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Referendum e Riformismo
Fulvio Negri
Martedi`, 23 Marzo 1999 ore 10:51

 

Il prossimo 18 aprile si terrà il referendum per l'abolizione = della=20 quota proporzionale. Un altro passo nella ricerca, tramite il consenso = popolare,=20 del capitolo legato erroneamente alla "governabilità" = del=20 parlamento.

Tecnicamente la manipolazione della legge elettorale esistente=20 produrrà un cambiamento notevole nel parlamento e nella vita = sociale=20 dell'Italia. Sarà introdotto un elemento innovativo, ma = realisticamente=20 inadeguato per il riformismo che vuole il nostro paese. Se da una parte=20 otteniamo come risultato una spinta al maggioritario, dall'altra ci = troviamo con=20 il venticinque per cento della quota proporzionale ora attribuito = con la=20 seconda scheda, ridistribuito in futuro ai secondi migliori non eletti = nelle=20 circoscrizioni regionali. Tuttavia l'elemento meno piacevole e consono = ad una=20 tradizione democratica come la nostra è il pericolo di veder = sparire le=20 minoranze, che pur sempre sono un'entità rappresentativa ed = importante=20 della società.

Il complesso di riforme: 1.elettorale e 2.forma di stato, del governo = D'Alema=20 preparate dal Ministro Amato, sono la riposta e l'integrazione alla = domanda di=20 riformismo. I due disegni di legge, il primo come legge ordinaria, il = secondo=20 come Legge Costituzionale (percorribile tramite l'art.138), intervengono = sui=20 poteri legislativo, esecutivo e in una certa misura giudiziario, = guardando al=20 futuro. L'intervento di armonizzazione riformista dei tre poteri = è reso=20 necessario per governare una società inserita nella = globalizzazione e la=20 conseguente tendenza omogenizzatrice culturale che dopo i mercati aspira = a fare=20 della moneta il valore unico di riferimento.

La riforma elettorale a doppio turno di collegio, con un diritto di = tribuna=20 sicuro per le minoranze, si accompagna alla nuova forma di Stato = federale=20 decentrando l'enorme potere amministrativo e legislativo alle = istituzioni=20 locali, da un esecutivo sempre più parte unica del governo = europeo e=20 mondiale.

I due poteri esecutivo e legislativo si troveranno su piani diversi=20 intervenendo orizzontalmente nei propri ambiti. Il governo espressione=20 dell'esecutivo medierà con le altre nazioni ed indicherà = tramite=20 la politica le linee guida al piano più basso. Piano dove = troveremo le=20 regioni, i comuni e le città metropolitane, riformate secondo la = logica=20 di maggiore autonomia legislativa, amministrativa e fiscale. Il = complesso di=20 riforme federaliste è di tipo sussidiario quindi non strappa con = il=20 nostro concetto europeo sociale. Il Senato si trasformerà nella = camera=20 delle autonomie locali, controllando in concerto con la Camera dei = Deputati,=20 espressione del voto politico nazionale, il potere esecutivo.

Il diciotto di aprile votiamo " SI" al referendum, per = chiedere non=20 solo l'abolizione della proporzionale, ma aggiungendo un di = più al=20 "SI" della destra demagogica inespressiva di politiche vere. = Votiamo=20 per un complesso di riforme che garantiscono il rispetto dei valori = etici della=20 prima parte della Costituzione: sovranità, lavoro, uguaglianza e=20 giustizia.

Fulvio Negri