. Ma ci accorgiamo = che=20 l'intervento umanitario impone durezze che vanno ben al di là = delle buone=20 azioni in cui forse l'avevamo identificato. Avevamo accettato il mercato = e le=20 privatizzazioni, pensando che attraverso le regole e con la presenza dei = fondi=20 pensione in rappresentanza dei lavoratori tra i nuovi proprietari, i = buoni=20 investimenti e le sane strategie industriali sarebbero venuti da soli. = Ma=20 vicende come quelle di Telecom ci insegnano che non è così = e non=20 sappiamo quali tasti usare. Insomma, intorno a noi c'è un grande=20 smarrimento...".

Soprattutto in Italia...

"Già, in Italia questo smarrimento è = particolarmente=20 visibile. Avevamo visto insieme, come campioni della "terza = via",=20 Clinton, Blair e Prodi. Ma che cosa pensano dei Balcani i Democratici=20 dell'Asinello? È Antonio Di Pietro, allora, l'interprete italiano = dell'internazionalismo alla Blair?".

Non si può ridurre la questione a Di=20 Pietro.

"No, no, lo dico solo per paradosso. E = perciò=20 l'interrogativo resta aperto".

A suo parere, dunque, la "terza via" = è=20 un po' ostruita?

"Non direi ostruita. C'è bisogno comunque di ridare=20 un'identità all'opinione collettiva della sinistra. Ma come si fa = a farlo=20 quando neppure si capiscono bene le ragioni dei due partiti, i Ds e i=20 Democratici? Che cosa sono l'uno rispetto all'altro? In che cosa si=20 differenziano? Come pensano di comportarsi di fronte a questi fatti=20 nuovi?".

Lei ha qualche proposta o qualche suggerimento = da=20 dare?

"Non ho un ricettario né voglio snocciolare un altro = manualetto=20 sui capisaldi della "terza via". Dobbiamo metterci davanti = allo=20 specchio e chiedere a noi stessi: abbiamo fatto abbastanza per = trasformare le=20 nuove bussole in cultura collettiva? Siamo sicuri che lo smarrimento = attuale non=20 sia anche figlio di una visione edulcorata del futuro, che è = servita a=20 facilitare il superamento del passato senza i tormenti e le nuove = consapevolezze=20 che sarebbero state invece essenziali? E davanti - ripeto - alle dure = lezioni=20 della realtà, possiamo alimentare le adesioni, le convinzioni, le = identità comuni di cui la sinistra ha bisogno, se permangono = equivoci=20 così grossi?".

Tutti insieme, però, avevate già = fondato=20 una specie di partito trasversale che è riuscito a vincere le = elezioni.=20 Che cosa manca ancora?

"Per quanto mi riguarda, ho fortemente condiviso il progetto di = un=20 partito riformatore della sinistra. Ma del partito trasversale di cui = lei parla,=20 non capisco più quale sia il Dna, quale la sua natura. Non so = più=20 se si colloca nell'alveo della sinistra europea. Per dirne una: tra i=20 Democratici e i Democratici di sinistra, chi è più vicino = a Tony=20 Blair? La lascio come domanda".

Il movimento dei Democratici ha un leader = riconosciuto=20 che è Romano Prodi e tutti lo considerano molto vicino a=20 Blair.

"Non bisogna nascondersi dietro i tatticismi e le = rivalità=20 personali. All'interno di uno schieramento, si può anche litigare = quando=20 c'è una forte identità: la vecchia Dc, rappresentante del = mondo=20 cattolico e depositaria dell'anticomunismo, poteva farlo. Ma la = sinistra, in=20 questa fase, non può proprio permetterselo".

Quali sono, allora, i temi o le questioni = principali da=20 affrontare?

"Sono molti i nodi che non abbiamo affrontato. E invece dobbiamo = fare i=20 conti con la realtà così com'è. Probabilmente = è=20 mancato anche il coraggio di cercare le soluzioni più adeguate, = in modo=20 da alimentare una cultura politica collettiva".

