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ECCO LE NUOVE REGOLE PER L'AUTONOMIA DIDATTICA
Fulvio Negri
Martedi`, 08 Dic 1998 ore 22:21

 

Specchietto sintetico sulle novità della scuola tratto da L'Unità

1)L'autonomia didattica costituisce ovviamente il nocciolo del nuovo regolamento. Dal Ministro della Pubblica Istruzione, "previo parere delle competenti commissioni parlamentari sulle linee e sugli indirizzi generali", vengono indicati "obiettivi nazionali di apprendimento".

2)Su questa base, "ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano dell'offerta formativa". Il piano, secondo il regolamento, deve riflettere "le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del territorio". Viene elaborato dal collegio dei docenti e deve tener conto anche " delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori". Nel caso delle superiori hanno voce in capitolo anche gli studenti.

3)L'autonomia entra anche nell'organizzazione dell'attività didattica, comprende nuove possibilità di impiego dei docenti e negli andamenti del calendario scolastico alle esigenze di ogni singola scuola. Eventuali modifiche del calendario devono tener conto in particolare delle "esigenze derivanti dal piano dell'offerta formativa". L'orario complessivo e quello delle singole discipline" sono organizzati in maniera flessibile", ma resta ferma l'articolazione delle lezioni "in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuo, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie".

4)Il terzo capitolo del regolamento varato dal consiglio dei Ministri riguarda l'autonomia di ricerca e sperimentazione: le scuole, singolarmente o associate, potranno svolgere le diverse attività, compresa la formazione e l'aggiornamento dei docenti. L'accordo tra scuole può' prevedere anche lo scambio di docenti " che liberamente lo consentono". Nello stesso capitolo rientra anche l'aggiornamento degli adulti: si tratta della possibilità' della cosiddetta" formazione permanente degli adulti", che verrà' realizzata in un sistema integrato di istruzione-formazione-lavoro fra Stato, Regioni, Citta' e autonomie locali. Le iniziative a favore degli adulti potranno realizzarsi anche mediante il ricorso " a metodi e strumenti di autoformazione e percorsi formativi personalizzati". Per l'ammissione ai corsi e per la valutazione finale possono essere fatti valere crediti formativi maturati anche nel mondo del lavoro " debitamente documentati e accertate esperienze di autoformazione".

5)Esisterà' un sistema nazionale di valutazione. Un organismo autonomo verificherà' il raggiungimento degli obiettivi nazionali di apprendimento e degli standard di qualità'. Per quanto riguarda le competenze, dal primo settembre del 2000 sarà trasferito agli istituti scolastici una parte delle funzioni di competenza ministeriale che riguardano la carriera scolastica.