Non era già tutto scritto nel programma=20 dell'Ulivo?

"In parte, è vero: c'era già molto, compresa la = legge=20 elettorale a doppio turno. Ma ciò che era scritto non è = stato=20 sufficiente a fornire nuove bussole per orientare i comportamenti. = Questo=20 significa che i programmi sono pezzi di carta se non diventano cultura=20 collettiva".

E non potrebbe dipendere dal fatto che = quell'esperienza=20 s'è interrotta prematuramente? Lei non pensa che l'Ulivo possa = essere=20 rilanciato?

"Forse lei ha ragione. Ma l'Ulivo è stato anche un fatto = emotivo,=20 ha aggregato consensi anche al di sopra dei partiti...".

Appunto, proprio per questo.

"Può darsi che, allo stato quiescente, l'Ulivo sia ancora = in=20 piedi: quel bisogno di sentirsi insieme, di fare insieme un'Italia = migliore, di=20 difendere i diritti umani...È un fatto però che davanti=20 all'intervento umanitario, non quello immaginato ma quello reale, la = nostra=20 sinistra soffre e si divide".

E come si spiega, per esempio, che in = Inghilterra i=20 laburisti non hanno tutti questi tormenti?

"Mah, per tradizione gli inglesi sono più abituati = all'idea della=20 guerra. E noi, siamo meno disponibili alle durezze della vita".

Di fronte a un eventuale attacco di terra da = parte della=20 Nato nei Balcani, lei crede che potrebbe nascere in Italia un = "governo=20 bellico", magari con l'appoggio dell' opposizione?

"Sono cose che possono soltanto accadere. L'invio di truppe = terrestri=20 nei Balcani è un'ipotesi: se questo avviene, il governo = resterebbe=20 presumibilmente senza una parte della sua maggioranza, ma non potrebbe=20 dimettersi fino al termine dell'emergenza. E se altri lo sostenessero, = sarebbe=20 un governo di unità nazionale, in stato di = necessità".

Sarebbe una scelta...

"No, può accadere senza essere una scelta".

Lei lo ritiene probabile?

"Lo ritengo possibile. Sarebbe la conseguenza di una = concatenazione di=20 fatti".

E l'ipotesi delle elezioni anticipate a=20 novembre?

"Sono un'altra cosa possibile. Anche queste scaturirebbero da = due ordini=20 di fattori: un eventuale governo di unità nazionale e il = risultato=20 elettorale del  13 giugno".

In che senso le europee possono condizionare = questi=20 sviluppi?

"Se il risultato fosse favorevole al centrodestra, quello che = vedo e ho=20 visto nelle ultime settimane m'induce a pensare che l' opposizione = tenderebbe=20 lentamente a soffocare la maggioranza in Parlamento, a paralizzarla. E = allora,=20 sarebbe interesse del governo sottrarsi per tempo a questo = pericolo".

Prima, però, arriverà = l'appuntamento con le=20 elezioni per il presidente della Repubblica.

"Già. Ma non mi sembra fondato il ragionamento secondo = cui al=20 Quirinale sarà eletto chi promette o meno di sciogliere il = Parlamento in=20 caso di crisi. Se la maggioranza è solida, lo scioglimento = sarebbe un=20 atto eversivo. Se invece perde, allora diventa un obbligo. A volte, gli = eventi=20 sono più forti dei governi".

A quanto si dice, anche lei è in corsa = per il=20 Colle...

"No, non sono in corsa, proprio no. Credo di essere l'uomo = politico=20 più candidato al numero maggiore di incarichi a cui non è=20 arrivato. Personalmente, mi gratifica sentire che qualcuno mi ritiene = degno di=20 fare il presidente della Commissione europea, il segretario generale = della Nato,=20 il presidente della Repubblica e non so che altro ancora. Ne prendo = atto. Ma=20 queste sono, come dire, commende = informali".